VASCO MEJO DI BOB DYLAN - "LUI FA ANCORA CONCERTI, LI POTRÒ FARE PURE IO…” - A GIUGNO IL TOUR PARTE DA TORINO: “SARÀ ANCORA UN PO' COME MODENA PARK, MOLTO ANNI 80. CI SONO RIMASTO DENTRO, CON LO SPIRITO DEI PANTALONI CORTI" - POI PARLA DEL SECONDARY TICKETING, DI JOVANOTTI E DEL ROCK: “È UNA FORMA MUSICALE TROPPO POTENTE. IL ROCK RINASCERÀ SEMPRE FRA I GIOVANI…”- VIDEO
Marinella Venegoni per la Stampa
Gli occhi di Vasco sorridono di una luce fanciullesca e birichina, mentre alla scrivania del suo ufficio a Bologna rievoca la kermesse di Modena, e vola con la mente al debutto del nuovo tour. Olimpico di Torino, 1 e 2 giugno: «Sarà ancora un po' come Modena Park, molto Anni 80. Ci sono rimasto dentro, con lo spirito dei pantaloni corti. Andremo da Nord a Sud.
Ci ho pensato, ho deciso. Continuerò a fare concerti perché vedo che alla gente piace, e a me anche. Lo fa Bob Dylan, lo potrò fare pure io».
Intanto, oggi pomeriggio, Vasco diventa cittadino onorario di Modena: l' amministrazione comunale gli consegnerà in municipio le chiavi della città, dopo l' impresa dei 225 mila radunati sotto il segno del rock il primo luglio 2017 al Parco Ferrari. Lì, il Vate di Zocca aveva saputo trasformare la città di Pavarotti e delle auto da corsa in capitale internazionale del rock, con quel concerto di tre ore e mezza, pacifico e senza alcun guaio, che merita la consacrazione di oggi.
Si capisce che in sala del Consiglio correrà ironia, per Vasco un ferro del mestiere.
Ma ci sarà commozione, e orgoglio di cuore per il rocker nostrano che batte i record mondiali. Si capisce anche che lo scorrere dei mesi non ha cancellato i ricordi e nemmeno l' adrenalina: un filo rosso lega l' impresa modenese al prossimo progetto, da Torino a Padova, da Roma a Bari e Messina.
Il primo tour senza Guido Elmi, suo storico produttore, caro Vasco...
«Mi aiuterà Vince Pastano, il chitarrista che già da tempo collaborava con Elmi. Un grande talento, con energia e molte cose da dire. Ma lo spirito di Elmi sarà sempre dentro di me».
Le magiche scalette da concerto di Elmi, continuano nella hit parade ufficiale a tenere confinato il pur rigoroso «Oh vita» di Jovanotti, dietro il cofanetto «Vasco Modena Park». Vasco è sempre davanti...
«La potenza delle canzoni è che una storia si impone su una produzione nuova, anche se fatta benissimo e con un bravo produttore. Lorenzo è la parte felice della sua generazione, ha sempre avuto affetto e rispetto per me. Ma ognuno racconta la sua».
La cittadinanza onoraria di oggi dà una dimensione sociale autentica al suo lavoro, Vasco.
«All' inizio si erano un po' spaventati a Modena, ma è una città alla quale piacciono le sfide.
Mi ha detto l' assessora che hanno anche girato i quartieri, in giugno, per spiegare il progetto ai cittadini. Intanto io mi preparavo: per un anno, ogni giorno 7 km di camminata veloce. Una guerra, fino a riuscire quella sera a salire sul palco da solo, bello fresco, alle 9 in punto. Davanti a tutti quelli, senza chitarra».
Ma nel frattempo aveva già dovuto superare altre montagne.
C' era stato il violentissimo attacco sul secondary ticketing, il servizio delle Iene. E lei ha voluto garantire la sua onestà ai fans, cambiando l' organizzazione e il metodo di vendita di quei 225 mila biglietti. Non sarà stata una passeggiata.
«È stato in effetti disastroso. Ci siamo trovati a dover ricominciare tutto da capo. Abbiamo individuato Best Union, una multinazionale bolognese, tra l' altro, che vende biglietti in tutto il mondo.
Attraverso Viva Ticket abbiamo creato i biglietti nominali, trasparenti e tracciabili. E tutto è andato alla perfezione. Quest' anno è di nuovo Viva Ticket ad avere l' esclusiva. Ma le ricordo anche che lo scambio al rialzo dei biglietti è una faccenda fra privati, dove l' unico che viene truffato è l' artista: perché se non ci puoi andare lo vendi, però allo stesso prezzo. La politica deve ancora risolvere il problema dei bagarini».
A collaborare ancora oggi con lei è rimasto Roberto De Luca, il suo storico promoter, non proprio amato dai colleghi.
«È con me da vent' anni, ha sempre lavorato in modo perfetto, senza mai un danno. Non s' è mai fatto male nessuno. È cresciuto con me. Gli ho tolto la possibilità di vendere biglietti. Perché avrei dovuto rinunciare a lui e ai quadri di Live Nation, visto che dal punto di vista organizzativo non ci sono mai stati problemi!».
Il rock è soltanto un retaggio per signori ribelli di una certa età?
«Ha delle chance, e notevoli. È una forma musicale troppo potente. Il rock rinascerà sempre fra i giovani: come se non l' avessero mai fatto, né sentito».
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