scroccone

“SCROCCARE E’ ANCORA MEGLIO CHE ESSER RICCO” - LA CANZONE DI FEDEZ E J-AX E IL MANUALE DI QUELLI CHE VIVONO A SBAFO: LA VERA CATEGORIA TRIONFANTE DELLA NOSTRA EPOCA - DAL LIBRO DI CAMILLA BARESANI AL FILM “MISTER FELICITA’ CON SIANI, UNA GUIDA PER RICONOSCERE LO SCROCCONE AUTENTICO CHE SOMIGLIA ALLO "ZELIG" DI WOODY ALLEN - VIDEO

 

Roberta Scorranese per il Corriere della Sera

 

SCROCCONESCROCCONE

Gli scrocconi navigati vivono di sottigliezze che si traducono in alcuni, fondamentali, imperativi: mai uscire con gli spiccioli in tasca, anzi, quando è ora di pagare il caffè eccoli tirare fuori il bigliettone (come il Signor Bonaventura con il suo Milione) e con l' aria affranta sospirare:

 

«Mi spiace, hai da cambiare?»; mai lamentarsi per la penuria di soldi: lo scroccone vero ostenta abitudini para-aristocratiche, modi sopraffini, snob. E poi gli sbafatori nascono nell' epoca a loro più congeniale, quella in cui alle difficoltà economiche diffuse si aggiunge una generale propensione all' impunità, alla faccia tosta, alla smentita facile. Insomma, la nostra.

copertina-libro Camilla Baresanicopertina-libro Camilla Baresani

 

Per esempio, nel brano Senza pagare di Fedez e J-Ax, incluso nell' album Comunisti col Rolex , si rappa così: «Questa sera andiamo in disco/ Entriamo con il timbro/... Scroccare è ancora meglio che esser ricco». Ne parla Camilla Baresani nel suo libro Gli Sbafatori mentre nel suo ultimo film, Mister Felicità , Alessandro Siani è un giovane indolente napoletano che vive in Svizzera a casa della sorella.

 

 

Forse il XXI secolo è perfetto per questa antica ma viva categoria, tanto è vero che tra le numerose piattaforme di crowdfunding, cioè la raccolta fondi «dal basso» per sostenere i progetti più disparati, ne spunta una dedicata alle scroccherie.

I

J-AX FEDEZJ-AX FEDEZ

l sodalizio in Rete Si chiama Bumers: ti iscrivi e chiedi che gli altri («amici e conoscenti», precisano i responsabili dell' iniziativa) ti paghino un caffè, una rata del mutuo, un ingresso alle terme.

 

Minuzie, poiché lo sbafatore vero non accetterebbe mai una donazione troppo ingombrante: lo umilierebbe, gli ricorderebbe impietosamente la sua natura. Una natura, come ammette Massimo Bustreo, ricercatore di Psicologia dei Consumi allo Iulm di Milano, «immatura, narcisistica: l' atto del pagare qualcosa presuppone la responsabilità adulta di lavorare e quindi di guadagnare. Gli scrocconi invece sono eterni bambini, i quali pensano che sia loro tutto dovuto».

CAMILLA BARESANIFoto Arturo Ghergo ARCHIVIO GHERGO CAMILLA BARESANIFoto Arturo Ghergo ARCHIVIO GHERGO

 

Nascono qui le loro maniere, che non sono mai aggressive o maleducate, ma garbate, simpatiche, seducenti. Come lo Zelig di Woody Allen, che si adatta a persone e situazioni.

 

CAMPANILECAMPANILE

«Lo scroccone autentico non ti chiederà mai esplicitamente di pagargli una gita, ma ti farà credere di essere così esperto di pesca e di così buona compagnia da indurti a invitarlo», osserva Paolo Legrenzi, psicologo cognitivista. Come accadeva al conte Gentilissimi, vittima dello scroccone Celestino nel romanzo di Achille Campanile: il nobiluomo malediceva il parassita (che, oltre a mangiare a sbafo in casa sua, gli risolveva le parole crociate, cosa all' epoca odiosissima, come se oggi vi spoilerassero una puntata di Homeland ), sì, però poi si scopriva dipendente da questo e qualche volta lo invitava di sua iniziativa. Come riconoscerli?

 

Vuoi vedere che la cosa più difficile sta nel riconoscerli?

«Sì - conferma Bustreo, autore di Denaro e Psiche e di Tesi di laurea step by step -, quelli davvero bravi costruiscono una relazione privilegiata con la vittima». Ma se la vittima è ben disposta, perché no? Non tutti gli scrocconi sono nocivi.

 

Sì, se un rapporto parassita/ospite accontenta entrambi, ben venga. Come nel romanzo di Thomas Mann Confessioni del cavaliere d' industria Felix Krull : un giovane spiantato accetta di assumere l' identità di un ricco signore e di girare il mondo a spese di questo.

SIANISIANI

 

Utilitarismo Legrenzi cita la visione utilitaristica per eccellenza: «Detto in estrema sintesi, Jeremy Bentham sosteneva che un' azione è giusta se produce la massima felicità possibile per tutti. Se dunque tutti sono appagati da una norma, perché non applicarla?». O, in altri termini: se oggi tutti ammiriamo una showgirl che sui social network ostenta abiti, gioielli, vacanze mai pagate ma «gentilmente offerte» da aziende desiderose di visibilità, non stiamo forse avallando uno scrocco elegante?

 

E se guardiamo alla nostra vita quotidiana, quanto sbafo vediamo? Dai video tutorial su YouTube al wi-fi rubacchiato al vicino il quale magari sta scroccando una piattaforma di canali satellitari e così via. Viviamo in un' epoca in cui la condivisione ha maglie larghe. E nella quale c' è spazio per la forma di scrocco forse più pericolosa: il parassitismo sentimentale. Forse questo dovremmo imparare a riconoscerlo bene e a evitarlo.

 

SCROCCONESCROCCONE

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