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LA VENEZIA DEI GIUSTI – OK. FAVOLOSA FLORENCE PUGH, MOLTO CARINO HARRY STYLES, OTTIMA LA GRANDE SCENA DI LECCAMENTO, LUI DI LEI STESA SUL TAVOLO DI CUCINA MENTRE VOLANO PIATTI E PORTATE. MA QUEST'OPERA PRIMA DI OLIVIA WILDE, "DON'T WORRY DARLING", NON È CHE BRILLI PROPRIO PER ORIGINALITÀ – OVVIA LA CHIAVE ANTICAPITALISTA, ANTISISTEMA PATRIARCALE MASCHILE, E AMMETTO CHE IL COLPO DI SCENA È UN VERO COLPO DI SCENA, MA FINO A QUEL PUNTO IL FILM ERA UN PO' OVVIO NEI SUOI MECCANISMI DI MONDO DISTOPICO DOVE I MASCHI FANNO I MASCHI E LE FEMMINE TORNANO A FARE LE FEMMINE - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

Ok. Favolosa Florence Pugh, grande nuova star della stagione e bellezza totalmente non plastificata  con carattere, grinta, lontana dal gelo perfetto di Cate Blanchett. Molto carino Harry Styles, la star più attesa di oggi dalle ragazzine, che ha un ruolo in fondo minore di maschio inglese in carriera in America.

 

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Ottima la grande scena di leccamento, lui di lei stesa sul tavolo di cucina mentre volano piatti e portate. Ma, veramente, che quest'opera prima di Olivia Wilde, "Don't Worry Darling", sceneggiato da Katie Silberman e tratto da un soggetto suo e di Carey e Shane Van Dyke, vagamente ispirato a "La fabbrica delle mogli", romanzo di Ira Levin che ha lo stesso procedimento narrativo di "Rosemary's Baby", mischiato a un pizzico di "Squid Game", non è che brilli proprio per originalità.

 

Ovvia la chiave anticapitalista, antisistema patriarcale maschile, è ammetto che il colpo di scena è un vero colpo di scena, almeno per me, e non dico quale sia, ma già fino a quel punto il film era un po' ovvio nei suoi meccanismi di mondo distopico dove i maschi fanno i maschi e le femmine tornano a fare le femmine. Il film si apre su una sorta di cittadina ideale americana anni '60 in pieno deserto dove tutti sembrano felici.

 

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I mariti lavorano al progetto Victory sotto la supervisione del bel Frank, Chris Pine, e le mogli stanno a casa a cucinare manicaretti, fare shopping, fare figli. Come nei film americani. La coppia formata da Alice, Florence Pugh, e Jack, Harry Styles, sembra particolarmente felice.

 

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Lei cucina per lui e lui torna dal lavoro col sorriso. Ma qualche problema, nella piccola comunità, inizia a manifestarsi quando una delle mogli, Margaret, KiKi Layne, chiede aiuto a Alice spiegando che è tutto finto, che le donne sono intrappolate.

 

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Come in tutti i film di questo genere sul futuro distopico, il dubbio fa il suo gioco nella mente di Alice, anche perché iniziano a affiorare memorie inaspettate di un'altra vita e vede cose che la turbano al punto di affrontare direttamente Frank. Per capire dove siamo, chi sono i buoni e chi i cattivi vedetevi il film. Niente di esaltante, ma un ottimo lancio sia Florence Pugh e Harry Styles, sia per la neo-regista Olivia Wilde, qui anche attrice come una delle mogli.

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