PER FARE IL SANREMO DELLA "FANTASIA AL POTERE” LA RAI SBORSA UN MILIONE E 300MILA EURO PER I TRE CONDUTTORI – CON "IL DITTATORE ARTISTICO" BAGLIONI, HUNZIKER E FAVINO SUL PALCO DELL'ARISTON CI SARA' ANCHE ILARIA D’AMICO? – TRA I COMICI SI PARLA DI VIRGINIA RAFFAELE, SIANI, PIERACCIONI E PANARIELLO
Laura Rio per il Giornale
Emozioni, colori, allegria, leggerezza, sapori, pennellate di sogni. Immaginazione al potere. Bello. Belle parole. Però, nella conferenza stampa che si è tenuta ieri a Sanremo per la presentazione ufficiale di Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, i due conduttori che affiancheranno Claudio Baglioni sul palco dell' Ariston, non si è capito tanto bene che Festival sarà, quello del 2018.
L' unica certezza è che sarà totalmente centrato sulla musica, e sulla musica italiana. E che il contorno, lo show, gli sketch, i «comedians» (come li definisce Baglioni) avranno uno spazio minore rispetto al passato. Ma l' idea forte, quella che ha sorretto le edizioni di Carlo Conti, Fabio Fazio, Paolo Bonolis e anche Gianni Morandi, qual è? Al momento non è chiara. E l' unico imperativo si riassume in «un festival nazional-popolare, anzi popolare-nazionale», come sottolinea il cantante-conduttore. Dunque vediamo come sarà la kermesse che si svolgerà dal 6 al 10 febbraio.
IL DITTATORE ARTISTICO Così si definisce Baglioni che, per accettare la direzione, dopo aver rifiutato tre volte, ha chiesto e ottenuto un surplus di potere, «di poter decidere su tutto, dalle canzoni in gara fino ai vestiti degli orchestrali (scherza, ndr)». E, visto che questo è il festival numero 68, come non richiamare alla mente l' anno della contestazione giovanile, l' anno dell' immaginazione al potere, l' anno in cui si poteva ancora sognare un mondo migliore mai arrivato. E, dunque, pure a Sanremo il dittatore-direttore vuole portare una «piccola rivoluzione», perché «ogni tradizione ha bisogno di una revisione o innovazione». «Sarà un Festival 0.0». Si vedrà.
IL SATELLITE HUNZIKER La bionda conduttrice svizzera, sempre luminosa e sorridente, fa un passo indietro e gioca nel ruolo della numero due in un Festival tutto all' insegna della stella Baglioni. Ma, si sa, lei non è il tipo che si lascia mettere da parte. Sul palco farà vedere quello che valgono tanti anni di esperienza di conduzione. Figuratevi che resterà sul bancone di Striscia la Notizia fino al 3 febbraio, per poi correre a Sanremo e cominciare solo tre giorni dopo un' avventura che farebbe venire l' ansia a un monaco tibetano. Lei si dice «caricatissima». E, per ora, delle cose che farà rivela solo che porterà sul palco un momento dedicato alla lotta alle molestie sulle donne, di cui da sempre è una battagliera testimone.
IL SATELLITE FAVINO Anche l' attore gioca a fare il numero due-bis. Lui, noto al grande pubblico della tv e a quello del teatro, si è prestato per la prima volta a un ruolo lontano dalle sue corde. Ma da quello che si capisce dalle prime battute si vede che è già entrato nella parte. Non si lascia sfuggire una battuta e sarà certamente l' elemento collante fra i tre conduttori. «Del resto sono il Banderas italiano», mica roba da poco, gigioneggia...
OSPITI «Non ci saranno star hollywoodiane sullo stile di vacanze romane». Così Baglioni cancella ogni ipotesi di vedere sul palco stelle dello spettacolo che nulla hanno a che vedere con la musica, come accaduto tante volte negli anni passati.
«Anche perché spesso non hanno portato un contributo artistico rilevante» (il pensiero va a tante interviste ad attrici americane o a campioni discussi come Mike Tyson). «Penso - aggiunge - che gli ospiti sia italiani sia stranieri debbano essere scelti in coerenza con lo spettacolo che abbiamo in mente».
Dunque, se ci saranno star della musica mondiale verranno a cantare qualcosa che ha matrice italiana. I nomi possibili che ha già rivelato questo Giornale, da Laura Pausini a Sting a Liam Gallagher a Morandi, «sono tutti confermati, ma loro non hanno ancora confermato». Insomma si attendono le risposte definitive.
COMICI Chiunque cercherà di portare un po' di risate sul palco dell' Ariston (si fanno i nomi della sempre più lanciata Virginia Raffaele, e di Siani, Pieraccioni, Panariello, insomma i soliti) dovrà ricordarsi che il Festival cade nel bel mezzo della campagna elettorale. Certo, nessuna censura, libertà di espressione, però «se proprio proprio qualche comico azzarderà una situazione di impar condicio, nei microfoni metteremo delle scosse elettriche che li annienteranno al momento», scherza Baglioni. I politici locali? Potranno solo consegnare i premi.
GARA Come già detto, nelle prime quattro serate non ci saranno eliminazioni dei big in gara «perché noi vogliamo fare una festa e non vogliamo umiliare nessuno». Le canzoni possono durare anche quattro minuti.
Nella serata del venerdì i concorrenti presenteranno il loro brano in duetto con ospiti e verrà proclamato il vincitore tra i giovani. Sabato arriveranno al rush finale tra campioni, tra cui verrà decretata la canzone vincitrice del Festival tramite un sistema misto di televoto, giuria degli esperti e della stampa.
2. UN MILIONE E 300 MILA EURO PER I TRE CONDUTTORI
Laura Rio per il Giornale
Circa seicentomila euro per Baglioni. Un po' più di quattrocentomila per la Hunziker. Un po' più di trecentomila per Favino. Agli occhi delle persone comuni cifre da capogiro. Per delle star nazionali come loro, invece, dei cachet relativamente bassi. Perché in epoca di crisi economica, da tempo la tv di Stato ha tirato le cinghia sui compensi agli artisti (e su dipendenti e collaboratori).
Così se un tempo giravano cifre tra ottocentomila e un milione di euro che potevano intascare presentatori come Pippo Baudo o Morandi o la stessa Michelle, oggi quei numeri non vengono neppure messi in campo. Nonostante, soprattutto, per chi ha la responsabilità totale come Baglioni, un giusto compenso per il grandissimo stress è dovuto. Il cantante, invece, ha accettato la riduzione del 10 per cento rispetto al budget stanziato l' anno scorso per il direttore artistico prevista dalla nuova legge sul compenso agli artisti.
In ogni caso quest' anno per la direzione-conduzione verranno devoluti ben tre cachet, per un totale di un milione e 300mila euro rispetto allo scorso anno quando se ne diede solo uno (di 650.000) a Carlo Conti per il fatto che Maria De Filippi decise di partecipare a titolo gratuito. Scelte del tutto legittime, si intende, quelle di ricevere il cachet, perché il lavoro va pagato, come è decisione nobile, ma personale, quella di non chiedere nulla.
Ma, allo stato attuale, pare che i due compensi in più non vadano a incidere sul bilancio positivo del Festival, come ha sottolineato in conferenza stampa il direttore di Raiuno Angelo Teodoli. «Il budget del Festival è identico a quello dello scorso anno - ha specificato -. I costi complessivi sono arrivati allo stato attuale a 16 milioni di euro. Quanto alla raccolta pubblicitaria siamo quasi a circa 25 milioni di euro, mentre lo scorso anno siamo arrivati a 26 milioni e manca ancora quasi un mese». Insomma, se va avanti così, si potrebbe arrivare a un disavanzo di dieci milioni di euro. E, a proposito di pubblicità, anche quest' anno Tim sarà lo sponsor unico del Festival e, attraverso la propria piattaforma musicale, assegnerà il premio alla canzone più ascoltata in streaming. Mentre per quanto riguarda l' ascolto radiofonico sarà ancora Radio2 la radio ufficiale del Festival con Andrea Delogu ed Ema Stokholma inviate al Festival.
LR.