VESPA COLTO SUL “FATTO”! IL CONDUTTORE SFIDA PADELLARO & TRAVAGLIO A PUBBLICARE IL CONTRATTO CON I MAXI-COMPENSI E LORO LO ACCONTENTANO: PER UNO SPECIALE IN PRIMA SERATA BRU-NEO PRENDE 43MILA EURO A PUNTATA

Bruno Vespa Bruno Vespa

1 - LETTERA DI VESPA AL “FATTO”

Caro direttore, vedo che insistete sostenendo che il mio contratto prevederebbe 43 mila euro lordi per gli speciali di Porta a Porta in prima serata. Purtroppo non è vero. Poiché il “Fatto” ha sempre avuto a disposizione i miei contratti (e mai quelli dei miei colleghi) ben prima che se ne parlasse in Cda e conosce da sempre dettagli che dovrebbero essere a disposizione dei soli uffici amministrativi, ti prego di pubblicare la fotocopia dell’articolo del contratto in cui si parlerebbe dei 43. 000 euro.

Cordialità, Bruno Vespa

 

2 - VESPA ACCONTENTATO, GUIDA AL CONTRATTO DEL CONDUTTORE

Marco Palombi e Carlo Tecce per “Il Fatto Quotidiano

 

La sprezzatura, fin da monsignor Della Casa, è virtù massima del gentiluomo. Per questo apprezziamo che Bruno Vespa non sappia quanto guadagna. Noi, che siamo così volgarmente attenti alla vile moneta, glielo ricordiamo dunque volentieri. Partiamo dagli speciali: per quelli sulle elezioni americane e italiane, stagione 2012 / 2013, Vespa ha incassato 43. 000 euro cadauno.

 

E per quattro puntate – fra dimissioni di Benedetto XVI e due per il presidente della Repubblica – ha percepito 30. 000 euro. E così per apparizioni improvvise e copiose, ricorrenze, eventi, chiose a margine di film. Forse Vespa non ricorda, ma il documento di viale Mazzini che pubblichiamo qui accanto – un resoconto degli uffici al dg Luigi Gubitosi – può risultare utile alla sua memoria.

ANTONIO PADELLARO STILE JOHN STRAVOLTO ANTONIO PADELLARO STILE JOHN STRAVOLTO

 

Il contratto di Vespa risalente al 2010, che sta per essere rinnovato in questi giorni, è stato prolungato già l’anno scorso con cifre sostanzialmente invariate. Non è facile districarsi fra opzioni, minimi garantiti, Porta a Porta extra, ma offriamo a Vespa una guida alla lettura del suo contratto. Il totale, per cominciare: 6,32 milioni di euro nel triennio (2010 / 2013), di cui un importo base di 1, 5 milioni di euro a stagione (valido anche nel 2013 / 2014). A parte una limatura al costo unitario di Porta Porta (da settembre 2013) oltre la centesima serata, lo stipendio era (è) così composto: 13. 000 euro per le prime 100 trasmissioni, 12.000 per le successive.

 

Di extra, nel triennio, Vespa ha cumulato 901.000 euro. A questi soldi vanno sommate le “prestazioni aggiuntive” da 30.000 o 43.000 euro, a volte della durata di mezz’ora. Il 29 marzo 2013 – come ha scritto anche Aldo Fontarosa su Repubblica – Vespa è andato in onda per 30 minuti, l’azienda voleva liquidarlo con 20. 000 euro, ma il giornalista ne ha voluti 30.000.

 

Giovanni Floris Giovanni Floris

“Da evidenziare che analogo rifiuto fu opposto dal collaboratore anche per il venerdì santo del 2012”, scrive la Rai. Le tradizioni, pare evidente, non vanno abbandonate. L’anfitrione di Porta a Porta ha concesso una limatura ai 12. 000 euro per le puntate che superano la centesima, peraltro già previste in palinsesto, ma inspiegabilmente pagate a parte. Per il resto, stesso trattamento per la stagione 2013 / 2014: 1, 5 milioni di euro di garantito più extra.

Marco Travaglio Marco Travaglio

 

Nel prossimo futuro, è vero, Vespa dovrà subire un taglio: invece di due milioni e passa l’anno dovrà forse accontentarsi di 1,8 / 1,9 milioni di euro. Ma dovrà faticare molto, fare altre interviste speciali in prima serata come quella a Matteo Renzi. Pagata quanto? A prezzo pieno, 43.000 euro, con lo sconto a 30. 000 oppure stavolta 20. 000 son bastati? Se Vespa vuole ne possiamo parlare.

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…