SQUALO TV - “X FACTOR” È RIPARTITO COL BOTTO: QUASI UN MILIONE DI ASCOLTATORI MEDI, PUNTE DEL 6% DI SHARE E CELEBRAZIONE SU TUTTI I GIORNALI A PARTIRE DA GRASSO: “HA DIMOSTRATO CHE USARE I FORMAT COME PRETESTO PER IMBASTIRE DISCORSI SUL DECLINO DELLA TV È DEL TUTTO FUORI LUOGO” - MA “X FACTOR”, NON È L’UNICO SUCCESSO DELLE TV ITALIANE DELLO SQUALO: “THE APPRENTICE” DI BRIATORE, I CUOCHI DI ‘’MASTERCHEF’’, I PUPAZZI “SGOMMATI”, TUTTI SUCCESSI MARCHIATI ANDREA SCROSATI…

1- DAGOREPORT
E' ripartito ed è ripartito col botto. Quasi un milione di ascoltatori medi, SkyUno che tocca punte del 6% di share, mezzo milione di voti, twitter intasata per ore dai commenti di fan sfegatati di Robbie Williams e del quartetto dei giudici. E celebrazione su tutti i giornali a partire da Aldo Grasso sul Corriere. Insomma, un nuovo successo che rischia di essere superiore a quello dell'edizione dell'anno scorso, la prima "Made in Murdoch" .

Ma "X Factor", non è l'unico successo delle tv italiane dello squalo australiano. Qualche giorno fa abbiamo scritto del fenomeno "The Apprentice", lo show condotto da Flavio Briatore, in onda in questi giorni su Cielo. Un vero e proprio caso televisivo, tanto da aver sdoganato lo stesso Briatore la cui frase "Sei fuori!" è diventata cult e rischia addirittura di portare mister Billionaire a candidarsi alle prossime elezioni sotto l'ala di Berlusconi.

La rete su cui va in onda "X Factor" è SkyUno, piccolo canale "ammiraglio" dell'offerta base di Sky che scodella la striscia di satira a pupazzi "Sgommati", partita in sordina e oggi di fatto l'unico spazio quotidiano di satira politica; è il canale scelto da Corrado Guzzanti per i suoi show evento (a dire il vero il suo unico show annuale), è il canale che manda in onda ‘'Masterchef'', diventato un altro vero e proprio fenomeno di culto tra gli amanti della cucina in tv.

"The Apprentice" va invece in onda su Cielo, la rete sul digitale lanciata da Murdoch tre anni fa. Una rete che negli ultimi mesi è stata caricata a palloni come l'acquisizione, si dice per una cifra irrisoria, dei diritti dei gol della Serie A.

Una serie di eventi che portano il marchio di Andrea Scrosati. Entrato nel team italiano di Murdoch come responsabile della comunicazione e delle relazioni istituzionali due anni fa ha cambiato lavoro ed è andato a guidare quella che sembrava una delle aree più in crisi di Sky, il cinema e l'intrattenimento.

Lavorando dietro le quinte, Scrosati ha trasferito nei programmi la sua rete di relazioni che vanno da Fiorello al potente produttore Ballandi, dal giovane Lorenzo Mieli, considerato vicinissimo all'Ad Andrea Zappia, capo di quella Freemantle che produce proprio ‘'XFactor''.

2- "X FACTOR", LO SHOW CHE DIVENTA EVENTO
Aldo Grasso per Corriere della Sera

La nuova edizione di X Factor ha dimostrato una volta per tutte che usare i format come pretesto per imbastire discorsi sul declino della tv contemporanea è ormai del tutto fuori luogo. Nel caso di X Factor il format si è rivelato una struttura portante su cui costruire un racconto: guardando la diretta della prima puntata, ma anche gli episodi registrati delle selezioni, si è vista al lavoro una potente macchina narrativa e produttiva. Ogni snodo era accurato e calcolato, ogni passaggio indirizzato a dispiegare al meglio una narrazione (Sky Uno, giovedì, ore 21,10).

Ma il format non basta: si vede che dietro al meccanismo del talent show ideato tempo fa da Simon Cowell ci sono delle professionalità capaci di «animarlo», c'è un'azienda che crede nel prodotto e fa di tutto per valorizzarlo come punta di eccellenza della sua offerta. Tanto che il programma, potendo contare su un pubblico giovane e altamente digitalizzato, diventa anche lo spazio ideale per sperimentare tutte le nuove possibilità di affiancare alla tv un «secondo schermo» (quello del telefono, del tablet, del computer) da cui votare, commentare, partecipare.

L'inizio della puntata è stato un vero e proprio tripudio di social, ma X Factor funziona soprattutto nel suo essere «evento», che sta in fondo assumendo i tratti della classicità. C'è la musica (la stralunata Chiara e Daniele sono sembrati i più interessanti nel cast, insieme alle due «under» piemontesi Nice e Cixi), c'è il forte impatto visivo dello studio (agevolato da un velato product placement elettrico...) e delle coreografie di Luca Tommassini, ci sono i racconti costruiti dagli autori intorno ai cantanti.

Tra i giudici Elio si è dimostrato ancora una volta il migliore, per competenza e ironia. Ma è vero che nessuno come Simona Ventura conosce i meccanismi e i ritmi tv. Menzione speciale infine per la conduzione di Alessandro Cattelan: Sky gli ha dato modo di crescere e lui sta ripagando l'investimento.

 

 

 

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