ROSE & RONAN: LA MCGOWAN ATTRICE SVALVOLATA SFUGGITA A UNA SETTA DI MANIACI SESSUALI IN ITALIA, FARROW EX BAMBINO PRODIGIO CHE ODIA IL (PRESUNTO) PADRE WOODY ALLEN. SONO LE NUOVE STELLE DELL'AMERICA ULTRALIBERAL, CHE SOGNA LUI FUTURO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI - WEINSTEIN ORMAI ESCE DALL'OMBRA E RISPONDE: ‘CON LA MCGOWAN SESSO CONSENZIENTE, LO PROVA UN’EMAIL DI BEN AFFLECK’
VIDEO - ROSE MCGOWAN: LA MIA PRIMA LINGUA È L’ITALIANO, MA È QUELLA DELLA SETTA IN CUI SONO STATA CRESCIUTA
1. ROSE MCGOWAN: "PRIMA DI WEINSTEIN STUPRATA DA UN REGISTA PREMIO OSCAR"
Simona Siri per la Stampa
Lei in pantaloni neri e felpa arancione. Lui in completo grigio e camicia bianca. Lei che si commuove, dice parolacce, alza i toni. Lui che rimane freddo, empatico ma professionale.
«Tra venti anni sarà Presidente!», dicono in coro le signore dell' Upper East Side sedute in terza fila.
Rose McGowan e Ronan Farrow sono uno di fronte all' altro: l' uomo e la donna che hanno dato inizio alla rivoluzione del #metoo, lei rendendo pubblico lo stupro che denuncia di aver subito venti anni fa da Harvey Weinstein (che ha sempre negato, affermando ci fosse consenso), lui dandole voce e credibilità grazie a una serie di articoli sul «New Yorker».
L' occasione è la presentazione del libro «Brave», autobiografia di Rose, ragazza interrotta cresciuta in Italia all' interno di un culto, la setta dei Figli di Dio, e poi scappata a Los Angeles. «A 15 anni un regista mi portò a casa sua, mi fece vedere un soft porn da lui diretto e poi fece sesso con me. Solo di recente ho capito che anche quello è stato stupro visto che ero sotto l' età del consenso. Il nome? Lo farò, ma non ora. Dico solo che ha vinto un Oscar».
Anche Weinstein non lo chiama mai per nome, per lei è solo «il mostro». «Mi sta ancora addosso: ieri qualcuno ha offerto a uno del mio staff dei soldi perché rivelasse la mia stanza d' albergo. Ho paura di essere assassinata». Qualcuno ride.
«Ha pagato giornalisti perché scrivessero contro di me, ha usato ex agenti del Mossad: quando lo raccontavo nessuno mi credeva, ma ora la verità è venuta a galla», dice riferendosi agli ultimi articoli di Farrow.
«È un' indagine ancora in corso», risponde lui, a voler dire che su Weinstein e sui mezzi messi in atto per coprire i suoi crimini c' è ancora da indagare.
Lo scorso gennaio, McGowan è stata arrestata in Virginia per possesso di cocaina trovata nel suo portafoglio. «So solo che durante il volo mi sono alzata e ho lasciato la mia borsa incustodita. È un caso?». A chi le chiede perché parlare dopo venti anni, Rose risponde così: «La prima volta ne parlai nel 1997, all' epoca dei fatti. Nessuno mi ascoltò. Il libro ho cominciato a scriverlo tre anni fa, ma anche allora non era il momento giusto. A gennaio del 2017 ho cominciato a parlare con Ronan. Il momento era giusto. Cos' era cambiato? La rabbia delle donne. Il permesso di avere finalmente una voce. E poi Trump: ha costretto molti uomini a guardarsi allo specchio».
rose mcgowan parla a una convention femminista
Il movimento Time' s Up - nato per sostenere le vittime di molestie sessuali - però non le piace: «Dentro ci sono donne che lavorano negli uffici stampa e nelle agenzie artistiche, le stesse che portavano le donne al mostro». Cita l' amica italiana Asia Argento: «Ha detto una cosa giustissima, che i predatori sono bravi nel riconoscere le vittime, hanno un fiuto grandioso. Io e lei eravamo già ferite, eravamo le prede perfette».
Chiude con un dato: «Solo il 2% di tutti i casi di stupro denunciati si rivela falso. E sono cifre che non tengono conto del fatto che non tutti gli stupri vengono riportati. Non mi importa che cosa le gente pensi di me. Non sentitevi obbligati a credermi, mi basta che pensiate con il vostro cervello».
2. HARVEY WEINSTEIN RISPONDE A ROSE MCGOWAN CITANDO UNA PRESUNTA EMAIL DI BEN AFFLECK
Fabio Valentini per https://cinema.everyeye.it/
L’ex mogul di Hollywood ha scelto di affidarsi ad una nota resa pubblica dal suo avvocato per difendersi dalle accuse mosse dall’attrice Rose McGowan. In allegato anche la supposta email, inviata dal premio Oscar Ben Affleck la scorsa estate ad Harvey Weinstein, in cui l’attore negherebbe le accuse della donna.
Nel suo libro di recente pubblicazione, Brave, la McGowan sostiene di essere stata violentata da Weinstein durante il Sundance Film Festival nel 1997. Nelle pagine si legge che l’attrice avrebbe confessato il tragico evento al collega Ben Affleck, ma stando a quanto riportato da Weinstein l’attore non sarebbe mai stato a conoscenza dell’accaduto. A supporto della tesi del produttore statunitense ci sarebbero presumibilmente due email, la prima inviata dall’ex manager dell’attrice, Jill Messick (divenuta nel tempo produttrice esecutiva per la Weinstein Company), e la seconda spedita dallo stesso Affleck lo scorso 26 luglio, prima dunque che lo scandalo scoppiasse sulle pagine del New York Times.
Qui di seguito il comunicato diffuso dal difensore:
“In linea generale Harvey Weinstein e i suoi legali si sono astenuti dal controbattere pubblicamente alle accuse di molestie sessuali mosse da alcune donne contro il signor Weinstein, nonostante la mole di prove che dimostrerebbe la falsità architettata di queste affermazioni. Guardando la ‘performance’ di Rose McGowan intenta a promuove il suo nuovo libro ovunque, è diventato impossibile rimanere in silenzio mentre prosegue nel tentativo di diffamare il signor Weinstein con un’ardita bugia che è negata non solo dal signor Weinstein in persona ma anche da almeno due testimoni, tra cui la stessa manager che seguiva la McGowan in quel tempo e l’attore Ben Affleck. Con entrambi l’attrice afferma di essersi confidata nei giorni successivi a quelli che lei ora definisce come ‘stupro’ ma che in realtà aveva descritto nel 1997 alla sua manager come un rapporto sessuale consenziente”.
La prova cui l’avvocato di Weinstein farebbe riferimento avrebbe a che fare con una email inviata da Affleck il cui contenuto è riportato dal sito Just Jared:
“Non ho mai visto Rose in nessuno hotel al Sundance. Non mi ha mai detto nulla o nemmeno ho potuto dedurre che sia stata aggredita da qualcuno. Ogni altra relazione contraria è falsa. Non ho alcuna conoscenza di ciò che Rose ha fatto o dichiara di aver fatto. Affermazioni diverse da queste sono bugie”.
Nessun commento in riferimento a questa presunta email è stato diramato dall’attore che lo scorso 17 novembre ha dichiarato durante una puntata del Today Show di credere alle parole della McGowan e di esserle accanto in questo momento.
L’attrice Rose McGowan, invece, ha poco fa risposto al comunicato del difensore del produttore attraverso un tweet che vi riportiamo qui in calce alla notizia.
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@rosemcgowan
Fuck you you fucking douche bag loser from hell. You will burn. You will be an empty suit coffin. You go fall off the planet you fuck. #RoseArmy BREATHE FIRE let motherfucker but
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