suspiria guadagnino

LA VENEZIA DEI GIUSTI - ‘’SUSPIRIA’’ DI GUADAGNINO CHE GIÀ SI SEGNALA COME UNO DEI POSSIBILI VINCITORE DELLA MOSTRA, NON ANDREBBE VISTO COME UN REMAKE PERCHÉ È ANCHE UNA SORTA DI FILM-SAGGIO SUL 1977, SULLA GERMANIA DI FASSBINDER, SULLE UTOPIE FEMMINISTE DEGLI ANNI '70. ANCHE DI STREGHE… - VIDEO

Suspiria di Luca Guadagnino

 Marco Giusti per Dagospia

 

guadagnino suspiria

“Quando danzi la coreagrafia ideata da un altro, diventi l’immagine del suo creatore”. Lo so che è impossibile, ma sarebbe bene non vedere Suspiria diretto da Luca Guadagnino e scritto da David Kajganich, presentato oggi con grande successo alla Mostra e che arriverà a Halloween sugli schermi americani e i primi di gennaio sui nostri, come un remake del celebre film di Dario Argento che ha segnato generazioni e generazioni di giovani spettatori.

suspiria guadagnino trailer 8

Impossibile, vero? Per questo sarebbe giusto anche non chiedersi troppo chi sia questo misterioso Lutz Ebesdorf che ha l’unico ruolo maschile del film, cioè lo psicanalista Jozef Klemperer. Mentre anche il pubblico più anziano farebbe bene a documentarsi un attimo sulla banda Baader Meinhof, sul “suicidio” di Stammheim, e sull’arrivo di Lacan a Berlino nell’ottobre del 1977.

 

suspiria guadagnino trailer 9

Il fatto è che Suspiria di Guadagnino, che già si segnala come uno dei possibili vincitore della Mostra assieme a Roma di Alfonso Cuaron, a First Man di Damien Chazelle, a Double Vies di Olivier Assayas e magari anche al film dei Coen, non andrebbe visto come un remake perché è anche una sorta di film-saggio sul 1977, sulla Germania di Fassbinder e dei grandi maestri del tempo, sul cinema di Dario Argento e Daria Nicolodi, allora sua moglie, musa e sceneggiatrice.

suspiria guadagnino trailer 6

Sul maschile-femminile, tema che Guadagnino riesce a sviluppare bene assieme alla sua stessa musa, Tilda Swinton.

 

E, ovviamente, è un film sulle utopie femministe degli anni 70, sul tremate tremate le streghe son tornate della nostra (mia) gioventù, sulle artiste alla Francesca Woodman che dal profondo dell’America arrivarono in Europa per liberarsi di tutto alla ricerca della propria identità. Anche di streghe.

 

suspiria guadagnino

Mentre in Germania, e non solo, negli anni ’70 si smaltivano ancora sensi di colpa e di vergogna, che ci avrebbero portato a quello che siamo oggi. Anche perché, come sostiene giustamente Guadagnino, “il peggio deve ancora venire”. Questo viaggio nel cinema, nella cultura e nella memoria collettiva europea non so se è esattamente quello che il pubblico, penso a quello italiano, si aspettasse dal film, probabilmente lo capiscono in profondità solo i quarantenni della stessa generazione del regista.

 

Come il film non è un remake horror alla It, anche se è assolutamente un horror con tanto di streghe e scene gore e tanto sangue. Ma se, dopo averlo visto già due volte in fasi diverse, ho avuto ancora il desiderio di rivederlo, dimostra, al di là dell’amicizia, che é un’opera affascinante, intelligente, colta, piena di sorpresa che scopri nelle visioni successive, ma soprattutto in grado di costruire un immaginario cinematografico che non ti aspetti.

 

suspiria guadagnino trailer 11

Penso che sia il miglior film di Guadagnino, un passo in più rispetto anche a Chiamami col tuo nome, che certo era più dritto nella storia d’amore, e uno dei migliori film della Mostra, per qualità di immagine, di ricerca, di scrittura, già pronto anche per la corsa agli Oscar, sia per Tilda Swinton che per Dakota Johnson, sia per la fotografia di Sayombhu Mukdeeprom che per il montaggio di Walter Fasano.

 

suspiria guadagnino trailer 2

La storia, che parte proprio da quella di Argento e Nicolodi, è quella della ballerina americana Susie Bannon, cioè Dakota Johnson, qui diventava hamish dell’Ohio, che arriva nel pieno della Berlino del 1977, nella scuola di danza di Madame Blanc, cioè Tilda Swinton e scopre ben presto che ci sono cose che non tornano, ragazze che scompaiono, come Patricia, Chloé Grace Moretz, che apre il film nello studio del suo psicanalista, manipolazioni di ogni tipo.

 

Luca Guadagnino chiama Chloe Grace Moretz per il remake di Suspiria

Sappiamo da subito, non solo perché abbiamo visto il vecchio film, che la scuola è governata dalle streghe, un gruppo di attrici meravigliose, da Angela Winkler a Ingrid Caven, da Renée Soutendjik a Sylvie Testud, ma non sappiamo quanto la realtà delle streghe abbia a che fare con il mondo che le circonda e quale sia il ruolo della nostra protagonista all’interno della scuola. Bellissime le canzoni di Thom York. E davvero commovente l’apparizione di Jessica Harper, la protagonista del primo Suspiria.

suspiria guadagnino trailer 10suspiria -Luca GuadagninoSuspiria - Luca Guadagninosuspiriasuspiria luca guadagninosuspiriaLuca Guadagnino chiama Chloe Grace Moretz per il remake di Suspiriasuspiria guadagnino trailer 1

 

tilda red carpettilda swintonTILDA SWINTON IN SUSPIRIA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…