TELE-SCAZZI - MASSIMO BERNARDINI PROVA A PICCHIARE MA ALDO GRASSO LO FA NERO – “RICORDIAMO BENE COME BERNARDINI DA TV2000 SIA PASSATO ALLA RAI E CON QUALI COMPITI…”
Lettera di Massimo Bernardini al “Corriere della Sera”
Al professor Aldo Grasso non piace il mio modo di fare televisione, visto che nella sua rubrica «A fil di rete» mi dà del «Ronzinante» e della «bonne à tout faire» ( Corriere , 30 dicembre 2014). Amen, me ne farò una ragione. Però gli segnalo che presentando «Il tempo e la storia» mi ero autodefinito già due anni fa come «asino curioso», anticipando di un bel po’ il suo «Ronzinante» (che poi è pur sempre Cervantes). Il professore poi ha tutto il diritto (ognuno ha il suo stile, umano e professionale) di convincere i dirigenti Rai di sostituirmi con altri (che peraltro stimo).
Temo che prediliga i divulgatori tv dalla citazione facile, quelli che a uno stile largo e popolare preferiscono un gioco di rimandi e allusioni. Purtroppo la televisione di approfondimento che pratico insieme agli stimati docenti universitari del mio programma (alcuni dei quali anche editorialisti del Corriere ), è fatta per me di domande semplici, riconoscibili e possibilmente non banali, evitando ogni vezzo autoreferenziale (quello io lo considero insopportabilmente «ammiccante»).
In fondo sono solo un giornalista, di quelli che la gavetta l’hanno fatta in redazione magari proprio «passando» e titolando per il pubblico i distillati di sapienza e scrittura che i professori sono capaci di creare per i giornali. Siamo dei ronzinanti appunto; ma non è detto che almeno per osmosi un po’ di cultura non sia arrivata giù giù fino a noi.
Massimo Bernardini
LA RISPOSTA DI ALDO GRASSO
Da il “Corriere della Sera”
Ma smettiamola con questa finta umiltà, con la retorica della gavetta e della cultura «spezzata» al popolo. Ricordiamo bene come Bernardini da TV2000 sia passato alla Rai e con quali compiti. Vediamo con quanta logorroica grinta difenda ora il suo posto al sole. Ribadisco, l’ammiccamento è la sua cifra stilistica, o qualcosa del genere.
Succede quando, con simulato spirito di servizio, si deve trovare un sostituto espressivo alla competenza. ( a. g. )