“SONO DISPERATA, NON MI HANNO CREDUTO PERCHÉ SONO UN'EX LETTERINA” - ALESSIA FABIANI AVEVA DENUNCIATO L’EX COMPAGNO FABRIZIO CHERUBINI PER LESIONI E MALTRATTAMENTI. MA L’IMPRENDITORE È STATO ASSOLTO IN PRIMO GRADO. E LEI INDAGATA PER FALSA TESTIMONIANZA – “DOVEVO PRESENTARMI IN AULA CON I PUNTI DI SUTURA, PER ESSERE PRESA SUL SERIO? LE FOTO E I REFERTI NON SONO BASTATI”. NELLE SUA DENUNCIA LA FABIANI RACCONTA CHE IL SUO COMPAGNO LE PUNTÒ UNA FORCHETTA ALLA GOLA E LE SPUTÒ IN FACCIA CON IL CATARRO – “FARO' APPELLO. DIMOSTRERÒ CHE SONO IO LA VITTIMA…”
Giovanna Cavalli per il Corriere della Sera - Estratti
I giudici non le hanno creduto.
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«Dovevo presentarmi in aula con i punti di sutura, per essere presa sul serio? Quando ho saputo che il mio ex non è stato condannato, per me è stata una doccia gelata, non me lo aspettavo, è andato tutto al contrario. C’erano le foto, i certificati, i referti, la prognosi di 20 giorni, non è bastato. Non si vedevano i lividi nel filmato? E certo, c’era un evento, mi hanno truccata. Mi sento beffata, sono disperata, io ho detto solo la verità».
Alessia Fabiani, 47 anni, ex Letterina ed attrice, aveva denunciato l’ex compagno Fabrizio Cherubini per lesioni e maltrattamenti. Ma l’imprenditore è stato assolto in primo grado. E lei indagata per falsa testimonianza.
«Però non ho ricevuto nessun avviso, al momento non c’è nulla. Penso che contro di me ci sia stato un pregiudizio perché sono una donna di spettacolo. Per una soubrette la compassione non vale? L’imputato era lui, ora sono diventata io».
A un certo punto però lei ha ritirato la querela.
«Mi era stato proposto, però non l’ho fatto, ho disconosciuto la firma. Ero confusa, non ci ho capito niente, perché ero una donna maltrattata, perché ho avuto paura, perché non volevo distruggere la famiglia.
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Nelle sua denuncia racconta «che il suo compagno le puntò una forchetta alla gola, che le tirò i capelli con forza trascinandola per la stanza, che le sputò in faccia con il catarro, che la perseguitava di messaggi: “Dove sei? Con chi sei?”».
«Mi insultava. Parole irripetibili. Diceva: “Tu non sei niente, non sei nessuno”. Mi ha disprezzato anche come madre. “Non gli hai mai scaldato un biberon”, mi ha rinfacciato, quando li ho cresciuti da sola, tra tante difficoltà. Al loro primo vaccino c’ero io, ieri alla visita medica li ho portati io, ci sono sempre stata, non so perché mi merito tutto questo…». Alessia scoppia a piangere, chiede un fazzoletto. «Io devo proteggerli, i miei bambini. Mi mostro serena anche se dentro sto malissimo. Sui social ho nascosto tutto, lui invece ha postato una sua foto e la scritta: “Ho vinto”. Ha capito? Festeggia».
Non aveva mai parlato finora.
«E sì che avrei potuto andare in tv a raccontare la mia versione, a distruggerlo, ma non l’ho fatto per proteggere i miei figli, che meritano una mamma migliore possibile.
Per questo ho anche rinunciato a molte offerte di lavoro, a programmi in tv, a reality. Non me la sono sentita di lasciarli soli. Ormai da otto anni lavoro soltanto in teatro, adesso quell’uomo ha sporcato la mia immagine, ha distrutto anche quello che avevo costruito con tanta fatica».
Non si arrende, però.
«No. Aspetto di leggere le motivazioni della sentenza per capire. Poi farò appello, se necessario andrò fino in Cassazione. Sono serena, ho fiducia nei giudici, metto le mie mani sul fuoco, dimostrerò che sono io la vittima. Chi dice la verità non ha mai paura».
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