SCEMENZARIO OLIMPICO - BRAGAGNA CHE LAGNA! LA VOGLIA DI INGARELLARSI CON CARESSA LO RIEMPIE DI IPERBOLI, ECCES¬SI, AGGETTIVAZIONI ESORBITANTI - IL MEDAGLIATO CAMPRIANI AI CRONISTI: “NON MI ERO PREPARATO: SE TORNATE DOMANI VI DIRÒ QUALCOSA DI INTELLIGENTE” - ANTINELLI E LUCCHETTA SHOW: “QUESTA PUBBLICITÀ LA DOBBIAMO MANDARE IN ONDA PER PAGARE TE”. RISPOSTA: “POSSO DEVOLVERE TUTTO IL MIO STIPENDIO ALLA CASSA GIORNALISTI E NUOVI COMMENTATORI”...

1 - BRAGAGNA TRA CANNE E CANTINA...
Antonio Dipollina per "la Repubblica"

1 - Sotto il colpo della tremenda notizia rimane soprattutto Franco Bragagna, telecronista Rai. Che ammette: «Abbiamo il morale in cantina». Purtroppo non c'è niente da bere. Poi lancia ipotesi poco chiare sul passato ciclistico di Schwazer e fa arrabbiare tutti gli appassionati di ciclismo e così deve precisare il pensiero, poi dice «E' davvero una notizia bomba e mai avremmo voluto usare questo termine nel 67esimo anniversario di Hiroshima». E in più, dello statunitense squalificato per cannabis spiega: «Beh, quella è un'altra cosa, una canna è un peccato veniale».

2 - Prima che arrivasse la pessima notizia, Bragagna sarebbe passato alla storia della giornata olimpica per la sua intemerata mattutina: il nostro si era lasciato andare sulla Cerimonia olimpica, definendola la peggiore di sempre o quasi. Siccome Bragagna era stato escluso all'ultimo momento (e davvero ingiustamente) dalla conduzione della cerimonia medesima c'è caso che eccetera: ma almeno ora siamo più tranquilli e sappiamo che mai e poi mai avrebbe voluto commentare una cerimonia così brutta.

3 - Prima che succedesse eccetera eccetera, ci si era deliziati con la medaglia d'oro di Campriani e soprattutto con la sua risposta a una domanda live subito dopo: «Guardate, non è che mi ero preparato cosa dire in un caso simile: se tornate domani ci penso e vi dirò qualcosa di intelligente». Immenso e preciso.

4 - Tg2 trionfante anche ieri, e niente Raisport 1 nemmeno per l'edizione della sera. E' il tg dell'obbligo. Ma ha un sacco di cose, compreso un servizio su una serata in cui è stato assegnato un buffo premio al direttore del Tg2.

5 - "P.... Eva, ma perdiamo il set per due c...ate così, p.... Eva". (Il time-out in diretta di Camillo Placì, tecnico o quasi della Bulgaria. I bulgari lo ascoltano, compunti. Il set comunque non lo perderanno. Antinelli cerca di metterci una pezza: "Il timeout in diretta è così, prendere o lasciare, e lo spirito del salentino Placì può comprendere queste cose)

6 - Antinelli: «Questa pubblicità la dobbiamo mandare in onda per pagare te». Lucchetta: «Ragazzi, io posso devolvere tutto il mio stipendio alla cassa giornalisti e nuovi commentatori» (La magnifica coppia Rai della pallavolo. A quel punto si sono accorti di essere già in onda) «La strada è tutta in salita per l'equipaggio italiano» (Giulio Guazzini, telecronaca della vela, Rai). «Bolt mentre correva guardava il Tg2» (da Twitter). «La barca va a una velocità proverbiale» (Giulio Guazzini, Rai).

2 - BRAGAGNA, FIUME DI PAROLE DA ARGINARE...
Maurizio Caverzan per "il Giornale"

Da un paio di giorni sono finite le gare di nuoto e Fabio Caressa è stato mes¬so a riposo. In compenso è iniziata l'atleti¬ca leggera e su Raidue sbraca Franco Braga¬gna. Una magagna. I Giochi sono belli, ci pensano i telecronisti di TeleOlimpia a gua¬starli. Quelli della nuova generazione so¬no in buona parte affetti dalla stessa sicu¬mèra.

Alla vigilia Bragagna e Caressa se le sono cantate alla grande, ma in fin dei con¬ti non sono così diversi. Ai duellanti biso¬gna aggiungere Maurizio Compagnoni che su Sky Olimpiade2 si occupa pure lui di atletica. In comune hanno iperboli, ecces¬si, aggettivazioni esorbitanti. Soprattutto una gran voglia di primeggiare, di esibire, di sovrapporsi anche al collega che sta par¬lando in quel momento. Di che cosa è figlia se non di questa tracotanza la gaffe di Bra¬gagna su Licio Gelli appeso cadavere sotto il Ponte dei Frati Neri di Londra (era Rober¬to Calvi)? Ansia di strafare e straparlare.

Queste telecronache sono colate laviche, fiumi di parole, giochi autoreferenziali. Impotente, il telespettatore ne è investito.C'è la maratona femminile, partono le semifi¬nali dei 400, lancia il martello il nostro Viz¬zoni: Bragagna scarica una raffica di nomi, cifre e precedenti in cui s'innesta la gara della memoria con l'archivio vivente Atti¬lio Monetti, acceso e spento come un inter¬ruttore dall'arbitrio della prima voce.

Le immagini intanto vanno per conto loro, pretesto di questo sfoggio di erudizione che si trasforma in un sottofondo avulso del quale non rimane nulla. La prevarica¬zione del telecronista sulla cronaca: de¬v'essere questa scuola degli speaker mo¬derni. Che finiscono per parlarsi addosso, per sbrodolarsi di parole, per tracimare al¬luvionandoci tutti. Come possiamo argina¬re queste telecronache? Quali sono i nostri sacchi di sabbia? Forse, per risolvere la ma¬gagna non resta che abbassare il volume.

 

 

FRANCO BRAGAGNA FRANCO BRAGAGNA NICCOL CAMPRIANI Niccolo Campriani Niccolo Campriani Fabio Caressa

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…