“VALLE” DI LODI - NON DITE AGLI EUROBUROCRATI CHE IL TEATRO VALLE, PREMIATO A BRUXELLES CON IL “PRINCESS MARGRIET AWARD”, È LA TANA ITALIANA DELL’EURO-PICCONATORE TSIPRAS - E CHE LA BOLLETTA AL TEATRO LA PAGA IL COMUNE DI ROMA

Marianna Rizzini per "il Foglio"

"L'Altra Europa" (per Alexis Tsipras) si è autobattezzata al Teatro Valle occupato, poco più di un mese fa, alla presenza dello stesso compagno greco - e da allora si è misurata non solo e non tanto con il pane e le rose, per dirla con il vecchio film di Ken Loach.

Di puro volo pindarico sul merkelismo da sconfiggere e il capitale eurofinanziario da stanare non si vive, e dunque è entrata in scena anche la terrigna politica extra-simposio: liti tra garanti, liti tra candidati, maratone televisive del giornalista Curzio Maltese e dello scrittore Aldo Nove tra "Piazzapulita" e "Ballarò", e raccolta firme come se piovesse (ed è sulla raccolta che tornano utili gli attivisti dei partiti satelliti della lista, Sel e Rifondazione comunista, malvisti dall'area più intellò del rassemblement che si vorrebbe libera da precedenti creature politiche - al punto da scatenare le baruffe che hanno ispirato lo spot autoironico pro Tsipras di Francesca Fornario, quello dove un gruppo di compagni discute dei "leninisti curdi che non sono in lista").

Dovunque appaia una rassegna culturale, intanto, c'è un banchetto-firme dell'"Altra Europa per Tsipras", con qualche signora in giacca di velluto intenta a leggere il volantino (è accaduto all'Auditorium di Roma durante "Libri Come"). "Ne abbiamo raccolte quarantatremila, di firme, in sole due settimane", dicono i tecnici della lista, lodando la performance dei volontari a Cosenza e a Campobasso (novecento e settecento firme).

L'aria straniera dell'Altra Europa attira piccole legioni di prof. allarmati "dal mostruoso insediamento bizantino e shakespeariano" di Matteo Renzi, per dirla con Aldo Nove su MicroMega. Sarà per questo che i due nemici (dell'Altra Europa) Renzi e Merkel, durante il loro primo vertice a Berlino, due giorni fa, sono stati sottoposti a intensivo "fact checking" nel quartier generale della lista.

Ma la passione degli intellò per Tsipras vorrebbe volare più alto di queste pur imprescindibili questioni, e riportare tutto a dove tutto è cominciato, e cioè al Valle "benecomune". Ieri infatti si esultava, a Roma, tra gli amici di Tsipras, al pensiero di un'Europa per una volta non matrigna che consegnava ai rappresentanti del Valle occupato, in quel di Bruxelles, il 18 marzo, l'annunciato premio Princess Margriet Award della European Cultural Foundation, alla presenza delle principesse Margriet e Laurentien dei Paesi Bassi e di Androulla Vassiliou, commissaria europea per la Cultura, con generose lodi e generosa "mobilia" (la dote del premio è cinquantamila euro).

I giurati, tra cui il presidente della Tate Modern Chris Decorn, hanno detto che il Valle occupato è esempio di "soggetto innovativo" che "mostra" al mondo come "le modalità condivise di azione, provenienti dall'interno e dall'esterno della sfera culturale, possano ispirarci per essere coinvolti in forma più diretta nelle decisioni politiche che plasmano le nostre vite" (mamma mia, viene da dire, pensando al Valle ostaggio dei suoi "comunardi", ma con bolletta pagata dal comune di Roma e in nome di un "bene comune" che dovrebbe essere prima di tutto bene pubblico e cioè di tutti i cittadini - non di cittadini autonominatisi gestori nell'inerzia delle istituzioni).

Ma non di questo si è parlato a Bruxelles, il 18 marzo, alla cerimonia di premiazione con le principesse e i 350 ospiti internazionali. Incredibili, in ogni caso, le motivazioni: "Nel contesto più ampio di un'Europa marcata da crisi e austerità", scrive la giuria, i vincitori "ci hanno mostrato come la cultura possa animare la sfera pubblica. Il Teatro Valle occupato ha salvato il teatro più antico d'Italia da un futuro incerto occupandolo nel 2011". "La sua energia collettiva è fonte di ispirazione per iniziative simili in tutta Europa", dicono i premianti, e non resta che sperare che non abbiano ragione.

 

TEATRO VALLE OCCUPATOTEATRO VALLE PIENO Il teatro valle TSIPRASTSIPRAS E SAMARAS

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)