gabriele d annunzio benito mussolini giordano bruno guerri

VATE AL MASSIMO – NEL NUOVO LIBRO GIORDANO BRUNO GUERRI DEMOLISCE PREGIUDIZI E CLICHE’ SU D’ANNUNZIO - PUR NON ESSENDO QUEL CHE OGGI SI DEFINISCE "ANTIFASCISTA", D'ANNUNZIO PARLAVA DI "CAMICIE SORDIDE", NON NERE. E RISOLUTIVA È LA SUA OPPOSIZIONE ALL'ALLEANZA CON HITLER, "RIDICOLO IMBIANCHINO COI BAFFI ALLA CHARLOT". IL MISTERO DELLA BELLA E GIOVANE ALTOATESINA (POI RICOMPARSA A BERLINO DURANTE LA GUERRA) CHE POTREBBE ESSERGLI STATA MESSA ACCANTO PER FINIRLO, A 75 ANNI, CON UN VELENO O CON IL SESSO E LA COCAINA...

Estratto dell'articolo di Giordano Bruno Guerri per “La Stampa – TuttoLibri”

 

(...)

 

d annunzio emy heufler

È un libro inconsueto in tutto, per me, fin dall'origine. Di solito scelgo io l'argomento, invece stavolta l'idea è partita dalla Rizzoli: Massimo Turchetta e Andrea Cane, vecchi amici da quando lavoravamo tutti alla Mondadori. Non c'è stato bisogno di spiegarmi che razza di libro avessero in mente, avevo già in casa i primi due della collana, Berlinguer di Fabrizio Rondolino e Montanelli di Marco Travaglio. Mi erano piaciuti subito quei volumi, da lettore e da ex editore: grande formato, molte foto, caratteri ampi e leggibilissimi, strilli e sommari, come si trattasse di un lungo articolo; la carta emana - all'acquisto e per giorni - un delicato profumo di rose nel camerino di Marilyn Monroe.

 

giordano bruno guerri d annunzio cover

Turchetta e Cane volevano un testo su d'Annunzio, e qui sono stato sul punto di dire di no: per ricompensa di averlo resuscitato, quell'uomo mi sta mangiando vivo. Se fino a qualche anno fa ero il signor Guerri, adesso per molti sono «quello di d'Annunzio» o «quello del Vittoriale». E sì che faccio anche altre cose, scrivo altri libri. Per esempio, è enorme la soddisfazione che mi ha dato nel 2022 il mio secondo saggio su Ernesto Buonaiuti. Eretico o santo. Il prete scomunicato che ispira papa Francesco (La Nave di Teseo). Il primo, nel 2001, si intitolava Ernesto Buonaiuti. Eretico o profeta (Mondadori), e risvegliò l'attenzione su quell'uomo martirizzato dalla Chiesa e dallo Stato. Finalmente, il 2 settembre 2022, l'Avvenire (dico l'Avvenire) è uscito con una pagina per riconoscere che, sì, era un profeta, la Chiesa sta andando nella direzione da lui indicata più di un secolo fa. Per il riconoscimento della santità, bisognerà aspettare ancora, ma ci si arriverà.

 

GABRIELE D ANNUNZIO 2

Insomma, non avevo voglia di scrivere altro su d'Annunzio dopo L'amante guerriero, La mia vita carnale, Disobbedisco (Mondadori). Poi, l'illuminazione: occorreva un ultimo saggio breve - 450.000 battute - e di sintesi, corredato da fotografie che meglio ancora del testo illustrassero la sua vita inimitabile, o meglio la sua vita come opera d'arte. Occorreva dare il colpo di grazia al cumulo di pregiudizi che si è accumulato su di lui nel corso dei decenni. Incredibilmente si è conservata intatta la condanna che la borghesia piccina e provinciale di fine Ottocento diffuse a piene mani per la sua libertà sessuale e l'amore per il lusso, come se noi non rivendicassimo, orgogliosamente, la stessa libertà di sesso e di acquisti.

 

Altro scandalo, il suo passare dalla Destra alla Sinistra, nel 1898, per opporsi alle leggi liberticide che il governo stava per varare, dopo aver fatto sparare a cannonate sui manifestanti che protestavano per l'aumento del prezzo del pane. Come se noi non pretendessimo la libertà di cambiare idea politica.

 

GABRIELE D ANNUNZIO

Infine, l'enorme equivoco sul suo essere fascista, perché accettò da Mussolini il denaro per edificare il Vittoriale degli Italiani. Ma d'Annunzio aveva donato il Vittoriale allo Stato, che lo dichiarò monumento nazionale. Lo Stato dunque investiva su se stesso, e fu uno dei migliori affari che capo del governo abbia fatto. In cambio di una modesta somma di circa 10 milioni di euro, oggi abbiamo il parco più bello d'Italia (premio nel 2012), 3000 metri quadrati coperti contenenti 20.000 meraviglie e 33.000 volumi preziosi, 3 milioni di pezzi d'archivio e un museo che è insieme motore di cultura e di economia.

 

Pur non essendo quel che oggi si definisce «antifascista», d'Annunzio parlava di «camicie sordide», non nere, di «soperchieria di ossa e muscoli». E risolutiva è la sua opposizione all'alleanza con Hitler, «ridicolo imbianchino coi baffi alla Charlot». Ebbe la fortuna di morire nel marzo 1938, prima che accadesse il peggio, e forse non fu un caso: la bella e giovane altoatesina - poi ricomparsa a Berlino durante la guerra - potrebbe essergli stata messa accanto per finirlo, a 75 anni, con un veleno o con il sesso e la cocaina.

 

mussolini d annunzio

Accettai dunque di scrivere il libro, e velocemente. Avevo tre mesi per la consegna del testo, e ci ho messo meno. Di solito in una prima stesura riesco a stendere da due a cinque pagine al giorno, stavolta sono arrivato fino a venti. Le parole venivano una dietro l'altra, senza inciampi. Non c'è stato bisogno di scaletta, la storia scorreva con naturalezza, anche saltando da un'epoca all'altra, da un tema all'altro, con il gusto - senza pudore - di intromettermi per raccontare i miei rapporti con lui e il Vittoriale. Era il frutto di una lunga conoscenza, come quelle vecchie coppie che sanno bene i discorsi dell'altro, e potrebbero concluderli a metà frase.—

 

 

gabriele d annunzio D ANNUNZIOGABRIELE D ANNUNZIOD ANNUNZIO

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)