1- UN VERO LIGRESTOS SI VEDE NEL MOMENTO DI DIFFICOLTÀ. LA SIMPATICA “BATTUTONA” SU FACEBOOK DELLA PROMOGENITA JONELLA DEDICATA AL CAPATAZ DI MEDIOSBANCA ALBERTINO NAGEL: 'AFFANCULO'! PUDICAMENTE EMENDATA DALLE VOCALI. QUINDI SI LEGGE: "FFNCL", PAROLA SEGUITA DALLA DOMANDA: “VUOI COMPRARE UNA VOCALE?” 2- NAGEL REGOLA I CONTI CON GERONZI E BERLUSCONI. CHISSÀ COME S’INCAZZERANNO MARINA B. ED ENNIO DORIS. E CHISSÀ COSA SCRIVERÀ GERONZONE NEL SUO LIBRO DI “MEMORIE” 3- “I NOBEL ANCORA DA BERLUSCONI PER RILANCIARE IL PIANO LIBERALE”. DAI SILVIO, NON FARE COSÌ: METTI ALLA PORTA QUESTI CAVOLO DI PROFESSORI E TORNA AL BUNGA BUNGA 4- ULTIME DA UN POST-PAESE IN VIA DI LIQUIDAZIONE: "LE USTIONI? "SOLO DANNI ESTETICI". COSI' L'ASSICURAZIONE HA LIQUIDATO LE RAGAZZE COLPITE DALLA BOMBA DI BRINDISI"

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- NEGO NAGEL REGOLA I CONTI CON GERONZI, BERLUSCONI E PROFUMO
Ma che meraviglia quando volano gli stracci tra Lorsignori! Oggi è uno di quei rari giorni in cui il Potere Marcio esibisce le sue crepe e spiattella tradimenti e vendette. Dipinto ieri da Repubblica come il nocchiero di una nave allo sbando, l'amministratore delegato di Medio-sbanca viola il comandamento cucciano del silenzio e si difende a tutto campo con Massimo Giannini.

"L'autodifesa di Nagel: ‘La guerra di potere c'è, ma io ero contro Ligresti. I 45 milioni di cui si parla non sono affatto una buonuscita, ma il corrispettivo della quota Premafin che doveva essere ceduta a Unipol" (Repubblica, p. 11). Ok, la parte più interessante del lungo "colloquio", però, è quella in cui Nego Nagel passa all'attacco e regola alcuni conti che non sono tanto del passato. Eccola:
"Dalla scomparsa di Vincenzo Maranghi in poi, in Italia si è combattuta e si sta combattendo una guerra di potere. Ed è anche vero che questa guerra ha camminato di pari passo con le evoluzioni della politica..." Nagel allude chiaramente all'ascesa di Berlusconi e al tentativo di presa del potere delle sue truppe cammellate.

"Tra il 2009 e il 2010 c'è stato un tentativo chiaro, da parte di un gruppo di azionisti e manager, per acquisire una posizione di forza all'interno del circuito che fa capo a Mediobanca...". Con il sostegno esplicito del Cavaliere, in quel momento capo di un governo che aveva stravinto le elezioni, Geronzi e Bollorè "hanno cercato di entrare da padroni" nella Galassia attraverso la testa di ponte della famiglia Ligresti. In quel momento anche con l'accordo di Profumo, che allora guidava Unicredit, e - aggiunge Nagel - nel silenzio delle autorità di vigilanza, a quell'epoca assai compiacenti".

A parte l'attacco alla Consob dell'ex deputato del Pdl Vago Vegas, colpisce l'accusa di tradimento abbastanza esplicita ad Arrogance Profumo, presunto banchiere rosso. Ma soprattutto, Nego Nagel deve aver fiutato in alcune critiche di questi giorni la vendetta di Geronzone per esser stato fatto fuori.

Quanto ai Ligrestos, in effetti, sono improvvisamente andati in disgrazia con la caduta del Banana, esattamente come il San Raffaele di don Verzè. Chissà, infine, come prenderanno queste parole dell'ad di piazzetta Cuccia soci eminenti della Mediosbanca come Marina Berlusconi ed Ennio Doris. E chissà cosa scriverà Geronzone nel suo libro di "memorie" con Massimo Mucchetti. Anche perché "la guerra si sta combattendo", come svela Nagel, e i giornali faranno la loro parte.

2-JONELLA, LA CLASSE NON E' ACQUA
Un vero Ligrestos si vede nel momento della difficoltà. Anni di educazione dalle suore e nei collegi più esclusivi non hanno scalfito la fibra da vera "figlia del capo" di Donna Jonella. Sul Cetriolo Quotidiano, Vittorio Malagutti ce lo racconta bene. "Jonella Ligresti non parla con i giornali. In compenso l'erede di quello che fu l'impero di famiglia ha affidato alla sua pagina Facebook le emozioni di queste ultime settimane particolarmente movimentate.

Il giorno 24 luglio, quando le agenzie di stampa rivelano l'esistenza di un patto segreto tra i Ligresti e la Mediobanca guidata da Alberto Nagel, la figlia primogenita del patron Salvatore pubblica una foto con la scritta: 'Affanculo' pudicamente emendata dalle vocali. Quindi si legge: "ffncl", parola seguita dalla domanda: 'Vuoi comprare una vocale'? (p. 14). Mitica Jonella, noi speriamo che tu resti a buon diretto nei cosiddetti salotti buoni del capitalismo di relazioni all'italiana. Lo spettacolo è assicurato e se non si è piccoli azionisti di Lorsignori è anche gratis.

3- NON SI FERMA LA SUPPOSTA
Oggi questa modesta rassegna non vi farà il torto di ammorbarvi con quella frescaccia della polemica italo-tedesca sulla gaffe di Rigor Montis, che con lo Spiegel aveva parlato candidamente di "governi imbrigliati dai Parlamenti" (lui la pensa così: come tutti i banchieri abolirebbe le Camere, che sono un costo in più). Il Bocconiano ha "precisato" e quindi ci limitiamo a segnalare solo questo titolo da Ventennio a colori della Stampa: "Il Professore non arretra" (p.1).

Ci sono elementi più concreti, che aiutano a capire chi guadagna e chi perde da questa crisi delle grandi banche, abilmente travestita in crisi del debito sovrano e scaricata sui cittadini."Austria, Olanda, Germania e Finlandia. Ecco chi guadagna con la crisi del debito. I bond del Nord Europa a tassi negativi per la fuga di capitali dai Piigs. Il Belgio nel club dei virtuosi nonostante un debito al 100% del Pil, anche i francesi a un passo dal tasso zero. Berlino ha risparmiato circa 60 miliardi sui prestiti" (Repubblica, p. 8).

Invece Roma ha visto salire il costo del proprio indebitamento e allora vai con l'altra faccia della guerra tra banche: "Tagli ospedali, statali, province. La spending review all'ultimo atto. Oggi il voto di fiducia. Irpef, stangata addizionali e università a rischio salasso" (Repubblica, p. 9).

E per la gioia dei (pochi) vacanzieri, "Benzina, riparte la corsa dei prezzi. Code ai self, "servito" più caro: un pieno sfiora i 100 euro" (Repubblica, p. 22). Fiuta il brusco cambio di regime anche la grande distribuzione: "Una mutua in offerta nel carrello della Coop" (Corriere, p. 1). Con il pensiero unico del Rigor Montis, arrangiarsi è meglio. Ma i sacrifici sono ben spalmati su tutti, con grande equità. Come dimostra questa garrula notizia sulla Stampa dei Lingotti in fuga: "Il lusso non sente la crisi. Volano i ricavi di Prada" (p. 22).

4- MA GLI SQUALI VOGLIONO ANCORA I VOSTRI SOLDI
Continuano le imbarazzanti paginate dei giornali, al servizio dell'industria del risparmio gestito e degli immobiliaristi. Oggi ci pensa il Giornale di Bananoni e del suo amico Doris. Spavento in prima pagina: "Ecco come investire i nostri ultimi euro" e consigli disinteressati dentro, in una sedicente "guida per le famiglie". "Tutte le occasioni da prendere al volo per guadagnare in tempi di crisi e sconfiggere il panico" (creato dai giornali).

E vai con l'elenco dei consigli per gli acquisti: "Conti di deposito/Guadagnare il 3% senza rischiare"; "Immobili/ Box auto o casa vacanze sul Mar Rosso"; "Monete d'oro/Costruire un tesoretto in sterline" e via spacciando (p. 3). Poi si passa dal dramma al ridicolo quando apri Libero e trovi la seguente prima: "Guadagnare con la crisi. A caccia di affari. Case, arredamento, automobili, tv al plasma, vacanze, persino i traslochi: sfruttando la depressione nei consumi si può risparmiare fino al 50% sui listini. E ci sono saldi anche per i vini pregiati". Un piccolo particolare: per approfittarne bisogna avere i soldi. Appunto.

5- MA FACCE RIDE!
"I Nobel ancora da Berlusconi per rilanciare il piano liberale" (Giornale, p. 7). Dai Silvio, non fare così: metti alla porta questi cavolo di professori e torna serenamente al bunga bunga.

6- BELLE STORIE DI AMICIZIA TRA UOMINI VERI
"Scajola in carcere dall'amico coindagato. "Orgoglioso di essere andato, adesso basta torture'. L'onorevole sabato mattina e' entrato nel penitenziario di Imperia con la tessera da parlamentare". Sul Cetriolo Quotidiano, Ferruccio Sansa perseguita il povero Sciaboletta (p. 8), che si è precipitato in carcere dall'amico portuale Bellavista Caltagirone. Ma che sarebbe la commedia all'italiana se non ci fosse uno come Scajola, il ducetto di Imperia che scandisce ogni parola come se dovesse passare alla storia?

7- TUMORI E RICATTI
Anziché andare a nascondersi e ringraziare per gli aiuti pubblici, i vertici dell'Ilva parlano e lanciano messaggi minacciosi. "Ilva, se chiuderà Taranto stop a Genova e a Novi". Il presidente Ferrante in Parlamento: non abbiamo scelta" (Corriere, p. 18). Quando devono metterla in quel posto a qualcuno, i sedicenti grandi manager dicono sempre che "non abbiamo scelta". Invece, una scelta c'è sempre e gli azionisti di controllo lo sanno benissimo.

8- ULTIME DA UN POST-PAESE
"Le ustioni? "Solo danni estetici". Cosi' l'assicurazione ha liquidato le ragazze colpite dalla bomba di Brindisi" (Cetriolo Quotidiano, p. 1)

colinward@autistici.org

 

 

FOTO CON IL VAFFANCULO SULLA BACHECA DI JONELLA LIGRESTINAGEL GERONZISilvio Berlusconialessandro-profumojonella e salvatore ligresti2 ger07 ligresti geronziVincent BollorèMARINA BERLUSCONI IN ROSAEnnio Doris PIZ JONELLA LIGRESTI berlusconi monti TARANTO CORTEO DEGLI OPERAI DELLILVA E CONTESTAZIONE jpegVERONICA LOTTA CON LA MORTE

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