spaghetti story

IL CINEMA DEI GIUSTI - “SPAGHETTI STORY”, PICCOLO MIRACOLO ITALIANO DA 15 MILA EURO: NON UN CAPOLAVORO, MA UN FILM NORMALE, DIVERTENTE, VITALE, POSITIVO

Spaghetti story di Ciro De Caro.

"Che cazzo sai a fa?!" Stanchi dei soliti faccioni da commedia? Di storie tutte uguali? Di remake di remake? Di sequel di sequel? Stanchi di scenografie finte? Di attori che ripetono da vent'anni le stesse battute? Di cani, gatti e pesci rossi che vengono stritolati per strapparci una risata? Beh! Il film per voi, allora, è questo piccolo miracolo italiano, "Spaghetti Story", di Ciro De Caro, che da quasi un mese fa il pieno nelle poche sale che lo proiettano.

15.000 euro di budget, 11 giorni di riprese, una decina di attori non attori, il più divertente, Cristian De Sante, lavora di giorno all'Ama, cioè è spazzino, set veri, cioè case di amici e di famiglie di amici, catering al baretto dei ciclisti, mezzi tecnici una Canos EoS. Ma pieno di idee, di battute, di personaggi e situazioni vere con il pubblico che sente tutto questo e si ritrova più qui che nel cinema di serie A con gli attori strapagati. E' una bella soddisfazione.

Anche ieri sera, alla sala 3 del cinema Nuovo Aquila del Pigneto di Roma, pienone, pubblico che rideva. Un ragazzo, produttore esecutivo del film, alla fine ha intrattenuto un po' il pubblico rispondendo alle loro domande. Il regista e i protagonisti, che di solito vengono a fine spettacolo per incontrare il pubblico, erano tutti ospiti di Corrado Formigli a "Piazza pulita". Raccontavano la storia del loro film. Come si può fare un film di successo vendendosi una macchina.

Roma. Valerio e Cristian, detto "Scheggia", cioè Valerio Di Benedetto e Cristian De Sante, sono due amici per la pelle. Valerio cerca di fare l'attore ma non ha faccia tosta e riesce sempre a non farsi prendere ai provini. Cristian è un pusher, anzi "rivenditore al dettaglio", diciamo piccolo imprenditore. Vive con la vecchia nonna un po' suonata che sogna di andare a Mejugorie. Valerio vive con la fidanzata, Serena, Sara Tosti, e non sempre riesce a trovare i soldi per le bollette.

Lo aiuta la sorella, massaggiatrice con la fissa della cucina cinese, interpretata da Rossella D'Andrea, anche cosceneggiatrice. I problemi nascono quando Serena si ritrova incinta e Valerio non sa come comportarsi. Anche perché, per trovare qualche soldo, ha aiutato Cristian in un traffico di roba da un cinese, certo Pechino, che sfrutta una giovane ragazza, Mei Me. Questo non va giù a Valerio, che libera la ragazza e la porta dalla sorella combinando un disastro dietro l'altro.

La storia è esile, ma il meglio sono i dialoghi fra i personaggi, soprattutto quelli fra i due amici Valerio e Cristian, e i rapporti con le donne, con Serena, con la sorella di Valerio, con la nonna. Sembra di essere tornati ai tempi dei primi film di Carlo Verdone e Nanni Moretti. Gran voglia di libertà, di raccontare la vita e i problemi di tutti i giorni.

Nessun capolavoro. Ma almeno un film normale, divertente, vitale, positivo. Che ti lascia con una sensazione che qualcosa si sta muovendo. Alla faccia dei grandi temi e anche delle grande bellezze. Imperdibile anche per chi non è mai stato al Pigneto.

 

 

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