ECUADOR A DIETA! IL RE DELLA TISANOREICA, GIANLUCA MECH, DOPO AVER RIDOTTO IL SEDERONE DELLA MARINI E IL GIROVITA DI GEPPI CUCCIARI, SBARCA A QUITO PER LA FONDAZIONE BENEFICA TERRE DES HOMMES
Alberto Dandolo per Dagospia
Se in questi giorni siete stati in Ecuador e vi è capitato di accendere il televisore e vedervi saltar fuori dallo schermo il re della dieta tisanoreica Gianluca Mech, sappiate che non avete ingerito per errore un funghetto allucinogeno e né vi hanno messo a tradimento dell’extasy liquida nel succo di more. E’ tutto vero.
Dopo essere riuscito a ridurre di diversi centimetri il culone di Valeria Marini e aver assottigliato il giro vita di Geppy Cucciari, dopo aver imperversato nei salotti di Bruno Neo e Federica Panicucci, il “mago de’ noantri” della lotta all’adipe ha messo infatti un piedino al di là dell’Atlantico. E si è messo in testa di aggredire il lardo a stelle strisce e quello delle vispe signore latino-americane.
Se qualche tempo fa lo abbiamo visto abbarbicato ai rotoloni di Hillary Clinton (e chissà che non riesca anche a far ammosciare il panzone di Leo Di Caprio!) è di queste ore la notizia che l’imprenditore veneto sta spopolando nelle mejo emittenti tv di Quito e dintorni.
Ma oltre a voler diffondere da queste parti la sua dieta vip ( per “soli” 800 euro in 40 giorni dice che ti fa perdere 8 kg), Mech si trovava in Ecuador per visitare le strutture che ospitano i ben 70 bambini da lui sostenuti a distanza con la Fondazione internazionale Terre des Hommes.
Ma la vera notizia è che appreso del suo arrivo ben 150 indigene andine gli hanno “fatto la festa”. A 4000 mt di altezza, in quel del villaggio di Planchaloma, infatti l’ allegro gruppetto di signore discendenti dai nativi ecuadoregni ha messo su un cafonalissimo festino degno della migliore tradizione di questi luoghi.
Hanno allestito carri e carretti di ogni tipo di fiori e vegetali e hanno portato in giro a mo’ di “Madonna delle Ande” un emozionatissimo Mech. L’imprenditore vestito di tutto punto come il più tradizionalista dei “nativi” ( indossava un virilissimo poncho color acqua marina e un discreto berretto di lana caprina) è stato poi onorato e venerato in una chiesetta del villaggio da circa 250 persone in delirio che gli hanno portato doni di ogni tipo.
Dagli enormi cesti di fave fresche ai frutti più improbabili. Mech, che è astemio, dopo aver assaggiato un bicchierino di liquore del luogo ( alcol puro misto a succo di arancia) si è fatto anche trascinare in canti e balli tipici da rampanti e infojatissime indigene. Ma la vera chicca della serata è stata la performance dell’indigeno Carlos: si è cimentato in una canzone del nostro Nicola Di Bari, il cantante italiano più famoso da queste parti.
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