TUTTA ROMA NEL PALLONE – DELIRIO ULTRAS PER IL TENTATIVO DI DIFFONDERE FALSE NOTIZIE, SENZA RIUSCIRCI, SUL D.G. BALDINI E SU BALDISSONI, MEMBRO DEL CDA DEL CLUB, SVENTATA DA UNA “IENA” TV – LA TENTATA TRUFFA SAREBBE STATA IDEATA DAGLI “ESCLUSI” DALLA PROPRIETÀ MADE IN USA, NOSTALGICI DELLA PRECEDENTE GESTIONE SENSI, OLTRE AGLI INDAGATI IL GIORNALISTA (EX MESSAGGERO) ROBERTO RENGA, IL FIGLIO FRANCESCO E DUE VOCI RADIOFONICHE, GIUSEPPE LOMONACO E MARIO CORSI, NOTO COME “MARIONE”…
1- TENTATA TRUFFA ALLA ROMA: à LA VENDETTA DEGLI «ESCLUSI»
Lavinia Di Gianvito per il Corriere della Sera - Roma
Infangare Franco Baldini e Mauro Baldissoni per colpire i nuovi titolari della As Roma. Tentando, senza riuscirci, di far pubblicare le notizie diffamatorie da due quotidiani. Alla vendetta trasversale ideata dai nostalgici della precedente gestione avrebbero partecipato, insieme agli indagati già noti, anche altri «esclusi» dalla proprietà made in Usa. à l'ipotesi della procura, che adesso vuole verificare quanti soggetti, e con quali ruoli, abbiano condiviso il tentativo di diffondere false notizie sul d.g. Baldini e sull'avvocato Baldissoni, membro del cda del club.
Nei prossimi giorni dunque potrebbe aumentare il numero degli indagati, che finora sono il giornalista (ex Messaggero) Roberto Renga, il figlio Francesco e due voci radiofoniche, Giuseppe Lomonaco e Mario Corsi, noto come «Marione». Sarebbero loro gli autori del «complotto» - su cui la As Roma preferisce tacere - sventato dalla «Iena» Paolo Calabresi.
L'accusa per i quattro è di diffamazione e la procura sta valutando se interrogarli a breve. Il contatto tra Renga e Calabresi risale alla vigilia dell'ultimo derby. Il giornalista avvicina la «Iena» e gli racconta che ha in mano documenti scottanti, con cui è in grado di rovinare Baldini e Baldissoni.
Sostiene di poter dimostrare che i due sono massoni e che truccano la compravendita dei giocatori per guadagnarci su. Nell'incontro Renga mostra a Calabresi due foglietti scritti a mano e gli spiega che sono la trascrizione di sms contenenti la «verità » sul dg e sull'avvocato. Il «dossier» però è confezionato così malamente che la «Iena» non ci casca.
Anzi, registra la conversazione senza che il giornalista se ne accorga e denuncia la manovra alla Digos. Dalle indagini emerge che Renga ha dei soci. E quando scattano le perquisizioni e i sequestri la polizia scopre ciò che le era già chiaro: in mano al giornalista ci sono solo miseri falsi fabbricati in casa.
2- MARIONE SI AUTOSOSPENDE E RENGA MINACCIA QUERELE
Lavinia Di Gianvito per il Corriere della Sera - Roma
Per tutta la giornata di ieri nelle radio romane (e romaniste) si è parlato poco della gara di domani sera contro il Genoa e molto della vicenda che ha per protagonisti Franco Baldini e Mauro Baldissoni (rispettivamente d.g. e membro del cda della Roma), che hanno denunciato un tentativo di truffa da parte dei giornalisti Roberto Renga (e suo figlio Francesco), Giuseppe Lomonaco e il conduttore radiofonico Mario Corsi, tutti iscritti nel registro degli indagati. I protagonisti della vicenda - ad eccezione della Roma, che non farà alcun tipo di commento finché ci saranno delle indagini in corso - ieri hanno fatto sentire la loro voce.
«Io vado a dormire tranquillo - è il pensiero di Roberto Renga, ex cronista del Messaggero, dai microfoni di Radio Radio - non mi è mai passato per la testa di usare la mia professione se non per motivi professionali. Non ho mai pensato di truffare la Roma. Ero abituato per altri motivi a finire sui giornali. Ma solo su una testata è uscito il mio nome. Si saprà al momento del dibattimento quello che è realmente accaduto».
Mario Corsi e Giuseppe Lomonaco, invece, «hanno scelto di auto sospendersi - si legge in una nota pubblicata sul sito internet dell'emittente Centro Suono Sport - dai loro impegni professionali non certo per le gravi insinuazioni mosse nei loro confronti, ma per permettere che vengano intraprese tutte le azioni nelle opportune sedi.
La scelta è rivolta anche alla volontà di non prestare il fianco ad attacchi mediatici privi di alcun riscontro e fondamento». E minaccia querele anche Roberto Renga. «Carlo Bonini e il suo giornale risponderanno di quello che hanno pubblicato». Sulla questione è intervenuto anche Luis Enrique in conferenza stampa: «à una cosa brutta, in Spagna non mi è mai capitata. Ma si tratta di un tema su cui sta lavorando la magistratura, non voglio e non posso parlarne».
«Roba da fantascienza - il commento di Maurizio Costanzo - e forse sarebbe meglio tornare a parlare solo di calcio. Mi sembra tutto abbastanza incredibile e spero che le indagini in corso chiariscano tutto. Io non sento le radio romane ma mi raccontano che fanno il bello e il cattivo tempo. Penso che possiamo discutere di tutto quello che ci pare sul calcio, però cerchiamo di non andare nella fantascienza e nella fantapolitica. Cerchiamo di non parlare di cose che non siano attinenti al calcio giocato. Mi sembra che siano dei diversivi per distrarre l'attenzione».





