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SEX PISTOLS FOR EVER! “IMMAGINA DI FARE IRRUZIONE INSIEME AI TUOI AMICI NEL MONDO DI THE CROWN URLANDO TUTTA LA TUA RABBIA“ - LA RIVOLUZIONE DELLA BAND ICONA DEL PUNK RIVIVE IN TV SU "FX" IN UNA SERIE DIRETTA DA DANNY BOYLE – ENRICO RUGGERI: “NON ERANO GRANDI MUSICISTI, MA AVEVANO COSE DA DIRE. FINÌ TUTTO CON L'INDUSTRIA DISCOGRAFICA E L'EROINA: QUANDO HAI 20 ANNI E TI RIEMPIONO DI SOLDI, NE ESCI DEVASTATO. ROTTEN FINITO A FARE IL TIFO PER TRUMP? FORSE OGGI LA TRASGRESSIONE È QUELLA” - VIDEO

 

 

Mattia Marzi per "il Messaggero"

 

SEX PISTOLS 12

Chi poteva raccontare in una serie la storia dei Sex Pistols, la band icona del punk, se non Danny Boyle, il regista che nel 96 portò sul grande schermo i giovani tossicodipendenti scozzesi protagonisti di Trainspotting, ambientato nella Edimburgo di fine Anni 80? Pistol, che ripercorrerà l' ascesa della band di God Save the Queen, è stata annunciata ieri da FX, emittente Usa di proprietà della Walt Disney.

 

Suddivisa in sei episodi, è tratta da Lonely Boy, l' autobiografia del chitarrista dei Sex Pistols, Steve Jones (oggi 65enne), pubblicato nel Regno Unito nel 2016. Le riprese cominceranno il 7 marzo, ma non c' è ancora la data d' uscita. «Immagina di fare irruzione insieme ai tuoi amici nel mondo di The Crown e Downtown Abbey urlando tutta la tua rabbia. Con i Pistols la società britannica cambiò per sempre. Fu una detonazione. I giovani cominciarono a salire sui palchi per sfogarsi: tutti dovevano guardare e ascoltare.

 

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Potevi temerli o seguirli», spiega l' ex punk Danny Boyle, 64 anni, Oscar nel 2009 con The Millionaire, che torna a dirigere una serie a tre anni da Trust.

 

Uno che quegli anni se li ricorda bene è Enrico Ruggeri. Con i suoi Decibel provò a portare in Italia la cultura punk mentre oltremanica i Sex Pistols, con la loro attitudine iconoclasta, dividevano il pubblico con canzoni come Anarchy in the UK e la stessa God Save the Queen (vero e proprio inno del movimento punk, pubblicata durante il Giubileo d' Argento della regina Elisabetta e censurata per vilipendio).

steve jones cover Lonely Boy

 

«Genesis e King Crimson: con musicisti del genere era impossibile competere. Poi arrivarono questi ragazzini che suonavano come me o forse anche peggio: fu una rivoluzione».

 

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Dietro quei quattro scappati di casa c' erano la stilista Vivienne Westwood e il compagno Malcolm McLaren, manager del gruppo, che anni prima a New York era rimasto folgorato dalla scena glam punk: «Non erano grandi musicisti, ma avevano cose da dire - aggiunge Ruggeri - fu la rivincita degli sfigati».

 

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La fiammata si esaurì nel giro di un paio di dischi, Never Mind the Bollocks Here' s the Sex Pistols del 77 e The Great Rock n' Roll Swindle del 79, colonna sonora dell' omonimo film di Julien Temple.

 

Fu davvero la grande truffa del rock' n'roll? «Finì tutto con l' industria discografica e l' eroina: quando hai vent' anni e ti riempiono di soldi, ne esci devastato», riflette Ruggeri. La storia del gruppo sarà raccontata dal punto di vista di Jones, tra i fondatori della band nel 75: «È stato al centro della tempesta che ha sconvolto il rock e siamo entusiasti che Danny Boyle ne racconti la storia», fanno sapere da FX.

 

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I protagonisti saranno giovanissimi: Steve Jones sarà il 24enne attore australiano Toby Wallace (già visto su Netflix in The Society). Il 25enne Anson Boon (1917, Crawl) interpreterà Johnny Rotten, il 26enne Fabien Frankel il primo bassista Glen Matlock. Il secondo, Sid Vicious, sarà interpretato dal 17enne Louis Partridge, il percussionista Paul Cook da Jacob Sleter.

 

Ma che effetto fa, ai vecchi ragazzi punk, vedere oggi Lydon fare il tifo per Trump? «Forse oggi», chiude Ruggeri, «la trasgressione è quella. Come dice Giovanni Lindo Ferretti: «Il mio Papa era Ratzinger, non è Bergoglio».

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