SANTINO O SANTONE? ESCE UNA BIOGRAFIA DEDICATA A DAVID FOSTER WALLACE (UNA STAR, VOLENTE O NOLENTE, COMUNQUE DOLENTE)

Stefano Bartezzaghi per "La Repubblica"

Iniziavano con una A e finivano con una Z le generalità del povero e geniale Aaron Swartz (1986-2013). Si occupava professionalmente di siti e software dall'età di 13 anni, militando contro le leggi di protezioni di copyright e le censure su Internet, a favore dell'accesso libero agli archivi telematici. Soffriva di crisi depressive e nel 2011 subì un arresto per violazione di database scientifici (se ne dichiarò innocente): almeno una delle due circostanze, si suppone, lo scorso gennaio lo ha spinto a impiccarsi nel suo appartamento di Brooklyn.

Anche gli appassionati dell'opera di David Foster Wallace (1962-2008) sono stati toccati da questa scomparsa, peraltro analoga nelle modalità a quella dello scrittore. Swartz infatti aveva dedicato al capolavoro di Wallace Infinite Jest articoli e post capaci di ricostruire con la massima acribia (dalla A alla Z, appunto) ciò che, in quel vasto labirinto narrativo, l'autore aveva scelto di non raccontare se non per allusioni minute, indizi, cifre, così negando al lettore la soddisfazione della trama risolta.

Verso Wallace non si prova la mera curiosità morbosa che tipicamente investe la vita delle star (e Wallace una star lo era, volente o nolente, comunque dolente). Agisce invece un meccanismo di relazione letteraria fra autore e lettore innescato dallo stesso, e pur schivo, Wallace. La sua morte ha infine evidenziato i punti di contatto tra le vicende di dipendenza e di paralisi relazionali di cui scriveva e quelle che viveva.

Difficile attenersi alle prime, come se le seconde non vi fossero impigliate intrinsecamente. Paolo Giordano ha raccontato in un saggio come la propria devozione a Wallace gli aveva dapprima consigliato di stare alla larga dai racconti su di lui e poi, però, di ribaltare i propri propositi alla prima occasione e di acquistare e leggerne subito la prima, vera biografia, quella che viene ora pubblicata in traduzione italiana: D. T. Max, Ogni storia d'amore e una storia di fantasmi. Vita di David Foster Wallace (traduzione italiana di Alessandro Mari, Einaudi Stile Libero, pagg. 512, euro 19,50).

Informatissimo, asciutto eppure struggente, il libro di D. T. Max (collaboratore del
New Yorker di cui nessuno conosce generalità più complete) mostra come Wallace sia stato autore anche di sé stesso. In effetti un personaggio di nome David Wallace compare nel cruciale racconto "Caro vecchio neon", addirittura due nel romanzo incompiuto
Il re pallido.

Ma Wallace è stato un personaggio inventato da David Foster Wallace anche in molti altri sensi: con le proiezioni, bugie, debolezze, nascondimenti, appropriazioni che ritroviamo nell'"altra" sua opera, composta di lettere, conversazioni, apparizioni pubbliche, lezioni universitarie.

Uno scrittore dai talenti così sorprendenti, dallo stile così sfaccettato e dalla capacità tanto estrema di entrare in relazione diretta con i suoi lettori (riuscendo, come si proponeva, a far loro «palpitare le teste come cuori») è quasi inevitabile sia promosso
post mortem a santino, o santone. Max evita dissacrazioni brutali, ma pure non tace vizi, bugie, comportamenti in parte artificiali del suo eroe, che usualmente era invece sincero, onesto e generoso.

È stato leggendo questa biografia che l'anno scorso Bret Easton Ellis ha sbroccato: ha puntato sui lati deboli di Wallace per vendicarsi delle critiche che Wallace gli aveva mosso in vita, twittando con brutalità i sensi della propria disistima letteraria e umana per il collega, oramai morto da anni.

È forse un paradosso, ma sono invece proprio quei lati deboli a farci riconsiderare la potenza della scrittura di Wallace e a farcelo (e farcela) ammirare se possibile ancor più di prima. Fosse stato un nerd, nato in una famiglia agiata e benestante, formato in scuole esclusive, di psiche pacata e abitudini salubri, sarebbe più facile accettare la cultura enciclopedica, la scrittura impeccabile, la profondità di analisi, lo humour irresistibile, la genialità di un'inventiva e di un pensiero che in solido hanno rivoluzionato la scena letteraria occidentale.

Ma Wallace, al contrario, ha fatto scuole normalissime, la sua famiglia ha vissuto anche traversie dolorose (seppure non straordinarie), è stato a lungo dipendente da marijuana, alcool, forse anche sesso, e al secondo anno di università (quando era già riconosciuto come uno studente eccezionale) ha avuto la prima crisi depressiva di quella serie che gli avrebbe concesso pochi intervalli di serenità, artistica e personale. È a un uomo così travagliato che dobbiamo un'opera tanto splendente.

L'indagine di Max si è avvalsa soprattutto dell'imponente documentazione di parenti, amici, conoscenti (anche Don DeLillo ha messo a disposizione i carteggi che aveva intrattenuto con il suo più giovane collega e amico). Ma Max ha anche saputo sia leggere bene l'opera di Wallace sia delineare il ruolo che ha giocato nei confronti della letteratura e della società americana.

Dai primi racconti e dal romanzo d'esordio La scopa del sistema
ai saggi di "creative non-fiction" e al Re pallido, l'intero arco della produzione di Wallace viene ordinatamente tracciato dal suo bio-bibliografo: progettazione, vicende contrattuali ed editoriali, infine svolte stilistiche che quasi ogni singolo libro (non ce n'è uno davvero simile a un altro) ha impresso al percorso letterario dell'autore.

Wallace ha ripudiato le angustie del minimalismo e del realismo più dimesso a lui contemporaneo, ma ha anche superato le ironie metanarrative del romanzo postmoderno che era venuto prima (e che pure lo ha grandemente influenzato agli esordi, soprattutto nelle opere di Pynchon, Barthelme e Barth).

A un certo punto della sua maturazione artistica, fra la superiorità consolatoria dell'ironia e la più pervasiva e misteriosa umiltà del luogo comune, Wallace ha scelto la seconda, calandosi sino ai fondamenti ultimi della banalità e della solitudine occidentale.

Ha così prosciugato la scrittura e arginato volontariamente il proprio talento comico debordante; ma ha anche continuato a frammentare ed eludere i meccanismi della piacevolezza romanzesca, convinto com'era che sia cruciale non ricadere nell'equivoco dell'intrattenimento e che lo sforzo che uno scrittore chiede ai lettori non è per sé: lo chiede proprio per loro.

Né la mancanza di soluzioni esplicite dei suoi enigmi narrativi è incompiutezza: è, piuttosto, la rappresentazione assieme letteraria e metaletteraria di un buco, del vuoto che ogni arte d'intrattenimento finge di riempire, ottenendo solo di sviluppare una nuova dipendenza per l'intrattenimento stesso. Oltretutto le soluzioni ci sono e l'esegesi di Swarz lo ha dimostrato: però sono fuori dal testo e per raggiungerle e almeno intravvederle bisogna seguire piste indiziarie.

È allora opportuna e bella la coerenza con cui il biografo non si sogna di poter offrire una soluzione all'enigma aggiuntivo e ultimo, incarnato dal protagonista del suo libro: l'autore che ha sempre usato le armi della reticenza e del taglio improvviso per sottrarre il destino dei suoi personaggi dalla disponibilità immediata dei lettori (ma non dalla loro possibile comprensione), e infine, autore anche del suo personaggio, se n'è servito per interrompere la sua stessa vita.

 

DAVID FOSTER WALLACE DAVID FOSTER WALLACE E KAREN GREEN IN ITALIA jonathan franzen david foster wallace 001 david foster wallace002 david foster wallaceJONATHAN FRANZEN E DAVID FOSTER WALLACE Bret Easton Ellis003 david foster wallace

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!