EDITORIA IN ALLEGRIA – IN VIA SOLFERINO VOLANO SEMPRE CIABATTE – ELKANN CONFERMA SCOTT JOVANE (“LAVORA BENE”) E IL CAMBIO DI DIREZIONE – DELLA VALLE GLI RISPONDE A BRUTTO MUSO: “A CHE TITOLO PARLI?”

Paolo Griseri per “la Repubblica”

 

JOHN JAKI ELKANN A BAGNAIA JOHN JAKI ELKANN A BAGNAIA

John Elkann conferma l’ad di Rcs, Pietro Scott Jovane, («non c’è ragione per cambiare chi lavora bene») e la road map per il cambio di direzione al Corriere: «Il comunicato stampa emesso a suo tempo era molto chiaro e determinava tempi e anche il processo» per la successione a Ferruccio de Bortoli. La comunicazione del 31 luglio fissava ad aprile 2015, in concomitanza con l’assemblea degli azionisti del gruppo editoriale, il termine della direzione de Bortoli e chiedeva allo stesso direttore di contribuire a individuare il nome del suo successore. John Elkann, ieri a Milano per partecipare ad un convegno della Fondazione Agnelli, chiarisce il punto di vista del principale azionista di Rcs smentendo implicitamente le voci sul possibile prolungamento dell’attuale direzione del Corriere anche dopo l’assemblea di aprile.

 

lapo elkann diego della vallelapo elkann diego della valle

Per modificare la road map sarebbe a questo punto necessario che all’assemblea dei soci si formasse un patto anti-Fiat in grado di mettere in discussione la linea di Elkann. Ipotesi che attualmente non appare semplice da realizzare perché dovrebbe prevedere un’alleanza piuttosto innaturale tra il secondo azionista, Diego Della Valle, e Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo. Nei giorni scorsi Della Valle aveva definito la sua quota in Rcs «un investimento tutto sbagliato in cui non ho potuto toccare palla». Ieri Elkann gli ha risposto che «dai risultati dell’ultimo trimestre si vede che Rcs è in netta progressione rispetto allo scorso anno».

 

In serata la replica di Della Valle: «Sono fuori dall’Italia e mi dicono che Jaki Elkann ha fatto ancora dichiarazioni sulla gestione di Rcs. Non capisco a che titolo parli. Rcs è una società quotata in Borsa che deve rispondere al mercato e a moltissimi azionisti, alcuni dei quali rilevanti, che non mi risulta abbiano delegato Elkann a parlare per loro conto». Da Torino si faceva notare ieri che «John Elkann si è limitato a ricordare i contenuti del comunicato Rcs del luglio scorso».

SCOTT JOVANE A BAGNAIA SCOTT JOVANE A BAGNAIA

 

A Milano Elkann ha anche affrontato il tema dello scorporo di Ferrari. Il presidente di Fca ha confermato l’attuale ad di Maranello, Amedeo Felisa, manager di lungo corso della parte industriale della Rossa: «Non ci sarà un cambio di amministratore delegato. Oggi il vertice è chiaro con Marchionne presidente e Felisa ad». Difficilmente questo assetto cambierà almeno per tutto il 2015. Poi, sulla situazione politica, il presidente di Fca si è augurato che «il successore di Napolitano sia alla sua altezza perché l’attuale Presidente ha garantito all’Italia una grande stabilità ».

 

marisela federici  e diego della vallemarisela federici e diego della valle

Incursione nella politica anche per Luca di Montezemolo, ieri a Torino per inaugurare l’anno della Scuola di applicazione degli allievi ufficiali. «Tornare a Torino mi fa un grande effetto, malgrado tutto», ha ammesso l’ex presidente di Fiat e Ferrari. Unica frase che concede qualcosa alle recriminazioni perché, aggiunge Montezemolo, «questo è il momento del silenzio. Poi verrà il momento di dire certe cose ». Agli allievi ufficiali il nuovo presidente di Alitalia spiega che «l’uomo solo al comando, lo dico anche per la politica, non funziona più». Una critica al protagonismo del premier? Montezemolo precisa: «In questi mesi sono stati affrontati temi che in tanti anni non erano mai stati affrontati. Non sono un uomo del “no”. E’ facile criticare ma in questo momento la priorità è la coesione del Paese».

 

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…