1. ‘’ISOARDO’’ SALVINI HA PIÙ FELPE CHE IDEE, MA ALMENO HA UN PROGETTO CHIARO. EVITARE UN BERLUSCONI LOGORO E SPOMPATO E IMITARE IN TUTTO E PER TUTTO MARINE LE PEN. E CI STA RIUSCENDO: NON PARLA PIÙ DI SECESSIONE E CRESCE NEI SONDAGGI COME DESTRA NAZIONALISTA, ANTI-UE E XENOFOBA
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. AVVISI AI NAVIGATI
Per la gioia di Matteo Renzi, Salvini e Berlusconi marciano ancora divisi. Li divide Alfano con il suo tre virgola, ma anche l’incapacità dell’ex Cavaliere di immaginare una strategia vincente per il 2018. Il punto è: Berlusconi è ancora convinto di essere lui il prossimo candidato premier che sfiderà Renzi a ottant’anni suonati, oppure si arrenderà al frondista Fitto e concederà le primarie? Oppure, ancora, al momento opportuno tirerà fuori dal Borsalino il candidato vincente, magari scelto tra le sue figlie?
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Salvini ha più felpe che idee, ma almeno ha un progetto chiaro. Vuole imitare in tutto e per tutto Marine Le Pen e ci sta riuscendo. Non parla più di secessione e cresce nei sondaggi come destra nazionalista, anti-Ue e xenofoba. Domani, in piazza del Popolo a Roma, mostrerà a tutti quanto è cresciuta la Lega Nord come partito della nazione. Dice che ha altri progetti rispetto a Berlusconi e ricorda che in Europa Forza Italia appoggia il partito di Angela Merkel, mentre lui sta con il Front National. Tutto vero.
Ma dove può arrivare Salvini senza Berlusconi? Può anche arrivare al 25% e bissare il successo, alle scorse elezioni, del movimento Cinque Stelle. Ma poi di tutti quei voti non se ne farebbe nulla. Vincerebbe comunque Renzie. Ha ragione il Banana quando dice che per vincere bisogna essere uniti come centrodestra. Solo che il leader ormai usurato è lui e più passa il tempo e più appare chiaro che Salvini teme l’abbraccio mortale di un Berlusconi in declino. Tempi grami per i moderati italiani, costretti a guardare il furbetto di Firenze per mancanza di alternative.
2. DIVISI ALLA META
SALVINI CONTESTAZIONE A ROMAmatteo salvini
Dunque è rottura tra Lega e Forza Italia. Stampa: “Salvini gela Berlusconi. ‘Noi e voi siamo diversi’” (p. 9). Corriere: “Salvini attacca. E’ scontro con Forza Italia. Il leader: alle urne ora? Correremmo da soli. Toti: senza Veneto si discute anche la Lombardia. Domani il Carroccio a Roma, contro corteo dei centri sociali. E resta alta la tensione tra Zaia e Tosi” (p. 5).
Il giornale diretto da Ferruccio De Bortoli intervista Salvini che, tra le altre cose, rinfaccia a Forza Italia le assenze nella discussione sul’Iva agricola, sulla quale il governo ieri avrebbe potuto andare sotto al Senato: “L’opposizione è una cosa seria, che dà credibilità” (p. 5). Un errore ammesso anche dal forzista Minzolini: “avremmo abolito la tassa”, dice. Nel mirino Bondi, la Rapetto e la badante Rossi (p. 6).
Repubblica intervista Fitto Fitto che dice: “Non siamo in Sud America, Silvio ceda e accetti le primarie o resterà chiuso nel suo bunker” (p. 11). Il Giornale assiste impotente: “Berlusconi avverte Salvini: ‘Così fa vincere la sinistra’. Il Cavaliere risponde al leader del Carroccio che rifiuta un’alleanza in vista delle Regionali” (p. 8).
3. PROVE TECNICHE DI RAISET
Il Corriere intervista il sottosegretario alle Comunicazioni, il piddino Antonello Giacomelli, che sull’opas di Mediaset per Rai Way dice: “La nostra scelta era chiara sin dall’inizio. Il controllo pubblico era e resta il chiaro presupposto della quotazione. Comunque valuterà l’Antitrust, non noi” (p. 9). Ma spuntano tessere di un disegno più esteso: “Torri Rai Way, spunta l’ipotesi Telecom. Mediaset pronta ad andare avanti sull’offerta. Il gestore telefonico: noi siamo venditori. Inwit in Borsa. Lo scenario di un’operazione che coinvolga i tre gruppi” (Corriere, p. 10).
Repubblica riporta: “La Rai scrive alla Consob. ‘L’offerta di Mediaset aggressiva e irricevibile’. Contro l’operazione Rai Way anche la procedura Ue sui privilegi al duopolio. Renzi: il 51% resta pubblico”. “Fininvest insiste: ‘Pronti a entrare anche in minoranza’. Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria del Senato, scrive a Ezio Mauro e ipotizza due scenari: che Berlusconi voglia proteggere la sua tv legandola alle sorti della tv pubblica, oppure che voglia vendere a un prezzo migliore la sua Ei Towers “con le mani in pasta anche in Rai Way” (p. 3).
Mediaset vuole comprare Rai Way- Ei Towers lancia opa
Il Messaggero scruta i progetti segreti del Banana: “Così Berlusconi prova a entrare nella partita della banda larga. Lo scontro è solo un tassello della riforma delle infrastrutture per la trasmissione dati. Le conseguenze sul mercato italiano e il possibile arrivo di colossi come Netflix” (p. 11). Il Giornale protesta: “Lega e M5S sabotano la vendita: la politica fa invasione di campo. Carroccio e grillini contro l’acquisto di Rai Way da parte di Mediaset. Forza Italia: ‘Basta con le ideologie’. Il governo: aspettiamo il parere dell’Authority” (p. 2). Poi, ecco come viene girata la frittata: “Renzi nazionalizza Rai Way: il controllo resterà pubblico” (p. 3). Ma Rai Way è già nazionalizzata. Fetentissimo il titolone in prima del Cetriolo Quotidiano: “Trattativa Stato-Mediaset”. Per il giornale di Travaglio, “nessuno ferma il piano torri gemelle di B.” (p. 2).
La Stampa di Mariopio Calabresi è molto più interessata a quello che succede nell’informazione Rai: “Parte la rivoluzione di casa Rai. Ai Tg due direttori invece di sei. L’obiettivo: liberare risorse. Si comincia con la riorganizzazione dell’informazione. Possibili risparmi fino a 100 milioni. Favoriti per la conferma Maggioni e Orfeo” (p. 6)
4. UCCI UCCI, SENTO ODOR DI AFFARUCCI
maria elena boschi mario orfeo
lI Cetriolo Quotidiano fa irruzione nell’inner circle renziano e spiffera: “Serra, il finanziere vicino a Renzi punta sull’Etruria. Il fondo Algebris vuole comprarsi i crediti a rischio della banca popolare. Il tempismo è quasi perfetto: appena c’è una riforma dell’amico Matteo, è ben posizionato per approfittarne” (p. 12). Il papà della ministrona Boschi era il vicepresidente della banca commissariata da Bankitalia.
5. NELLA DITTA SI LITIGA ALLA GRANDE
Nonostante la fine del Nazareno e l’elezione di Mattarella, nel Pd non c’è pace. “Bersani-Renzi ai ferri corti. ‘Non faccio il figurante’. ‘Così spiazzate gli elettori’. La minoranza diserta l’assemblea convocata oggi dal leader. L’ex segretario stronca il Jobs Act (‘incostituzionale’) e l’Italicum” (Repubblica, p. 6). Il Jobs Act però l’ha votato. “L’ira del premier: Pierluigi come Bertinotti, ma non ha i voti”. Aria di colpi di mano per la Stampa: “Bersani dichiara guerra e non va al summit Pd. Renzi prepara il blitz. Nel mirino del segretario il capogruppo Speranza” (p. 8).
PIERLUIGI BERSANI A SERVIZIO PUBBLICO
6. BUONE NOTIZIE IN RETE
“No a Internet a due velocità’. Vittoria degli attivisti (e di Obama). L’Authority Usa boccia le richieste delle telecom di avere corsie preferenziali a pagamento”. Le società volevano offrire servizi più veloci a pagamento, creando così un Internet a due velocità (Corriere, p. 15).
PRIMARIE PD BERSANI CON TOMMASO GIUNTELLA ALESSANDRA MORETTI ROBERTO SPERANZA jpeg
7. ULTIME DAL SORGENIO DE BENEDETTI
Il Giornale non fa passare sotto silenzio il via libera del tribunale al piano di riassetto della Sorgenia, che aveva accumulato debiti per quasi 2 miliardi. E sbatte tutto in prima pagina: “Ennesimo regalo. De Benedetti fallito e salvato. I giudici danno il via libera: il buco da 1,8 miliardi di Sorgenia verrà rilevato dalle banche”.
8. GRANDI MANOVRE IN PIAZZETTA CUCCIA
Repubblica tenta di illuminare la scena di Mediobanca: “Patto Mediobanca a rischio ma i grandi soci resistono. Nuova governance a Piazzetta Cuccia. Unicredit e Ben Ammar hanno subito smentito uno scioglimento del sindacato a settembre” (p. 38). Idem sulla Stampa: “Mediobanca, giallo sul patto. ‘Si scioglie’. Poi tutti negano. Unicredit: ‘scenario mai ipotizzato” (p. 21). Il Giornale scrive che “gli occhi sono puntati su Pesenti e Benetton. Il consiglio dimagrirà a 15 posti” (p. 22).
9. AGENZIA MASTIKAZZI/1
“L’Europa non si è mai trovata in una situazione di difficoltà geopolitica come questa’. Fabrizio Cicchitto, presidente della Commissione Esteri della Camera e deputato di Area popolare, è preoccupato” (Corriere, p. 15).
10. MA FACCE RIDE!/1
Francesco Schettino: “L’Isola dei famosi? Volevo un’offerta scritta per esibirla e stracciarla” (Corriere, p. 25).
11. AGENZIA MASTIKAZZI/2
Belén Rodriguez: “Internet è piena di frustrati nascosti. Terrò mio figlio lontano da Facebook” (Corriere, p. 31).
12. MA FACCE RIDE!/2
“Troppe donne in cattedra. Così la scuola va a picco” (Giornale, p. 12).
13. FREE MARCHETT
Paginone imperdibile sul Corriere del grande giornalismo: “Più pop, moda e piscine per tutti. Montecarlo vuole una nuova vita. Alberghi rinnovati ma anche più verde. Il ruolo della principessa Charlene” (p. 35). Evviva la principessa.