roma santa e dannata dago

“ROMA, SANTA E DANNATA È LA LONELY PLANET DEL PETTEGOLEZZO” – “SPECCHIO” IN LODE DEL DOCU-FILM DI DAGO E MARCO GIUSTI: “È UNA MAPPA EMOTIVA DELLA CITTÀ, CHE CARATTERIZZA OGNI ANEDDOTO CON UNA PRECISA COLLOCAZIONE CARTOGRAFICA” – “LE PAROLE DIVENTANO FOTOGRAMMI CHE SCORRONO VELOCI, SOVRAPPONENDOSI, COME SE IL TEMPO NON FOSSE MAI PASSATO, COME SE GLI ANEDDOTI SI STRATIFICASSERO, CREANDO UNA NARRAZIONE UNICA IN COSTANTE MOVIMENTO. È COME SE LA MANO TATUATA DI ROBERTO D'AGOSTINO LACERASSE LA RAGNATELA DI LUOGHI COMUNI CONSEGNANDO LA CAPITALE AD UNA NARRAZIONE CAPACE DI RAPPRESENTARLA CON UN CINICO, IRONICO, FEROCE NEOREALISMO DA TERZO MILLENNIO…”

 

ROMA SANTA E DANNATA - TRAILER

 

Patrizio Bati per “Specchio – La Stampa”

 

roma santa e dannata foto di massimo sestini per oggi 3

Nel descrivere la performance di una pornostar sul palco del "Degrado" (storico locale frequentato dalla comunità transgender romana), Vladimir Luxuria ha un'esitazione. «Si può dire?», chiede a Roberto D'Agostino e Marco Giusti, al momento di addentrarsi in un racconto - anatomicamente particolareggiato - sull'utilizzo che l'artista faceva di alcune candele con cui era entrata in scena. «Sì», risponde Giusti.

 

In quel monosillabo c'è tutta l'essenza del film: opera autentica e liberatoria, in controtendenza rispetto alla documentaristica degli ultimi anni (quasi esclusivamente racconto - spesso agiografico e stereotipato - della vita di personaggi famosi).

 

Roma, santa e dannata (scritto da Roberto D'Agostino e Marco Giusti, diretto da Daniele Ciprì, prodotto da The Apartment e Kavac Film con Rai Cinema) è la Lonely Planet del pettegolezzo. Una mappa emotiva della città, che caratterizza ogni aneddoto con una precisa collocazione cartografica.

 

Baci, risate, scherzi, orge, risse e incidenti d'auto diventano bene culturale - patrimonio immateriale della romanità - la cui conservazione, da questo documentario in poi, sarà svincolata dall'aleatorietà della tradizione orale.

DISCORSO DI DAGO ALLA PRIMA DI ROMA SANTA E DANNATA, ALLA FESTA DEL CINEMA

 

marco giusti e dago roma santa e dannata.

È come se la mano tatuata di Roberto D'Agostino, protagonista anche della locandina, lacerasse la ragnatela di luoghi comuni - che da secoli imprigionano Roma - consegnando la capitale ad una narrazione capace di rappresentarla con un cinico, ironico, feroce neorealismo da terzo millennio.

 

Il documentario su Chiara Ferragni del 2019 è un ritratto - patinato e fotograficamente perfetto - della vita della geniale influencer. Ritratto che disattende, però, le aspettative create dal titolo Unposted (cioè mostrare la protagonista in modalità spontanea e naturale, come mai si era raccontata sui social); il risultato è un post di 89 minuti in cui parole, sguardi e lacrime sono costantemente filtrati da pianificazione e autocontrollo.

 

massimo ceccherini roma santa e dannata

L'opera di D'Agostino (anch'essa perfetta, per quanto riguarda cura delle immagini e fotografia) ha, invece, il sapore di un backstage di 91 minuti, che cattura - in esclusiva - sbrigative chiacchiere da bar o pettinate conversazioni da salotto.

 

Uno degli interventi più significativi e lirici di tutto il documentario è quello dell'attore Massimo Ceccherini che, ritrovatosi improvvisamente ricco e famoso grazie al successo del film Il ciclone, si trasferisce dalla provincia toscana nella capitale, dove si lascia risucchiare da polverine e donne.

 

dago roma santa e dannata

Invece delle ballerine che - nel film di Pieraccioni - flamencano sui tavoli del casolare, a sconvolgerlo - nella città eterna - saranno le escort sedute sui divanetti di pelle del Jackie O' (storica discoteca, scintillante simbolo della notte romana).

 

Escort e cocaina: in un Paese in cui nessuno confessa i propri peccati (ma in molti si sentono investiti del compito di giudicare quelli altrui), Ceccherini ammette - in un colpo solo - di essere stato sia cliente che consumatore; raccontando con candore e ironia i giorni trascorsi nel girone dei dannati.

 

roma santa e dannata 7

Roma è questo e molto altro ancora. Roma, dissacrante, fa lo sgambetto ai miti e ride di loro guardandoli cadere: Carlo Verdone racconta di uno stanco Alberto Sordi che, inciampando sui gradini di un ristorante, cade pesantemente a terra. «Se semo invecchiati, Albe'!», commenta un parcheggiatore, anche lui intorno agli ottant'anni, fumando impassibile una sigaretta. E in un attimo Alberto Sordi abbandonato sul marciapiede, diventa il Malconcio, la vittima di un incidente stradale che Sordi stesso, come principe Giovan Maria Catalan Belmonte, accoglie a bordo della sua Rolls Royce e che, dopo l'infruttuosa ricerca di un ospedale a cui consegnarlo, scarica nell'esatto punto della città in cui - accasciato a terra, sanguinante - lo aveva trovato un'ora prima.

IL DISCORSO DI DAGO ALLA PRIMA DI ROMA SANTA E DANNATA

 

marco giusti e dago roma santa e dannata. 2

È sempre Roma a scrivere il finale. «Siamo come Dante e Virgilio! O come Tomas Milian e Bombolo», scherzano D'Agostino e Giusti all'inizio del documentario. Epitome di una città in cui alto e basso, continuamente, entrano in contatto e interagiscono. Una città storicamente caratterizzata da clamorose, insospettabili, profondissime contaminazioni.

 

«È questo un quadro a me così familiare che non manca mai di commuovermi e infatti ho sorriso pensando a questa dolce Roma che mischia i destini più diversi in un giro materno e implacabile» (Ennio Flaiano, Un marziano a Roma, racconto satirico, 1954). «È la teoria del mondo di mezzo, compa'. Ci stanno, come si dice, i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo. E allora vuol dire che ci sta un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano. Le persone di un certo tipo, di qualunque ceto, si incontrano tutti là». (Massimo Carminati, intercettazione, Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri, 2014).

 

In Roma, santa e dannata le parole diventano fotogrammi che scorrono veloci, sovrapponendosi, come se il tempo non fosse mai passato, come se gli aneddoti, tutti quegli aneddoti, si stratificassero, creando una narrazione unica in costante movimento, che esula dalla cronologia storica.

 

locandina di roma santa e dannata

Christian De Sica e Carlo Verdone, che sfrecciano su una decappottabile diretti al Jackie O', incrociano una Cinquecento con a bordo Roberto D'Agostino e Renato Zero che, sbandando, finisce nella vetrina di un negozio di pompe funebri, mentre, uscito di nascosto dal Vaticano per godersi una serata a Trastevere, Karol Wojtyla (con indosso un clergyman ma sprovvisto di documenti) deve faticare a lungo per convincere le Guardie Svizzere a lasciarlo rientrare nei suoi appartamenti, mentre, poco distante, ticchettano paillettati i tacchi dodici di Vladimir Luxuria diretti al Castello (locale notturno che ospita le prime serate-evento Muccassassina), mentre, dalle finestre aperte di Palazzo Sacchetti, in via Giulia, escono note - al pianoforte Fedele Confalonieri, maestro del coro Silvio Berlusconi - di canzoni napoletane interpretate da Mario Monicelli, Alberto Lattuada, Lina Wertmuller, Nanni Loy, Luigi Magni, Suso Checchi D'Amico e Dino Risi (commensali, fino a poco prima intellettual-diffidenti), mentre un taxi percorre Via del Corso per riportare a casa l'onorevole Ilona Staller, reduce da una seduta fiume in Parlamento, mentre Vera Gemma bacia un ragazzo nella dark room del "Degrado", mentre Ceccherini piange, Moravia scrive, Schifano barcolla, De Pedis balla, Chinaglia fuma, Califano seduce.

 

roma santa e dannata 6

Mentre Mario Monicelli guarda, per l'ultima volta, la città eterna dal quinto piano dell'Ospedale San Giovanni. Mentre una palma elettrica, ogni notte, illumina di verde Lungotevere Marzio. È sempre Roma a scrivere il finale.

roma santa e dannata foto di massimo sestini per oggi 1

roma santa e dannata 4roma santa e dannata 3giorgio assumma sul set di roma santa e dannata dago e marco giusti roma santa e dannata. marco giusti sul set di roma santa e dannata roma santa e dannata 2roma santa e dannata dago roma santa e dannata dago e marco giusti roma santa e dannata roma santa e dannata 16. marco giusti al trucco roma santa e dannata set di roma santa e dannata 1dago roma santa e dannata. 1roma santa e dannata 1dago e marco giusti al festival del cinema di romaroma santa e dannata 3roma santa e dannata 4daniele cipri sul set di roma santa e dannata. 43dago marco giusti carlo verdone roma santa e dannatamarco giusti e sandra milo roma santa e dannata dago e marco giusti in piazza san pietro set di roma santa e dannata dago e sandra milo roma santa e dannata. roma santa e dannata 1roma santa e dannata foto di massimo sestini per oggi 2dago roma santa e dannata. 1

dago e marco giusti set di roma santa e dannata roma santa e dannata 5

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?