SPENDING RAI-VIEW! ALTRO CHE RISPARMI: PRONTA UNA NUOVA INFORMATA DI 25 DIRIGENTI A VIALE MAZZINI. E PER LA TGR INDETTO UN MAXI-APPALTO DA 4,5 MILIONI PER DOTARE I 21 STUDI REGIONALI DI MAXI-VIDIWALL, COME SI FACEVA NEGLI ANNI OTTANTA…

1 - SPENDING RAI-VIEW: NUOVA INFORNATA DI DIRIGENTI, E ARRIVA IL MAXI APPALTO DA 4,5 MILIONI PER LA TGR

Luigi GubitosiLuigi Gubitosi

Gli attuali 285 dirigenti evidentemente non bastano alla Rai, che sta preparando una nuova infornata: a breve ne verranno assunti altri 25, con collocazione di fascia alta per una media annua di stipendio intorno ai 100mila euro a testa. Non si tratta, però, dell’unica spesa poco in linea con la spending review che Viale Mazzini by Gigi Gubitosi sta portando avanti.

 

C’è un progetto milionario di cui si parla molto in questi giorni tra le stanze del palazzone di Prati. Riguarda la Tgr, diretta da Vincenzo Morgante, ma è stato partorito dal nuovissimo Chief Technology Officer, alla cui guida Gubitosi ha piazzato Valerio Zingarelli, “rubandolo” a Expo 2015 con un contratto a cinque zeri (si parla di oltre 200mila euro). 

 

rai logorai logo

Zingarelli, insieme al suo vice Roberto Cecatto e in accordo con Morgante, ha dato il via ad una serie di gare di appalto (già indette) per rinnovare tutte le scenografie delle diverse edizioni Tgr, che già oggi rispondono comunque ad un progetto grafico comune rinnovato non molti anni fa.

 

L’idea, non proprio innovativa, è quella di dotare le 21 sedi regionali di una stessa struttura in legno e ferro, completata con un vidiwall che faccia da maxischermo grazie a 15 monitor collegati tra loro. Il solo acquisto dei video, scenografie in plexiglass e schermi led costa ben 4 milioni e mezzo.

 

Dalle parti di Viale Mazzini non fanno mistero del fatto che la stessa operazione si sarebbe potuta effettuare in maniera molto meno costosa: basta dotare le 21 edizioni del Tgr di studi virtuali, il cui costo gravita tra i 15 e i 18mila euro ciascuno. La spesa totale sarebbe stata di 380mila euro al massimo, con la possibilità (prevista dai contratti di chi realizza questo tipo di apparecchiature) di cambiare fino a otto scenografie.  

 

2 - RAI: GIACOMELLI, CANONE IN BOLLETTA DA GENNAIO

(ANSA) - - "Il canone Rai sara' in bolletta elettrica dal gennaio 2015". Lo ha detto il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli a 24 Mattino, aggiungendo che "in linea di massima sulla seconda casa e' escluso" e che "legarlo all'Irpef mi pare complesso e farraginoso".

 

RAI di viale Mazzini RAI di viale Mazzini

"Contiamo di presentare in Senato un emendamento alla legge di stabilita' per inserire questa norma - ha spiegato il sottosegretario - con l'intenzione di renderlo effettivo gia' da gennaio dell'anno prossimo. Con questo strumento consideriamo di recuperare in modo pressoche' totale l'evasione. C'e' un'evasione per cui siamo tra i primi in Europa che e' attorno ai 600 milioni per un canone che e' oggettivamente tra i piu' bassi in Europa. Questa situazione non e' piu' tollerabile".

 

"La scelta vera - ha continuato Giacomelli - e' che, d'accordo con Rai, la nostra intenzione e' di non trasferire alla Rai in aggiunta al gettito attuale l'evasione recuperata ma abbiamo deciso di restituirla interamente ai cittadini, abbassando fortemente il canone". Giacomelli ha quindi escluso il pagamento per le seconde case: "tendenzialmente l'idea e' quella di evitare che chi ha la seconda casa paghi di piu'.

 

Anzi, diciamo che in linea di massima sulla seconda casa e' escluso. Qui si tratta di capire – ha precisato Giacomelli - come introdurre qualche punto di equita'. C'e' chi dice che potremmo incrociare i dati del reddito, e legare il canone all'Irpef, io sono un po' perplesso su questa possibilita'. Legato all'Irpef mi pare molto piu' complesso e farraginoso".

 

ANTONIO 
GIACOMELLI 
ANTONIO GIACOMELLI

3 - RAI: PD RIUNITO AL SENATO, RECUPERO EVASIONE PER RIDUZIONE CANONE

(AGI) - Recuperare tutta l'evasione per restituirla ai cittadini in termini di riduzione del canone. E' questo l'obiettivo che si sono dati gli esponenti del partito democratico al termine della prima riunione del gruppo di lavoro sulla riforma della Rai.

 

A Palazzo Madama si sono incontrati questa mattina i capigruppo Luigi Zanda e Roberto Speranza, i sottosegretari Antonello Giacomelli e Luca Lotti, il presidente del Pd Matteo Orfini, il vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai Salvatore Margiotta, il capogruppo in Vigilanza Vinicio Peluffo, capigruppo delle commissioni Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato e della Camera Marco Filippi e Mario Tullo e Lorenza Bonaccorsi, responsabile Cultura del Pd.

 

"E' stata la prima riunione di un gruppo di lavoro che continuera' ad incontrarsi settimanalmente per elaborare un progetto di riforma della Rai e, piu' complessivamente, del settore radiotelevisivo italiano", afferma, al termine della riunione, il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda.

CANONE RAICANONE RAI

 

"Oggi - continua - abbiamo tutti condiviso la necessita' di introdurre nella Legge di Stabilita' un primo intervento sul pagamento del canone. L'obiettivo e' recuperare tutta l'evasione e restituirla ai cittadini. Le ipotesi sul tavolo prevedono una consistente riduzione dell'attuale ammontare delcanone. Abbiamo anche iniziato ad affrontare il tema delle regole di indicazione della Governance dell'azienda", conclude Zanda.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”