viggo mortensen falling storia di un padre

VENI, VIDI, VIGGO – MORTENSEN DEBUTTA ALLA REGIA CON “FALLING – STORIA DI UN PADRE”, DOVE INTERPRETA UN GAY IN CONFLITTO CON IL PAPÀ TRADIZIONALISTA: “LE POLEMICHE PER NON AVER AFFIDATO IL RUOLO A UN GAY? MA CHI PUÒ AFFERMARE CON SICUREZZA CHE SONO ETERO? E SE QUALCUNO MI DOMANDASSE CON CHI VADO A LETTO, RISPONDEREI CHE SONO AFFARI MIEI” – “LA PANDEMIA NON FARÀ SPARIRE IL CINEMA. HO APPENA RIVISTO ‘UNA GIORNATA PARTICOLARE’ DI ETTORE SCOLA E…”

 

Gloria Satta per “il Messaggero”

 

VIGGO MORTENSEN ARAGORN

Dici Viggo Mortensen e immagini il fiammeggiante Aragorn della saga Il Signore degli Anelli, o il torbido criminale di La promessa dell'assassino, o il fascinoso padre hippie di Captain Fantastic, o ancora l'italo-americano politicamente scorretto ma irresistibile di Green Book, 3 Oscar nel 2019.

 

Ora l'attore, 62 anni, nazionalità Usa e padre danese, cittadino del mondo (vive tra Madrid e la California), una carriera divisa tra grandi produzioni e cinema indipendente, riesce a sorprendere indossando un'ulteriore, inedita veste: quella di regista.

viggo mortensen falling storia di un padre

 

Il suo primo film, da lui anche interpretato e musicato, s' intitola Falling - Storia di un padre e sarà in sala il 26 agosto con Bim. Storia familiare drammatica, conflittuale, amaramente verosimile: al centro c'è il rapporto turbolento di un vecchio tradizionalista, repubblicano e omofobo (Lance Henriksen, 81), e il figlio gay (Mortensen) felicemente sposato che, ai primi segni di demenza senile del genitore, decide di prenderlo in casa con il marito e la loro bambina.

 

viggo mortensen a history of violence

C'è anche un cameo (fa il proctologo) di David Cronenberg, il grande regista con cui Viggo sta ora girando il quarto film: Crimes of the Future, ambientato in un futuro distopico in cui gli individui diventano transumani.

 

Perché per debuttare come regista ha scelto un conflitto familiare?

«L'idea mi è venuta in aereo, mentre attraversavo l'Atlantico dopo il funerale di mia madre. Non riuscivo a dormire. Mi tornavano in mente immagini, episodi, discorsi legati alla nostra famiglia in vari momenti. Ho sentito il bisogno di appuntare quei ricordi mescolandoli a fatti inventati. Ne è venuta fuori una storia che parla di empatia, dei problemi di comunicazione tra le persone».

 

falling storia di un padre

Suo padre somigliava al coprotagonista del film?

«Si separò astiosamente da mia madre quando io avevo 11 anni e i miei fratelli 8 e 6. Quel divorzio ha profondamente cambiato noi bambini. Papà era un uomo del secolo scorso: cresciuto in una fattoria durante la Grande Depressione, autosufficiente e inflessibile.

 

L'ultima parola era la sua. Insomma, un tipo tosto, ma ho avuto con lui un rapporto migliore di quello che nel film ha il mio personaggio con il proprio padre».

 

viggo mortensen falling storia di un padre 2

Come risponde alle critiche di aver interpretato un gay anziché aver affidato il ruolo a un attore omosessuale?

 «Ma chi può affermare con sicurezza che sono etero? E se qualcuno mi domandasse con chi vado a letto, risponderei che sono affari miei. Non ho voluto nemmeno sapere l'orientamento sessuale di Terry Chen che fa mio marito. L'ho scritturato perché era giusto per il ruolo».

Cronenberg, Peter Farrelly, Jane Campion, Peter Jackson: cosa ha imparato dai maestri con cui ha lavorato?

falling storia di un padre 2

«Tantissime cose: come si prepara un film, come si comunica con la troupe, soprattutto come si racconta una storia capace di appassionare il pubblico».

 

Come ha vissuto l'enorme successo di Green Book?

«Da una parte con grande orgoglio, dall'altra con un certo stress: proprio mentre preparavo Falling - Storia di un padre, dovevo andare in giro per il mondo a ritirare premi. Mi sono ammazzato di fatica, ma non ho rifiutato un solo invito: sarebbe stato scortese».

 

Perché, secondo lei, il film è piaciuto a tutti?

«Perché è una grande storia, ha il tono della commedia ma non offre solo evasione. Fa riflettere sulla necessità di accettare chi è diverso da noi».

 

E come ha vissuto la pandemia?

falling storia di un padre

 «Facendo ricorso, come tutti, alla pazienza. Leggendo, guardando film. Ho riallacciato rapporti trascurati e mi sono convinto sempre più che la salute è un diritto di tutti, non un business».

 

Il cinema cederà il passo allo streaming?

viggo mortensen david cronenberg

«La sala non sparirà. Non c'è bisogno di essere over 60 come me per capire che non esiste nulla di più emozionante. Vedere un film nel buio, tutti insieme, è un'esperienza religiosa. Lei è italiana, vero?».

 

Sì, perché?

 «Tengo a dirle che ho appena rivisto Una giornata particolare di Ettore Scola con i magnifici Marcello Mastroianni e Sofia Loren. È un capolavoro ambientato in uno spazio ridotto, la casa di lei, dove esplodono le passioni ed emergono le aberrazioni del fascismo. Quel film ha segnato la mia vita, lo raccomando a tutti».

viggo mortensenfalling storia di un padre viggo mortensenle scarpe di viggo mortensenviggo mortensen mahershala ali green bookviggo mortensen, il regista david oelhoffen e l'attore francese reda kateb viggo mortensen twitter mirror a veneziaviggo mortensen e kirsten dunst ne i due volti di gennaio 298212 351x0 crop q85kirsten dunstr viggo mortensen i due volti di gennaio

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…