1. BEFFARDA RISPOSTA ALLE NUOVE ASSURDE LEGGI BRITANNICHE CHE CENSURANO DAI FILM PORNO PRODOTTI IN GRAN BRETAGNA GRAN PARTE DEGLI ATTI SESSUALI COMUNI E CONSENSUALI (TIPO L’EIACULAZIONE FEMMINILE E IL “FACE-SITTING”): VENERDÌ SCENDERANNO IN PIAZZA OLTRE 500 MANIFESTANTI, APPUNTAMENTO ALLE 12 SOTTO WESTMINSTER 2. E NON SI LIMITERANNO A STARE FUORI DAL PARLAMENTO E A SVENTOLARE CARTELLI. HANNO DECISO DI SIMULARE LE PRATICHE BANDITE, CON PREDILEZIONE PER IL “FACE-SITTING” 3. “QUESTA LEGGE È IL TENTATIVO SESSISTA DI RENDERE PATOLOGICI ALCUNI COMPORTAMENTI SESSUALI. NON TIENE CONTO DELLA LIBERTÀ PERSONALE E DEL CONSENSO DELL’INDIVIDUO” 4. DURANTE L’EVENTO SI TERRÀ IL “SEX FACTOR”, PARODIA DI “X FACTOR”, CHE VEDRÀ I CONCORRENTI (VESTITI) SIMULARE TUTTE LE PRATICHE SESSUALI CONSIDERATE ILLEGALI
pratiche fetish bandite nel porno inglese
In risposta alle nuove assurde leggi inglesi che censurano dai film porno prodotti in Gran Bretagna gran parte degli atti sessuali comuni e consensuali (tipo l’eiaculazione femminile e il “face-sitting”), venerdì scenderanno in piazza oltre 500 manifestanti, appuntamento alle 12 sotto Westminster.
Non si limiteranno a stare fuori dal Parlamento e a cantare sventolando cartelli. No di certo. Hanno deciso di simulare le pratiche bandite, con predilezione per il “face-sitting”.
le nuove leggi sul porno inglesi saranno ridiscusse
Charlotte Rose, ex-dominatrice e attualmente terapista che aiuta disabili e coppie ad avere una vita sessuale salutare, ha organizzato la protesta, lanciata anche sui social con l’hashtag #PornProtest. Dichiara: «Questa nuova legge è il tentativo sessista di rendere patologici alcuni comportamenti sessuali. Non tiene conto della libertà personale e del consenso dell’individuo».
la dominatrice charlotte rose capeggia la protesta a westminster
Durante l’evento si terrà il “Sex Factor”, che non includerà Simon Cowell ma vedrà i concorrenti (vestiti) simulare tutte le pratiche sessuali appena considerate illegali. Proprio venerdì il liberal-democratico Julian Huppert proporrà in Parlamento l’abrogazione della legge.