erri de luca

LA VERSIONE DI MUGHINI - LA PAROLA SABOTAGGIO HA INFINITE SFUMATURE, SOPRATTUTTO IN MANO A ERRI DE LUCA. NO, NESSUNA SFUMATURA NEL CASO NO-TAV. LE INFINITE SFUMATURE SEMMAI CE L’HA IL PENSIERO DI MIELI, A SECONDA DI DOVE PARLA E A CHI SI RIVOLGE

Giampiero Mughini a Dagospia

MUGHINIMUGHINI

 

Caro Dago, c’è che questa volta non sono d’accordo con il mio amico Pigi Battista a proposito del processo in corso a Torino contro Erri De Luca, un processo la cui posta in gioco è spaventosamente alta: una condanna da uno fino a cinque anni. Figuriamoci se non vorrei che quel processo fosse cassato, figuriamoci se non so quanto sia sottile il confine tra un pensiero espresso in modo esasperato e una vera e propria “istigazione a delinquere”.

 

GIAMPIERO MUGHINI PAOLO MIELI GIAMPIERO MUGHINI PAOLO MIELI

Perché di questo, e non di avere espresso una sua opinione, è imputato De Luca. Non di avere scritto in generale che ha in uggia la Tav e che dipendesse da lui quel progetto potrebbe andare a fare in culo, e questa sì che sarebbe un’“opinione” legittima come mille altre (la mia personale opinione non è mica tanto favorevole a quel progetto lì). No, lui ha detto molto di più al giornalista dell’“Huffington Post che lo stava intervistando.

 

Che una Buona Causa, in questo caso il no all’Alta Velocità italo-francese, autorizza tutto. Magari l’uso delle cesoie a spezzare il recinto che protegge beni e strumenti delle imprese che stanno predisponendo quel canale ferroviario. Magari l’irrompere in quel recinto e distruggere beni e strumenti.

erri de luca e carmen lieraerri de luca e carmen liera

 

Era esattamente questo il significato del verbo “sabotare” usato nell’occasione da De Luca. Non ce n’era un altro, contrariamente a quanto dice oggi Paolo Mieli ad Annalena Benini sul “Foglio”: che la parola sabotaggio ha infinite sfumature, soprattutto in mano a uno dei migliori scrittori italiani. No, nessuna sfumatura in questo caso. Le infinite sfumature semmai ce la ha il pensiero del nostro Paolino, a seconda di dove parla e a chi si rivolge.

 

ERRI DE LUCA ERRI DE LUCA

E per tornare a Pigi il quale sostiene che questo processo è un processo alle opinioni, la metterei così. Se uno scrivesse che ha talmente in orrore il pensiero di Battista (in tutte le sue infinite sfumature) e che dunque assolverebbe uno che entrasse in casa sua di forza e distruggesse a calci e colpi di forbice i suoi libri, e magari qualcuno poi lo fa davvero, a questo punto Pigi che ne penserebbe? Penserebbe che quella del suo non estimatore è una “opinione” del tutto legittima.

 

PIGI BATTISTA PAOLO MIELI GIUSEPPE DI PIAZZA PIGI BATTISTA PAOLO MIELI GIUSEPPE DI PIAZZA

Non fraintendetemi. Vorrei che il processo contro De Luca morisse in questo stesso momento. E purché fosse asseverato che le sue in questo caso non sono “opinioni” ma puttanate, e questa sull’uso delle cesoie e quell’altra che gli “anni di piombo” sono stati il teatro di una guerra civile in Italia. Guerra civile quel giorno a via Fani in cui una banda di delinquenti “rossi” massacrò una scorta di agenti italiani disarmati tranne uno, e rapì Aldo Moro per poi ucciderlo a freddo? Non opinioni, puttanate.

 

SCONTRI NO TAV  SCONTRI NO TAV

Detto questo invidio da morire la gran copia di amici ed estimatori che ha De Luca. Una quindicina di anni fa, quando Leonardo Sciascia era morto da poco, su uno dei più importanti quotidiani italiani apparve un articolo in due puntate in cui era scritto che le posizioni di Sciascia sui “professionisti dell’antimafia” erano dettate dalla sua vigliaccheria intellettuale, ossia dalla sua paura fisica della mafia.

NO TAV NO TAV

 

Sciascia era morto, non poteva difendersi. Scrissi su un quotidiano al quale collaboravo che l’articolo contro Sciascia era “una mascalzonata intellettuale”. Ora il termine “mascalzonata” il Devoto-Oli la definisce “azione clamorosamente scorretta”. Avevo dunque scritto che quella contro Sciascia morto fosse “un’azione clamorosamente scorretta”.

leonardo sciascialeonardo sciascia

 

La mia era un’ “opinione”, mi pare. L’autore dell’articolo mi querelò. Il mio avvocato mi disse che al momento dell’udienza l’avvocato della controparte non aveva neppure bisogno di aprire bocca, c’era il magistrato istruttore a sostenere le sue tesi. Telefonai a un giornalista siciliano mio amico a chiedergli se aveva voglia di scrivere qualcosa sull’argomento. Non l’ho mai più sentito da allora. (E poi qualcuno mi rimprovera di avere un eccesso di disprezzo intellettuale per molti di quelli che mi stanno attorno.)

Il bacio no Tav Il bacio no Tav

 

Scrissi una lettera in cui dicevo che non avevo intenzione di offendere colui che aveva offeso a quel modo Sciascia morto. Pagai dieci milioni di lirette di spese processuali. Altro che intellettuali e giornalisti che accorressero a difesa di una mia “opinione” in memoria di Sciascia. Je ne suis pas De Luca.

 

 

 

 

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