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ASSALTO ALL’ARMA BIANCA - STASERA BIANCA BERLINGUER SALUTERÀ I PASDARAN DEL TG3 CON UN EDITORIALE AL VETRIOLO - PER LA SUA STRISCIA QUOTIDIANA IN ONDA A SETTEMBRE, L’ORMAI EX DIRETTORA SI UNISCE ALLA SQUADRA DI SANTORO
Enrico Paoli per “Libero Quotidiano”
Avviso ai teleutenti: non prendete impegni fra le 19 e le 19,30 di oggi. Bianca Berlinguer, direttore dimissionato del Tg3 per far posto al «normalizzatore» renziano Luca Mazzà (passato alla storia come il «castigatore» di Masssimo Giannini e del suo Ballarò), stasera darà l' addio alla testata che ha diretto per 7 anni (vedendo passare ben 4 presidenti del Consiglio, prima dell' ultimo, che le è stato fatale) con un editoriale «forte, lucido e pungente» come anticipa chi la conosce bene. Da donna d' azienda, che non ha nessuna intenzione di ritirarsi sull' Aventino.
La Berlinguer chiederà al successore di mantenere l'indipendenza del telegiornale della terza rete e, soprattutto, la sua specificità. Ma ieri, il giorno della giubilazione, è stato anche il giorno del riconoscimento del lavoro svolto da parte di chi non ti aspetti. Pare che il suo telefono non abbia smesso di trillare un minuto.
A chiamarla, per esprimerle solidarietà, è stato più o meno l'intero arco costituzionale, come amavano dire nella prima Repubblica i virtuosi del politichese andante. Si sono fatti sentire i leghisti, i grillini, i centristi, i forzisti. E anche mezzo Pd. In fondo «Renzi ti guarda in Aula» ma nel segreto del telefono no. Federico Fornaro e Miguel Gotor, esponenti della minorenza dem, si sono dimessi dalla Commissione di Vigilanza, per protesta contro le nomine imposte dal vertice della Rai.
Forte di questa solidarietà trasversalmente convinta, la Berlinguer ha già iniziato a lavorare ai progetti che la vedranno in video a partire già dalla fine di settembre (sempre che a viale Mazzini si riesca a chiudere l'appalto per lo studio), anche se l' azienda voleva posticipare la partenza a novembre, dopo il referendum sulla riforma costituzionale.
michele santoro salone del libro
L'accordo siglato con la Rai per la nuova trasmissione, garanzie incluse, è già stato messo nero su bianco. Si tratta della conduzione di una striscia quotidiana di approfondimento in onda dalle 18,30 alle 19. Prima del tg. Una fascia oraria che è un boomerang e che non si darebbe neppure a un esordiente. I programmi di approndimento pre-telegiornale, sino a oggi, si sono rivelati infatti particolarmente rischiosi. Il caso di Giovanni Floris è da manuale.
Il conduttore di DiMartedì dopo aver lasciato la Rai per La7 ha tentato la strada del pre-telegiornale con scarsi risultati, entrando in rotta di collisione con Enrico Mentana, direttore del Tg de La7. La striscia quotidiana è stata chiusa e il resto è storia. Ovviamente le storie non si ripetono mai uguali a se stesse e la Berlinguer potrebbe avere miglior sorte, sia per la fidelizzazione degli spettatori di Rai Tre sia per la squadra che è riuscita a ottenere.
Con lei lavorerà il team di Michele Santoro (e forse lo stesso giornalista in persona). Inoltre ha ottenuto la massima libertà editoriale. A Viale Mazzini sono in tanti a sperare, puntando sull'orario infelice, nel flop dell' ex direttore, così da giustificarne a posteriori il siluramento. E magari anche per condizionare la partenza, da febbraio 2017, di un altro format che Bianca dovrebbe realizzare sempre con la squadra di Santoro in seconda serata, due volte a settimana.
Berlinguer a parte, un Cda spaccato in due ha varato le nomine proposte dal direttore generale Antonio Campo Dall' Orto. Con sei voti a favore e tre contrari (Freccero, Mazzuca e Diaconale) è arrivato l'ok a Ida Colucci al Tg2 al posto di Marcello Masi, Luca Mazzà al Tg3, Nicoletta Manzione a Rai Parlamento al posto di Giovanni Rossi Scipione e Andrea Montanari al posto di Flavio Mucciante a Radio1 e Gr.