1. CHE SUCCESSONE, PER IL PARLAMENTO PIÙ NUOVO DI SEMPRE, RITROVARSI A VOTARE PER IL QUIRINALE SCEGLIENDO IN UNA ROSA DI CANDIDATI DOVE SPICCANO I PETALI MARCESCENTI DEL VECCHIO CHE È AVANZATO: ETA BETA AMATO E IL MAGO DALEMIX 2. COLPA DEI GRILLINI, CHE NON TRATTANO CON IL PD, COLPA DELLA VOGLIA DI GOVERNO DI LARGHE INTESE, CHE SPINGE CULATELLO BERSANI TRA LE BRACCIA DI UN RILEGITTIMATO CAVALIER BANANA. COME SEMPRE È STATO, LE SPERANZE DELLA REPUBBLICA SONO ORA AFFIDATE AI FRANCHI TIRATORI. SE I NOMI SONO QUELLI CHE GIRANO, COMPRESI IL TROMBATO MARINI E LA VECCHIA PRODAGLIA, PRENDETE BENE LA MIRA!

a cura di Colin Ward e Critical Mess

1 - QUIRINAL PARTY
Che successone, per il Parlamento più nuovo di sempre, ritrovarsi a votare per il Quirinale scegliendo in una rosa dove spiccano i petali marcescenti del vecchio che è avanzato: Eta Beta Amato e il Mago Dalemix. Colpa dei grillini, che non trattano con il Pd, Colpa della voglia di governo di larghe intese, che spinge Culatello Bersani tra le braccia di un rilegittimato Cavalier Banana. Come sempre è stato, le speranze della Repubblica sono ora affidate ai franchi tiratori. Se i nomi sono quelli che girano, compresi Marini e il vecchio Prodi, prendete bene la mira!

Per Repubblica è in salita l'inciucione tra Culatello Bersani e il Cainano di Hardcore: "Colle, più difficile l'intesa Pd-Pdl ma Amato e Cassese restano in corsa. Prodi e Rodotà possibili outsider. La novità del giudice costituzionale che fu ministro con Ciampi. Il segretario del Pd pensa a lui "anche perché fuori dal giro dei soliti nomi" (p. 2).

"I prodiani in attesa a bordo campo puntano sulle spaccature del Pd: ‘Amato rischia i franchi tiratori" (p. 6). Aria d'intesa, invece, per il Corriere delle banche creditrici, che ha un gran debole per l'ex consigliori di Craxi: "Consensi per Amato. E restano in gioco Prodi e D'Alema. Il Cavaliere: con Bersani è fatta. Una ‘stretta di mano' al telefono. Berlusconi evoca un ‘accordo di ferro' con il leader democratico" (pp. 8-9). Anche la Stampa annusa l'accordicchio: "Amato o D'Alema. Quirinale, prove d'intesa Pd-Pdl" (p.1).

"Le quirinarie dei 5 Stelle spingono all'intesa Pd-Pdl" (p. 8). Idem per il Messaggero: "Si tratta su D'Alema e Amato". "Berlusconi: ok a un nome del Pd se c'è il governo di larghe intese" (pp. 1-3). Massima cautela sul Giornale: "Il Cav vede il segretario Pd ma teme ancora l'imboscata. Oggi il possibile incontro. L'ex premier: ‘Dal quarto scrutinio tutto può succedere'. E fa un pensierino su D'Alema: garantirebbe le larghe intese" (p. 6). Il Mago Dalemix garantirebbe la qualunque, pur di salire al Colle.

2 - SILENZIO, PARLANO I FIGLI DI CRAXI
"Se papà era il capo dei ladri, Amato era il vice ladrone" dice Stefania Craxi al Cetriolo Quotidiano, che aggiunge: "Giuliano fu estraneo al finanziamento illegale? Non stava sulla luna, non poteva non essere coinvolto. Il punto è che lo facevano tutti". E il fratello Bobo, sempre al giornale di Travaglio, "Lui al Quirinale? Non ci metteremmo il lutto al braccio, ma il destino è beffardo. Mio padre non si stupì del tradimento: lo conosceva bene" (p. 8). Quanti franchi tiratori valgono queste parole?

3 - UN, DUE, TRE, GRILLINO!
La Gabanelli vince a sorpresa le Quirinarie grilline, ma forse rinuncia alla nomination."Una botta in testa, sono riconoscente, ma serve competenza'. Notte di riflessione: ‘Accettare? Ci penso" (Corriere, p. 13). Intanto Grillomao si tiene in tasca anche la carta Rodotà, che spaccherebbe il Pd. "Grillo sfida Bersani: ‘Vota Gabanelli o Rodotà e trattiamo". Poi frena. La base: con l'ex deputato Pds diamo scacco matto a Pier Luigi" (Messaggero, p. 4). Ma "Pier Luigi" lo scacco se lo dà già da solo.

4 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Raddoppiano come nulla fosse le cifre del "buco" sulla cassa in deroga, ma ovviamente nessuno può far nulla e parte lo scaricabarile. Come al solito ci sarà da convincere il simpatico Grilli. "Nessun nuovo decreto sulla cassa in deroga. Fornero: servono 2,3 miliardi. Incontro ministro-parti sociali. Il Tesoro: la Camera può decidere ma trovi la copertura" (Repubblica, p. 24).

Buone notizie anche dal Fondo Monetario: "L'Italia rallenta ancora, meno 1,5%. L'Fmi taglia le stime sul Pil. ‘Non servono correzioni, solo ritocchi'. Giallo sulla frase sparita nel rapporto. "L'incertezza a Roma rischio per tutti'. Cancellato dal frontespizio il riferimento alla situazione politica dopo le elezioni" (Corriere, p. 14).

5 - ULTIME DAL MONTE DEI PACCHI DI SIENA
Lenti ma implacabili, i pm di Siena piazzano un vero colpo grosso. "Mps, la Nomura nel mirino. Sequestro di 1,8 miliardi. Truffa e usura per l'ex presidente. Stesse accuse per Mussari, Vigni e Baldassarri. Gli inquirenti in Bankitalia per inseguire i soldi dei giapponesi. Caccia telematica con il sistema gestito dalle banche centrali" (Repubblica, pp. 14-15). Sul Corriere i nuovi verbali dell'inchiesta: "La cosmesi per falsificare i bilanci. Quei 2 milioni bruciati ogni giorno" (p. 18). A Napoli avrebbero già arrestato mezza città. Ma sia chiaro, è una considerazione, non certo un auspicio (siamo libertari anche con i banchieri).

6 - LINGOTTI IN FUGA
Su Repubblica, "Invariato il dividendo di Exor, gli Agnelli incassano 44 miliardi. Barilla: la Fiat ha sfruttato Confindustria per 30 anni" (Repubblica, p. 25). Corriere in festa con le parole del padroncino Yacht Elkann: "Fiat-Chrysler, il miglior anno di sempre". La lettera di Elkann ai soci Exor. Utile netto a quota 398 milioni" (p. 25). Su Illustrato Fiat la fondamentale notizia che il presidente "ha citato Einstein: ‘Tutto deve essere più semplice" (Stampa, p. 24). E allora, per semplicità, a chi i dividendi e a chi la cassa integrazione. Ma nel "miglior anno di sempre". Migliore per Lor signori.

7 - ULTIME DAL VENTENNIO A COLORI
"Scontri al San Raffaele tra lavoratori e polizia. Occupata l'accettazione. Due contusi. A rischio 244 posti. I vertici: esito del mancato accordo" (Corriere, p. 20). Con la gestione Rotelli, il conto del naufragio di don Verzè ovviamente lo pagano i dipendenti.

 

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