IL FESTIVAL DEGLI SCROCCONI - LA CORTE DEI CONTI APRE UN FASCICOLO SULLA PATTUGLIA DI DIRIGENTI E COLLABORATORI CON FAMIGLIA AL SEGUITO A SANREMO - POTREBBERO ESSERCI GLI ESTREMI DI DANNO ERARIALE PER LA RAI – LA LISTA DEI MILLE IMBUCATI, A CUI SI AGGIUNGONO I GIORNALISTI VIP A FAVOR DI TELECAMERE – ALLA FACCIA DEL TAGLIO DELLE SPESE INVOCATO DA SALINI – VIDEO: IL PRESIDENTE FOA SI SPORGE PER VEDERE MEGLIO IL DIDIETRO DELLA LAMBORGHINI
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— nonleggerlo (@nonleggerlo) February 9, 2020
1 - IMBUCATI A SANREMO, SULLA RAI C'È L'INDAGINE DELLA CORTE DEI CONTI
Michela Allegri e Simone Canettieri per “il Messaggero”
Il Festival andrà in diretta alla Corte dei Conti. I magistrati contabili hanno aperto un fascicolo sulla spedizione di dirigenti, collaboratori, famiglie a Sanremo. Il pm Massimiliano Minerva vuole capire se ci sia stato o meno un danno erariale per le casse della Rai, costretta a pagare la trasferte oltre a rinunciare agli incassi per la poltrona occupata all'Ariston.
L'inchiesta degli uffici coordinati dal procuratore Andrea Lupi piomba sul Festival della canzone italiana dopo l'intervento del Collegio sindacale di viale Mazzini - composto da un ispettore capo della Ragioneria generale e da due alti funzionari del ministero del Tesoro - e ha deciso di fare le pulci all'amministratore delegato Fabrizio Salini.
marcello foa si sporge per vedere meglio elettra lamborghini 2
Minerva, il pm che indagherà sul caso degli imbucati a Sanremo, è lo stesso che si sta occupando dei 51 dipendenti che, con la complicità di ristoratori e albergatori, avrebbero gonfiato le note spesa per le trasferte relative alle edizioni che vanno dal 2013 al 2015. Una vicenda di cui si sta occupando anche la Procura.
Ma i riflettori dell'Ariston in queste ore sono tutti puntati sulla lista degli invitati: una spedizione dei Mille? Quasi. Perché oltre ai 634 interni Rai vanno aggiunti oltre 200 collaboratori esterni, presenti a vario titolo nella città dei fiori. Una carica che si aggiunge ai giornalisti vip che hanno occupato la poltronissima (costo 600-700 euro a serata) per mettersi bene a favor di telecamera al motto Ciao mamma, guarda quanto mi diverto. Eppure proprio Salini - sempre di più nel mirino del Pd - lo scorso novembre aveva diramato una circolare interna dai toni draconiani: vanno tagliate le spese e le presenze ai grandi eventi, a partire da quello appena terminato.
LA LISTA
Tuttavia è accaduto il contrario. In queste ore da Viale Mazzini si difendono come possono: «Il personale in trasferta è stato coerente con le produzioni realizzate: ben 22 ore di diretta». Ma c'era proprio bisogno si chiedono adesso in molti nei corridoi della presenza di dirigenti che con l'evento hanno poco o nulla da spartire? Da chi si occupa della parte immobiliare, fino alla segretaria del consiglio d'amministrazione, passando per il capo della governance.
Per non parlare poi del cerimoniale Rai al gran completo ai capi, sottocapi e vice vari di relazioni esterne, strutture creative, inviati della testata che si occupa di motori, per non parlare degli staff (stile delegazione cinese) dell'ad Salini e del presidente Foa. E poi le mogli e i figli. Tutti in prima fila. Basti pensare che Novak Djokovic, stella mondiale del tennis, ha avuto il suo da fare per salire sul palco, facendosi largo dalla terza fila. Intanto è caccia alla lista.
I consigli d'amministrazione Riccardo Laganà (dipendenti) e Rita Borioni (Pd) hanno fatto un accesso agli atti per averla. Il papello sarà reso noto al cda del 21 febbraio. Peccato che nel frattempo i veleni e i nomi di questa storia arcitaliana contagino tutto il corpaccione Rai. Compresa la politica che tergiversa. La Lega preferisce tacere e con Alessandro Morelli rimarca il «successo merito di Teresa De Santis», ex direttrice di Rai1.
E nemmeno nessuno tra i 5 Stelle, partito anti-spreco e anti-casta per definizione, apre bocca. Ringhiano, invece, dal Pd dove c'è chi ricorda il precedente di Antonio Campo Dall'Orto che alle fine saltò nonostante tre edizioni sanremesi di successo. E così nel frattempo si fa la lista delle autoblu e anche dei dirigenti presenti all'evento. Come la responsabile dell'Audit interno, Delia Landini, che ora dovrebbe indagare sulla sua partecipazione.
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2 - RAI, GUERRA DI NUMERI SULLE TRASFERTE AL FESTIVAL C'ERA UN DIRIGENTE SU TRE
Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”
Il mistero del pattuglione dei dirigenti Rai presenti all' ultimo Festival di Sanremo è destinato a restare tale ancora a lungo. Per dare una spiegazione ufficiale, ai piani alti di viale Mazzini si aspetta il consuntivo delle spese, che non arriverà prima di un mese. Al collegio dei sindaci, che ha chiesto ufficialmente lumi al capo azienda Fabrizio Salini, il 21 febbraio saranno consegnate solo le stime. «Il personale in trasferta (compresi i dirigenti) risulta rigorosamente coerente con il numero di produzioni realizzate. Così come le spese», anticipano in Rai. Tradotto: se i numeri rispetto all' anno scorso sono cresciuti, è perché è aumentato il perimetro del Festival.
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Ma di quanto? In risposta a un' interrogazione del Pd sul Festival 2019, l' azienda fornì allora alcuni dati: i dipendenti impegnati furono 534 per 77 ore di programmazione, più 169 collaboratori esterni (per lo più artisti). Quest' anno, secondo l' ufficio stampa, le ore trasmesse sono passate a 90, dunque i dipendenti dovrebbero essere in proporzione quasi un centinaio in più: 624.
Tra i dipendenti vanno contati i dirigenti, intorno ai quali si è incentrata la polemica.
Quanti erano stati l' anno scorso? Secondo dati non ufficiali, circa 48: il 9% dei dipendenti.
E quest' anno? A giudicare dalle prime file della platea, tanti. Colpa del cerimoniale, che da due anni a questa parte riserva ai dirigenti, anziché alle celebrities , le poltronissime.
Di certo durante la settimana abbiamo riconosciuto, oltre a Salini e signora, il presidente Marcello Foa e consorte, il direttore di Rai1 Stefano Coletta, il direttore generale Alberto Matassino, il coordinatore del progetto Antonio Marano, l' ad della Pubblicità, Gian Paolo Tagliavia, il coordinatore dei Palinsesti, Marcello Ciannamea. Chi avrebbe potuto negare loro la presenza a Sanremo? «Eventuali accompagnatori hanno viaggiato a proprio carico - precisano in azienda -. Non saranno saldate note-spese esterne».
Proseguendo il censimento dei dirigenti presenti, secondo nostri calcoli, sono stati a Sanremo, almeno per un giorno, circa un terzo delle figure apicali della Rai: una ventina su 66. A fare cosa? Per alcuni le risposte sono chiare.
Maria Pia Ammirati (Rai Teche) presentava una mostra sugli abiti di Sanremo; Andrea Sassano (Risorse artistiche) chiudeva contratti, come quello sottoscritto all' ultimo con Ghali; Pier Francesco Forleo (Diritti sportivi) gestiva un evento sugli Europei; Marcello Giannotti (Comunicazione) presidiava una sala-stampa stracolma; Stefano Luppi (Relazioni istituzionali) accoglieva le autorità; Maurizio Cenni (Safety e Security) si occupava della sicurezza (c' era anche la moglie, assistente di Salini).
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Per altri si è trattato di una presenza in rappresentanza di un pezzo di azienda impegnato nel Festival: Elena Capparelli era lì per RaiPlay, che «ospitava» il Dopofestival , Paola Marchesini per Radio2 che trasmetteva l' evento, Monica Maggioni rappresentava RaiCom che gestisce i diritti.
Meno a fuoco sono le presenze di Antonio Preziosi con figlia (Rai Parlamento), Delia Gandini (Internal Audit), Nicola Claudio (direttore Governance), Massimo Maritan (Direzione Creativa), Davide Di Gregorio (Corporate). Quanto a Foa, c' erano capostaff, consulente della comunicazione e un ufficio stampa presente anche quando il presidente non c' era. Molti i conduttori in platea, ma tutti impegnati in trasmissioni «affiliate» a Sanremo. «La polemica sulle trasferte è ciclica - commenta Riccardo Laganà che rappresenta in cda i dipendenti -. Ma con un buco previsto di 65 milioni nel 2020 non si poteva fare più attenzione?».