EDITORIA IN AGONIA – DALL'ALTO DI BANCA INTESA CREDITRICE DI RCS, LE CONDIZIONI DI BAZOLI: SE RESTA SCOTT JOVANE, A ME LA SCELTA DEL DIRETTORE DEL “CORRIERE” - NAGEL FA DA PACIERE TRA ELKANN E DELLA VALLE
Giovanni Pons per “la Repubblica”
Entra sempre più nel vivo la partita per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup. Il riavvicinamento tra John Elkann e Diego Della Valle con la mediazione fondamentale di Alberto Nagel, ad di Mediobanca, suggellato anche da un incontro vis a vis avvenuto nei giorni scorsi, sembra che possa produrre i suoi frutti. Il presidente della Fiat e il fondatore della Tod’s sembrerebbero infatti essere già d’accordo nell’affidare la presidenza di Rcs a Maurizio Costa, ex ad di Mondadori, presente nel consiglio di Mediobanca in quota Fininvest e oggi presidente Fieg.
Della Valle si sarebbe poi convinto a confermare alla guida dell’azienda Pietro Scott Jovane, fortemente voluto da Torino anche se criticato da molti azionisti, mentre vi è ancora forte incertezza sulla scelta del nuovo direttore del Corriere della Sera . Se Elkann e Della Valle riusciranno a trovare la quadra anche sull’ultima casella del nuovo organigramma, allora sarà molto probabile la presentazione di una lista di maggioranza comune che potrà essere votata da una platea di azionisti sufficientemente ampia. E che a quel punto comprenderebbe oltre ai due soci principali anche Mediobanca, Unipol e Pirelli.
Molto più incerta l’adesione di Intesa Sanpaolo, azionista e creditore di Rcs, il cui presidente Giovanni Bazoli in passato ha esplicitamente criticato la gestione Jovane.
Un ricongiungimento è possibile solo ad alcune condizioni, tra cui la scelta di un direttore del Corriere gradito a Ca’ de Sass. La corsa verso l’assemblea del 23 aprile è comunque ancora lunga e non si esclude che inizialmente possano essere presentate anche più liste se l’accordo non verrà trovato entro il 29 marzo. Potrebbe inoltre sbucare una lista di Assogestioni in grado di coagulare i voti dei fondi e arrivare a conquistare anche tre posti in consiglio sui nove complessivi.
Sullo sfondo rimane poi l’incognita di Urbano Cairo, unico socio ad aver criticato numeri alla mano la gestione Jovane e che sicuramente non voterà una lista che vede la sua riconferma. L’eventuale arrivo di Costa alla presidenza Rcs, comunque, è ritenuta non neutrale e propedeutica alla vendita di Rcs Libri alla Mondadori, anche se le ultime indicazioni in arrivo da Segrate danno un prezzo in netta diminuzione dopo una prima visione dei conti della società, anche al di sotto della forchetta inizialmente indicata di 120-150 milioni.