IL FESTIVAL RISALE AL 38% MA RISPETTO ALLA QUARTA SERATA DEL 2013 VA SOTTO DI 3,3 MILIONI DI SPETTATORI E 10,2 PUNTI DI SHARE - SCOPPIA LA COPPIA FAZIO-LITTIZZETTO: ‘’TROPPI INSULTI DAL WEB: UNA PAUSA POTREBBE FARCI BENE’’

1. IL FESTIVAL RISALE AL 38% MA RISPETTO ALLA QUARTA SERATA DELLA SCORSA EDIZIONE DEL FESTIVAL, SEMPRE DELL'ACCOPPIATA FAZIO-LITTIZZETTO, IL RISULTATO È NEGATIVO DI 3,3 MILIONI DI SPETTATORI E 10,2 PUNTI DI SHARE
http://istitutobarometro.blogspot.it/2014/02/4a-serata-64-festival-di-sanremo-i-main.html

Nella serata di venerdì #Sanremo2014 risale a quota 8,2 mln spettatori con uno share medio del 38% (+515mila +3,0% sulla serata precedente), 1° parziale fino alle 23.50 a 9,4 mln (37%) e 2° parziale fino alle 25.02 4,9 mln (44%). L'età media dell'ascolto nella quarta serata si riallinea con l'anno precedente a 53 anni, pubblico all'ascolto più giovane di due anni rispetto al giorno precedente.

Rispetto alla quarta serata della scorsa edizione del festival, sempre dell'accoppiata Fazio-Littizzetto, il risultato è negativo di 3,3 milioni di spettatori e 10,2 punti di share.
In questa breve analisi ci siamo concentrati sul target pubblicitario 15/54, che Fabrizio Piscopo, top manager di Rai Pubblicità, conosce molto bene avendo lavorato per anni a Sky Pubblicità che costruisce i listini proprio su questo target ambitissimo dai centri media e dagli inserzionisti di pubblicità.

La serata di ieri del festival sul target pubblicitario15/54 anni ha ottenuto una media di 3,6 mln, contro i 5,0 mln dello scorso anno, registrando una caduta secca del 27% .

2. «IO E FABIO? L'ITALIA È CAMBIATA UNA PAUSA POTREBBE FARCI BENE»
LITTIZZETTO: CATTIVERIA NEI GIUDIZI, TROPPI INSULTI DAL WEB
Renato Franco per Corriere della Sera

Che si mollino pure loro? Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, coppia di fatto dal 2005, unione celebrata negli studi di «Che tempo che fa», diventati la loro residenza abituale del weekend. Ogni settimana insieme. Una delle letture sul minor appeal del Festival di quest'anno può essere nella loro sovraesposizione televisiva, il Che Sanremo Che Fa che da Rai3 trasloca per una settimana su Rai1.

Con Fabio cosa farete? «Personalmente farei che per un po' smetterei - risponde Luciana Littizzetto -, probabilmente faremmo bene a ripensare alle cose: fermarsi, non dare tutto per scontato, inventare delle cose nuove. Parlo di me, e poi dipende da lui cosa vuol fare. Si deciderà insieme, non credo che lui sia contrarissimo, perché in realtà è un uomo molto moderno... non sembra eh?, ma è molto avanti».

Da coppia di fatto a coppia aperta. Una possibilità. Aggiunge: «Siamo sempre in televisione, quello di Sanremo è un lavoro che si è sommato a quello già fortissimo che si fa di solito».

Ha una sua personalissima teoria sessuale sull'essersi ripresentata con Fazio sul palco dell'Ariston per il secondo anno consecutivo: «È come fare l'amore con un uomo la seconda volta, è sempre meglio la prima. Hai dentro quella sensazione da "devo fare di più, devo far vedere chi sono", ma il pubblico già lo sa cosa sai fare».

Uno degli appunti a Sanremo 2014 è l'effetto nostalgia, molti ospiti legati a un passato che in realtà non passa mai. Prima è seria: «Tra Franca Valeri e Raffaella Carrà o Demi Moore e Katy Perry, scelgo tutta la vita la Valeri e la Carrà». Poi arriva la battuta: «Qui a Sanremo facciamo così: dietro le quinte li scongeliamo, due minuti nel microonde e via».

La sua analisi sul calo del Festival? «Ci sono mille variabili, magari molti preferivano Fabio grasso, adesso che è magro e con la barba magari è un'altra roba. Ma penso che più che noi - che non siamo tanto diversi da come siamo di solito - sia cambiato molto l'atteggiamento generale. È passato un anno e la percezione è quella di rabbia diffusa, acrimonia, aggressività. Ogni categoria si lamenta, capisco che nella realtà ci sono dei motivi chiarissimi, ma colgo un atteggiamento distruttivo generale».

Sottolinea: «C'è una malmostosità che viene fuori, soprattutto sui social network, che registrano quello che una volta ci si diceva davanti alla tv. Anni fa non esisteva Twitter, se ci fosse stato probabilmente avrebbe intercettato gli stessi umori negativi. Forse sarebbe successo anche a Baudo».

Anche se il Festival non è ancora finito, Luciana Littizzetto sa già qual è la cosa di cui è più soddisfatta: il monologo sul Bello, l'inno alla bellezza della diversità e il vaffa a quella di plastica: «Volevo fare quel monologo, ci tenevo. Posso dire che il Festival l'ho fatto quasi solo per trattare questo argomento, un discorso che volevo fare da tanto. È un tema molto difficile, ci ho messo del tempo a lavorarci, a pensarci, perché se non vivi in prima persona questo dramma probabilmente rischi di essere retorico».

Eppure ne sa, perché la comica lavora per una onlus, CasaOz, che aiuta i bambini malati e le loro famiglie. Aggiunge: «Le minoranze in Italia non hanno diritto a niente, hanno bisogno di protezione». Il riscontro è stato immediato: «Sono arrivate centinaia di mail e messaggi di affetto. Quello di una ragazza mi ha fatto piangere: "Sono senza un braccio e ho sempre voluto suonare, ho questo sogno da sempre e dunque quel monologo lo hai fatto anche per me"».

Il finto disturbatore che ha rubato giovedì il microfono a Fazio pensava fosse vero. Il flash mob musicale di Shai Fishman and the A Cappella All Stars era previsto verso la fine della serata, però... «La scaletta cambia in continuazione, l'ultima non l'avevo vista. A un certo punto ho sentito l'uomo che urlava in platea e sono scesa per difendere Fabio. Lui mi ha vista aggressiva e mi ha detto di spostarmi. Solo allora ho capito che era il numero previsto».

Il monologo è il suo fiore all'occhiello, la cosa che le è riuscita peggio? «Le discese dalla scale, i tacchi, tutte quelle cose lì. Ogni tanto beccheggio, perché non riesco a essere tanto sciolta con la taccata».

 

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