PORNO D'AUTORE - USCIRÀ IN DANIMARCA IL GIORNO DI NATALE ‘’NYMPHOMANIAC’’, IL FILM EROTICO DI LARS VON TRIER (VEDI IL TRAILER) MA IN ITALIA NON LO VUOLE NESSUNO

Claudia Casiraghi per "Libero"

1 - TRAILER UFFICIALE

 


2 - Due versioni, di cui una più soft. Otto capitoli per un totale di cinque ore. Una durata così eccessiva da aver costretto il regista a dividere il film in due parti, di cui la prima uscirà nelle sale della Danimarca il prossimo 25 dicembre. Una data insolita per presentare quello che a gran voce viene definito un porno. «Un porno vero» conferma Lars von Trier con sorriso sornione, tipico di chi la provocazione l'ha scelta come cifra stilistica.

Mentre a Hollywood si vocifera già che gli attori ingaggiati da von Trier, in un eccesso di pudore contro il quale niente ha potuto la loro fama, si siano fatti «prestare» gli organi genitali da pornodivi professionisti e mentre Youtube censura ad ogni piè sospinto il trailer ufficiale di Nymphomaniac, il regista attende beato che ogni tassello del suo puzzle vada a posto, cosicché l'immagine su cui sta lavorando meticolasamente da mesi prenda forma.

Niente è stato lasciato al Caso, l'uscita di Nymphomaniac è stata programmata fin nel minimo dettaglio: svariate clip, controverse tanto quanto il loro ideatore, e quattordici poster, uno per ogni attore, colto nel momento dell'orgasmo, sono state rilasciate prima dell'uscita del trailer ufficiale arrivato ieri, a completamento di una campagna pubblicitaria che, complice anche il ricchissimo cast, ha fatto dell'ultima fatica del regista danese il film più atteso degli ultimi anni.

Tanto che a Cannes, purdi averlo in cartellone per il festival 2014, gli organizzatori si sono affrettati a togliere al regista l'etichetta di «persona non gradita», guadagnata con orgoglio da von Trier con le dichiarazioni rilasciate nel 2011 durante la presentazione di Melancholia. Nonostante quindi le scene di nudo, messe in piazza nel promo insieme ad immagini rubate a più amplessi, il debutto della pellicola è circondato da un'aura di trepidante attesa e i distributori cinematografici fanno a gara per aggiudicarselo.

Ovunque, ma non in Italia, dove il sesso è ancora tabù. Si potrebbe ora polemizzare sul fatto che, se da un lato, oggi, non c'è più bisogno di andare al cinema per soddisfare il proprio voyeurismo, dall'altro è un po' ipocrita far pendere la censura, moderna spada di Damocle, sulla testa di von Trier manon su quella di Rocco Siffredi che, indisturbato, ogni martedì, snocciola consigli sessuali alle tante coppie in crisi che affollano la seconda serata di Cielo.

Si potrebbe tirare in ballo Freud. Invece basta chiedersi e chiedere come sia possibile mettere in scena la storia di una ninfomane tralasciando l'aspetto carnale della vicenda. Che cosa avrebbe da mostrare Charlotte Gainsbourg, che nel film interpreta Joe, la «nymphomaniac » del titolo, se non potesse mettersi a nudo, in senso figurato e non? È sì vero che sono otto i capitoli del film e dunque le storie raccontate, ma è altrettanto vero che l'intreccio ha il suo raccordo nella storia di Joe, percorsa a ritroso in un excursus che catapulta lo spettatore negli anni della sua infanzia.

Picchiata e abbandonata in un vicolo, la Gainsbourg viene soccorsa da Stellan Skarsgard (Seligman nel film) con il quale si abbandona ad una serie di confidenze, erotiche in parte, umane soprattutto. E ad emergere è la storia di un grande dolore che, come anche il trailer, non ha nulla di volgare. Lars, da buon venditore, ha solo lanciato l'ennesima provocazione. E i più hanno abboccato.

 

nymphomaniac scene nymphomaniac scene nymphomaniac scene nymphomaniac scene nymphomaniac scene

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...