renato zero elly schlein

RENATO SPARA A ZERO SULLA MULTINGENDER ELLY SCHLEIN – L’ARTISTA NON CONDIVIDE LA POSIZIONE DELLA SEGRETARIA DEM SULLA MATERNITÀ SURROGATA: “SI FA MOLTA CONFUSIONE CON LE PAROLE. NON MI SEMBRA CI SIA URGENZA DI QUESTE COSE. CI SONO TANTI BAMBINI DA ADOTTARE” – POI RICORDA: “ALLA FINE DEGLI ANNI '60 UNO COME ME NON S'ERA MAI VISTO. ME LA SONO VISTA BRUTTA SPESSO. QUANDO MI INSULTAVANO PER COME MI MOSTRAVO MI SALVAVO CON LA DIALETTICA” – “L’AMORE? CHE TE DEVO DI'? CI VUOLE CULO ANCHE PER TROVARE L'ANIMA GEMELLA” – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Andrea Scarpa per “Il Messaggero”

 

[…] Per rendere l'idea di quanto ancora funzioni quello che fa Renato Zero, dopo 55 anni d'attività, meglio dare i numeri che sprecare parole: i 24 concerti (l'ultimo, quello del 4 maggio al Palasport di Roma, è stato aggiunto 5 giorni fa) del nuovo tour Zero a Zero, una sfida in musica, partito il 7 marzo da Firenze, hanno totalizzato finora 280 mila spettatori paganti.

 

[…]

 

Com'è andata la sfida fra la persona Renato e il personaggio Zero?

«Zero ha riconosciuto i suoi limiti e io gli ho confermato la scrittura... (ride). Lui è più superficiale, io sono più composto e rigoroso».

 

RENATO ZERO ZERO A ZERO

La convivenza è stata mai realmente difficile?

«Mai. Io sono l'ossigeno, lui la bombola. Senza di me, ’ndo va?

Comunque guardarsi dentro e accettarsi è una roba che ha fatto riflettere anche il pubblico sui percorsi di consapevolezza e crescita. Oggi tutti vanno dietro all'estetica farlocca dei social che nasconde la vera identità delle persone».

 

In questo tour c'è qualcosa che l'ha stupita?

«Ovunque vada, nei miei confronti c'è quasi devozione. I giovani mi chiamano maestro, gli anziani mi vedono e si commuovono... Mi sembra incredibile, però mi piace. Prendo questo affetto come la croce da Gran cavaliere che nessuno mi ha mai dato».

 

070 – speciale renato zero 3

Sta dicendo che non è stato considerato e gratificato dalle istituzioni?

«Lo Stato non partecipa alle sventure e ai trionfi degli italiani, riscuote e basta. La meritocrazia è del tutto ignorata».

 

Si sono dimenticati di lei?

«Con la mia musica non mi sono mai sottratto per cambiare in meglio questo Paese: a 17 anni, per esempio, ho scritto Qualcuno mi renda l'anima contro la pedofilia. Quindi un riconoscimento per tutto quello che ho fatto penso di meritarlo».

 

 

[…]

070 – speciale renato zero 4

 

Dal suo osservatorio come vede l'Italia?

«Il Sud è completamente al buio, gli hanno staccato il contatore. Da Roma in giù siamo tutti extracomunitari. La mia città così in basso, io che sono nato nel 1950, non l'ho mai vista. E mi manca anche quella Roma puttanona che si dava a tutti, sorrideva e aveva sempre la battuta pronta».

 

Temi come identità di genere, uguaglianza e libertà sono i suoi da sempre: oggi che sono attualissimi un po' li considera una sua vittoria?

«Diciamo che nel mio giardino i semi erano puri e fecondi. Sono stato fortunato, oltre che paziente e accomodante. Alla fine degli Anni '60 uno come me non s'era mai visto. Me la sono vista brutta spesso. Quando mi insultavano per come mi mostravo mi salvavo con la dialettica. A chi mi voleva picchiare chiedevo: "Perché mi odi? Che cosa ti ho fatto? Ragioniamo". Glielo dicevo in italiano forbito, li spiazzavo, e mi lasciavano stare».

 

renato zero loredana bertè

È sempre andata bene?

«No. Un giorno, mentre facevo l'autostop, scese uno dall'auto, si avvicinò, e senza dire una parola mi diede uno sganassone fortissimo. Rimasi come un deficiente, steso per terra. Mi fece volare la parrucchetta rossa che mi ero messo in testa. Me ne tornai a casa sconsolato. Non era serata».

 

La peggiore?

«Un giorno, con un'amica, facendo l'autostop ci caricarono tre ceffi: io andai dietro, in mezzo a due, lei davanti. Quello che guidava si mise a tastare le cosce di Rita, che gli disse di smetterla. Io, da dietro, feci il duro: "Lasciala stare che mi incazzo!". Quello si girò: "Statte zitto che te se cucinamo pure a te". Rita aprì lo sportello e fece per buttarsi in corsa. Rimasero così impressionati che ci fecero scendere a calci».

RENATO ZERO AL CIRCO MASSIMO SOTTO LA PIOGGIA

 

Anche artisticamente all'inizio non fu facile, giusto?

«Certo. Nel 1973, in via Garibaldi a Roma, feci un concerto per un solo spettatore. Il giorno dopo, però, lo stesso signore tornò con 12 persone. Il passaparola mi ha sempre aiutato».

 

[…]

 

La prossima fermata quale sarà?

«Vorrei fare come il sassofonista inglese Ronnie Scott, che nel 1959 aprì a Londra il mitico Jazz Club (lui è morto nel 1996, ndr). Faceva accoglienza e intrattenimento a 360 gradi. Come me quando avevo il tendone di Zerolandia. Sto pensando a un locale così. Ci sto lavorando».

 

Il sogno Fonòpoli è ormai andato?

«No. Ma ci vorrebbero degli imprenditori motivati...».

 

Un erede artistico ce l'ha o no?

renato zero circo massimo 5

«Tanti giovani, visto che non ci sono più quei discografici che scelgono e fanno crescere, fanno solo copia e incolla».

 

Achille Lauro e Rosa Chemical, quindi, sono fuori gioco?

«Io dovrei anche essere contento di certe attenzioni, però a me piace l'originalità. Amo chi ha una sua identità».

 

Con il film "Ciao Nì!" nel 1979 incassò più di "Superman": perché non ne ha più fatti?

«Lo girai con la Cineriz, guidata da Fulvio Frizzi, papà di Fabrizio. Solo che subito dopo lui morì, e io lasciai perdere».

 

 

È sempre un accanito giocatore di Playstation e un fan di Super Mario Bros?

ELLY SCHLEIN

«Certo. Ho appena comprato l'ultima versione del gioco, solo che non ho la console dietro e sono disperato: non posso giocare. Come torno a Roma vado subito a vedere il film».

 

Che ne pensa della Schlein, segretario del Pd, che è favorevole alla maternità surrogata?

«Chi è? Ah, certo. Si fa molta confusione con le parole. Non mi sembra ci sia urgenza di queste cose. Ci sono tanti bambini da adottare. Bisognerebbe snellire le praticheper poterlo fare».

 

Dopo l'intervento al cuore come va?

«Con lo stent molto meglio. Il mio cuore l'ho sfruttato tanto, ma si fa ancora rispettare».

 

E l'amore?

renato zero

«Sono sposato con il mio pubblico. E poi, che te devo di'? Ci vuole culo anche per trovare l'anima gemella».

 

A 72 anni non ha una ruga: 15 anni fa, però, si sottopose a un intervento di liposuzione al collo con il chirurgo plastico Paolo Santanché, ex marito di Daniela Santanché: ha fatto altro?

«Ahahaha (ride). Non ho una ruga perché mi sono abbronzato solo due volte in vita mia. Una di queste mi sono sorpreso: non ero io. Fossi stato Otis Redding l'avrei accettato... (ride). Adoro Ray Charles, Ella Fitzgerlad, Whitney Houston... Amo i neri: sono detestati perché sono i più forti in tutto. Io mi vesto di nero anche per solidarizzare con loro».

 

Il nero un po' sfina.

«Vabbè. Aspetti, le passo una persona». «Sono Andrea Bocelli, buona giornata». «Ha capito con chi stavo? Ha visto che amici ho?».

marina marfoglia renato zerorenato zeroRENATO ZEROrenato zerorenato zerorenato zero 6renato zero 7renato zero 8renato zero copia

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO