WHAT’S THE STORY, MORNING GLORIA! - DA ‘TOPLESS MODEL’ DELLA TERZA PAGINA DEL “SUN” A MINISTRO OMBRA DEI LABOUR - LA RESISTIBILE ASCESA DI GLORIA DE PIERO (TOSTA, BONA E DE’ SINISTRA)…

Fabio Cavalera per "Il Corriere della Sera"


Molti pensano che la politica sia solo un balletto fra uomini che si urlano dietro uno con l'altro». Se Gloria De Piero tornasse nel paese da dove vengono i suoi italianissimi genitori, Giorgia e Maddalena, avrebbe di che divertirsi e inorridire di fronte alla volgarità (di uomini e donne) che esce talvolta dagli show televisivi e parlamentari di casa nostra.

Ma Gloria De Piero porta cognome italiano, è figlia di emigrati italiani, è nata a Bradford nel West Yorkshire, ha studiato in Inghilterra, si è laureata in Inghilterra, ed è stata eletta parlamentare laburista ai Comuni nel 2010. Dunque alla risse italiche non è abituata. Però i conti con i vizi che imperversano anche dalle parti di Westminster, a cominciare da certi stereotipi sessisti o dal misero spettacolo di giudicare le donne che si dedicano alla politica più dall'aspetto che dal cervello, li deve pur fare persino in Inghilterra dove non si raggiungono i livelli d'italiano degrado ma dove, altresì, vanno in onda copioni sgradevoli.

E allora Gloria De Piero, innamoratasi dei laburisti quando aveva 18 anni ed era all'università (oggi quarantenne ha laurea in scienze sociali), ha pensato di dedicarsi alla «mission» quasi impossibile di restituire dignità alla politica, di impegnarsi a difesa della povera gente (lei che è stata povera davvero, senza neppure i soldi per il pranzo scolastico, papà operaio tessile), di mettere in discussione l'egemonia politica di quei maschi che si urlano dietro come galletti.

Così si è costruita piano piano un curriculum interessante e da pochi giorni è ministro ombra laburista per le pari opportunità. Era una parlamentare di seconda fila, è una star con origini italiane che splende nel mondo della politica britannica e nel mondo labour, versione Ed Miliband.

La gavetta l'ha fatta sul serio, incrociando miseria (o quasi) e subendo colpi bassi (ma è parte del gioco). Come quello che le tirò il tabloid Daily Mail il 28 marzo 2010, alla vigilia del voto per i Comuni, quando sparò in prima pagina: La stella dei Brown (all'epoca premier laburista) era una ragazza della pagina 3 (la pagina del Sun che pubblica foto di giovani col seno scoperto). Aggiungendo: ieri ha posato col primo ministro ma 20 anni fa era una «topless model». Titolo ripetuto due giorni fa sempre dal Mail, che è di fede tory.

E' vero, Gloria De Piero aveva 15 anni e si fece fotografare mezza nuda. «Avevo bisogno di qualche soldo per comperare i vestiti», ha sempre ribattuto tranquilla. E, in ogni caso, il pettegolezzo pruriginoso non paga dato che poi il collegio del Nottinghamshire per un soffio (152 voti sudati al fotofinish finale) l'ha spedita a Westminster.

Tosta, seria e bella (il mensile «FHM» l'ha inserita fra le 100 donne più sexy e sensuali del Regno Unito). Abituata dalla famiglia a cavarsela da sola e senza tanti compromessi. Il liceo non è stato brillante, anzi, ma l'università l'ha chiusa col massimo dei voti. Poi l'impegno politico e il giornalismo alla Bbc (nessuna raccomandazione).

Pare che fosse una delle redattrici più stimate, per il garbo, da Tony Blair al quale (tanto per capire il tipo) rimanda questa cartolina: «Un consumato comunicatore che usa l'umorismo per sviare i problemi seri». Le hanno, qualche volta, appiccicato l'etichetta di velina, velina della sinistra. Ma, altro che velina sciocca o superficiale. Considerato che il clima attorno alla politica tende al brutto, Gloria De Piero ha avuto una idea semplice e fuori dal coro.

E' andata nei pub, nei negozi, nei mercati e si è presentata agli elettori di sinistra e destra con la domanda più semplice: «Per quale motivo ci odiate?» E ha sentito la sinfonia: siete egoisti, incapaci, fannulloni, beoti, beceri. Le forche caudine ma ha imparato la lezione. Unica fra i parlamentari dei Comuni. Ed è per questo motivo che la popolarità trasversale della De Piero (le colleghe del partito conservatore la stimano), mezza italiana e mezza inglese, cresce. Poco importa il topless di quando aveva 15 anni che le viene rinfacciato dal tabloid.

 

 

GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” - L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - 

PICCATISSIMA DI ESSERE STATA DEL TUTTO IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA. IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...”

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…