
LA ROMA DEI GIUSTI - ''INTO THE INFERNO'' È UN GENIALE DOCUMENTARIO DI WERNER HERZOG CHE VA A CACCIA DI VULCANI, VULCANOLOGI E DELL'IMMAGINARIO CHE LE POPOLAZIONI COSTRUISCONO INTORNO AI CRATERI. UNA VISIONE MISTICA DELLA CREAZIONE E DELLA VITA DEGLI ABITANTI DELLE ISOLE E DEI POSTI PIÙ ASSURDI AI CONFINI DEL MONDO
Marco Giusti per Dagospia
into the inferno werner herzog
Festival di Roma. Quarta giornata. Sala piena per il nuovo film di Werner Herzog, Into the Inferno, un geniale documentario con lo stesso Herzog e un dotto professore di Cambridge, Clive Oppenheimer, a caccia di vulcani, vulcanologi e dell’immaginario legato ai vulcani che si tramandano e si costruiscono le popolazioni che ci vivono a stretto contatto da secoli. Sia Herzog che Oppenheimer sembrano ossessionati dall’idea del filmare sempre più vicino i crateri, come faceva una coppia di vulcanologi francesi iKrofft, che ci lasciarono la pelle, ma per Herzog sono importanti l’aspetto mistico e quello simbolico del vulcano.
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E’ come se gli abitanti delle isole e dei posti più assurdi ai confini del mondo venerassero il vulcano come un dio perché pensano di essere stati generati dal vulcano. A Vanuatu in Indonesia, gli abitanti, un tempo cannibali, riescono addirittura a parlare con gli spiriti che abitano dentro al vulcano. O sul monte Erebus, dove Herzog incontrò la prima volta Oppenheimer per un suo film precedente, Encounters at the End of the World, vediamo invece la piccola comunità pazza dei vulcanologi internazionali. Più tardo vedremo un vulcanologo americano che ci presenterà un buffo etiope noto come “cacciatore di ossa”.
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E’ il solo essere al mondo che sa riconoscere subito se un frammento d’osso viene da una zebra, da un leone o da un ominide. Sotto il Lago Toba in Indonesia un vulcano ha formato uno dei laghi più grandi del mondo. Ma è grandioso anche il viaggio di Herzog in Nord Corea, per studiare il Paektu, il grande vulcano che i coreani vedono come l’origine del loro popolo.
E Herzog ci mostra immagini incredibili della vita comune in Nord Corea, fra sfilate oceaniche e balletti di propaganda. E incredibili sono anche le immagini delle colate di lava, delle lingue di fuoco e delle nuvole di gas che si sprigionano dai vulcani. Herzog gioca col fuoco. Da sempre. Stavolta ci si avvicina anche moltissimo. Ma quello che viene fuori, alla fine, è una visione mistica della creazione e della vita. Probabilmente anche Herzog parla con gli spiriti.