enrico vanzina

“SE UNA DONNA E’ BRUTTINA, SCRIVO CHE E’ UNA RACCHIA” - ENRICO VANZINA E IL LIBRO CONTRO QUEL POLITICAMENTE CORRETTO CHE HA IMBAVAGLIATO LA COMMEDIA: “È IPOCRITA FAR FINTA CHE CERTE COSE NON SI POSSANO DIRE, ANCHE PERCHÉ SONO QUELLE CHE SENTIAMO OVUNQUE, AL BAR, ALLO STADIO, IN VACANZA” - "PER ESEMPIO ‘QUESTO NATALE CE LO SIAMO LEVATI DALLE PALLE’ È UNA BATTUTA VOLGARE SOLO IN APPARENZA, DENTRO C'È UN'OSSERVAZIONE SOCIOLOGICA" – TOTO’ CHE "HA SCARDINATO I LUOGHI COMUNI", SORDI CHE "FACEVA RIDERE SENZA USARE LE PAROLACCE" E QUEL FILM DA FARE CON VERDONE…

Fulvia Caprara per “la Stampa” - Estratti

 

enrico vanzina

«L'umorista non può prescindere dalla verità. Chi scrive rappresenta personaggi. Se ci levano pure questo è la fine». Perciò, dichiara Enrico Vanzina, «è ipocrita far finta che certe cose non si possano dire, anche perché sono quelle che sentiamo ovunque, al bar, allo stadio, in vacanza».

 

Il politically correct ha imbavagliato la commedia, così Vanzina ha deciso di scrivere un libro, Noblesse oblige (HarperCollins), in cui racconta senza censure la storia, ambientata nell'Italia primi Anni 80, del Principe Ascanio della Scaletta e del suo maggiordomo napoletano Gegè, alla ricerca dell'agiatezza perduta, tra eredità sognate, Natali in bolletta, vacanze a Cortina che ricordano antichi cinepanettoni. Il livello di trasgressione è altissimo, basta pensare che, parlando di una danarosa nobildonna, Vanzina, a un certo punto, fa dire al suo protagonista «Oddio, l'onomastico delle racchie!.

 

Di questi tempi, un bel coraggio…

enrico vanzina cover

«Ho voluto questo libro proprio per sfuggire al territorio infido del "si può dire o no", per dimostrare che si può ignorare il politically correct, dipende dai personaggi che si raccontano. Se un uomo è grasso, lo scrivo e così se c'è una donna bruttina. E' ipocrita far finta che la gente non si esprima così, se si racconta la realtà è inevitabile inciampare in qualcuno che sia scorretto».

 

Come mai un libro comico in un momento storico in cui c'è così poco da ridere?

«Perché mai come adesso abbiamo bisogno di ridere. Siamo stati il Paese che ha inventato la commedia all'italiana, sapevamo che, andando al cinema, grazie ad alcune maschere, potevamo confortarci pensando che l'Italia è un Paese meraviglioso e noi, anche se in tante cose facciamo disastri, siamo veramente simpatici. Se lo dimentichiamo rischiamo di diventare antipatici».

 

Che cosa la fa ridere di più?

«La battutaccia non mi fa ridere, anche, se certe volte, l'ho messa pure io nei film. Per esempio "questo Natale ce lo siamo levati dalle palle", diventata ormai un classico, è una battuta volgare solo in apparenza, dentro c'è un'osservazione sociologica. Mi fa ridere molto l'atteggiamento di chi pronuncia la battuta, sono innamorato di Sordi perchè faceva ridere senza mai usare parolacce, solo con il non detto».

 

Chi è l'ultimo, in ordine di tempo, che l'ha fatta ridere?

enrico carlo vanzina

«Carlo Verdone, tutte le volte che gli parlo al telefono. Anche quando prova rabbia e indignazione, lo manifesta senza cattiveria, con la capacità di osservare la vita fino in fondo».

 

Non avete mai lavorato insieme, come mai?

«Vero, però ci siamo detti che dovremmo farlo, mi piacerebbe tantissimo, siamo amici. Carlo è un uomo buono, spesso, attraverso i suoi personaggi, mostra lo sguardo dell'ingenuo che passa tanti guai perché è inadeguato ai grandi eventi della vita, l'amore, il rapporto con gli altri. Una sua caratteristica, anche nella vita reale. Si parla spesso della sua malinconia, dell'ipocondria che, in verità, corrisponde a vere conoscenze da scienziato, ma Carlo, soprattutto, è un uomo gentile».

 

C'è molta gente a lutto per la vittoria di Trump. Lei che dice?

«Non sono pro-Trump. Non sono contentissimo , però non sono nemmeno distrutto dal dolore. Da lui aspetto solo che faccia finire le guerre. Se ci riesce, sarà un presidente da ricordare. Le facce lunghe sono ideologiche, io non lo sono, mi auguro che Trump non rifaccia i grandissimi errori del passato».

 

enrico vanzina

Titolo e sottotitolo del libro (Una storia di miseria e nobiltà) richiamano esplicitamente Totò. Qual è il suo Totò?

«È la foto che ho anche adesso sotto gli occhi, avevo 2 anni, siamo sul set di Guardie e ladri, Totò mi tiene per mano vestito da ladro, reduce dalla scena dell'inseguimento con Fabrizi. La tengo qui perché, per me, nasce tutto da lì, credo che Totò si sia sdoppiato. Era un principe, e, da tale, ha ragionato e vissuto, ma si è permesso di fare Totò, il re degli ignoranti, quello che ha la licenza di dire tutto quello che vuole, prendere in giro i ricchi, i politici, scardinando luoghi comuni e inventando un linguaggio strepitoso, tutto suo».

 

(…)

 

Ma i veri aristocratici esistono ancora?

enrico vanzina 5 foto di bacco

«Ne ho conosciuti tanti. Vivo al centro di Roma, circondato dai palazzi della grande aristocrazia romana, molto diversa da quella del Nord: i nobili romani rientrano nella tradizione del Marchese del Grillo. Con la loro simpatia, la loro ferocia, e un dialetto romano popolare bellissimo, sono riusciti a non far nascere la borghesia. La loro vendetta è stata questa, il sogno dei borghesi è diventare principi. E' un'aristocrazia che non ha mollato nulla, anche se, in tanti, la considerano inutile e superata».

 

Ha scritto un libro tristissimo sulla fine di suo fratello Carlo, e ora un libro divertentissimo su una strana coppia. A che punto è della sua vita?

enrico vanzina foto di bacco (2)

«Ho passato sei mesi tra ospedali e problemi di salute, ora sto bene e sono in un momento di grande fermento, capisco che non c'è tantissimo tempo davanti, ogni tanto, in fondo, vedo la scritta "traguardo". Ho tantissime cose da fare, musica, fotografia, oltre al cinema dove dovrei tornare l'anno prossimo con La sera a Roma, tratto dal mio giallo».

 

(…)

enrico vanzinacarlo enrico vanzina

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…