fortnite

UNA VITA IN STREAMING - IL MODELLO “FORTNITE” STA STRAVOLGENDO IL RICCO SETTORE DEI GIOCHI - SONY LANCIA UNA FORMULA ALLA NETFLIX: 600 TITOLI DA GIOCARE PAGANDO UN ABBONAMENTO DI 15 EURO AL MESE - ANCHE APPLE STA PREPARANDO UN SERVIZIO STREAMING MA PER SMARTPHONE - LA CONSEGUENZA? PRODURRE CONTENUTI DI QUALITA’ PIU’ BASSA CHE RENDONO DI PIU’ SOLO PERCHE’ “SOCIAL”...

Jaime D'Alessandro per “Affari & Finanza - la Repubblica”

 

Comincia l' era dello streaming per il mondo dei videogame. In queste ore in Italia è partita la fase di test di Ps Now, il servizio di Sony che offrirà da fine mese 600 titoli da giocare pagando un abbonamento di circa 15 euro al mese.

 

FORTNITE

«Da prodotti a servizi, ecco il futuro dei videogame», profetizzò Phil Harrison quasi 10 anni fa. Non stava leggendo i fondi del caffè: Gaikai, comprata da Sony nel 2012 per 380 milioni di dollari, è nata nel 2008 ed è grazie alla sua tecnologia che la multinazionale giapponese può offrire per i giochi quel che Netflix fa con serie tv, documentari e film. Non è il primo servizio del genere ad arrivare da noi, ma è il più importante. Colpisce il ritardo di 4 anni sul lancio negli Usa. Colpisce in generale il ritardo dei videogame: Netflix ha aperto le danze nel 2008, lo stesso anno è arrivata la musica di Spotify, mentre Amazon si è inventata Kindle Unlimited nel 2013 per i libri.

 

FORTNITE

Ps Now, disponibile solo da Play-Station 4 e pc, apre in un momento di passaggio. Mentre anche Apple starebbe preparando un servizio streaming, stavolta per smartphone, Netflix si è messa a produrre film interattivi che ai videogame devono molto. I vertici dell' azienda sostengono che il loro vero concorrente non sarebbe Amazon o Hbo, ma fenomeni alla Fortnite: guadagni da 2,4 miliardi di dollari nel 2018 con la sola vendita di abiti digitali e coreografie e 200 milioni di persone che vi passano ore ed ore. Non è un problema solo per Neflix. Il modello dei free to play, titoli gratuiti che macinano miliardi grazie agli acquisti fatti dentro il gioco, sta stravolgendo il settore.

 

Alcuni editori importanti come Activision Blizzard, Warner ed Electronic Arts, si sono lasciati prendere la mano demolendo business consolidati per inseguire la moda.

Blockbuster come Call of Duty, Battlefiled, La Terra di Mezzo, sono stati adattati a forza a un sistema che somiglia al gioco d' azzardo in forma di intrattenimento. E così «il videogame come un servizio» ipotizzato da Harrison, appare sotto una luce diversa: non si vende più il semplice gioco ma un micro universo online che spinge a spendere due, tre, quattro volte tanto. Giochi ripetitivi dove lo schema è sempre lo stesso. Costano meno, rendono tanto di più. Se hanno successo.

 

FORTNITE

«Stanno chiudendo studi di sviluppo, sostituendo i manager con gli analisti finanziari e cancellando i progetti basati sulla narrazione. E non sempre ottengono i risultati sperati», racconta Stefano Cozzi, 36 anni, un passato in Activision Blizzard e soprattutto alla Riot Games. È la casa californiana che ha pubblicato uno dei primi free to play di successo, League of Legends, acquisita dalla cinese Tencent per 400 milioni di dollari.

 

La Tencent è anche proprietaria della finlandese SuperCell, la macchina da soldi di Clash Royale, e del 40% di Epic Games, ovvero Fortnite. Insomma, la tempesta scatenata è anche farina del suo sacco. Su Eurogamer. it, Cozzi ha raccontando del rapporto che esiste fra le stock option in mano ai dirigenti degli editori e certe scelte azzardate fatte di recente per inanellare trimestrali record. A noi parla anche del fenomeno dei licenziamenti silenziosi su larga scala: «Quando si avvicina la chiusura dell' anno fiscale, un certo numero di dipendenti viene invitato a lasciare in cambio di un bonus, così da poter sbandierare conti smaglianti».

FORTNITE

 

Ma si finisce per non avere più le risorse necessarie per realizzare videogame di spessore. Ormai attorno alla logica delle "loot box", gli oggetti virtuali che si acquistano a scatola chiusa come le bistine di figurine, si creano videogame interi. Anthem, esce il 22 febbraio, sembra sia uno di questi: lo pubblica Electronic Arts ed è opera della BioWare, fino a ieri conosciuta per titoli piuttosto raffinati dal punto di vista di trama e personaggi.

La possibilità che si ha di trovare un oggetto virtuale raro comprando una "loot box" è pubblica, come avviene per le possibilità di vincita nel gioco di azzardo online.

 

Ma è facile ingannare la mente delle persone, soprattutto se bambini e adolescenti, dando nel tempo la sensazione di aver speso meno di quel che si è speso e vinto più di quel che si è vinto. Per capire le logiche di certi algoritmi che gestiscono successi, progressi e match fra giocatori di diversa bravura, bisogna guadare a saggi come Faites vos jeux a cura di Ornella De Rosa, docente di Storia del gioco pubblico all' Università di Salerno e riporre invece L'eroe dai mille volti di Joseph Campbell che tornava utile in fatto di narrativa.

FORTNITE

 

«Sembra la Brexit: nessuno sa cosa fare, c' è solo frenesia», conferma Marco Massarutto, 46 anni, cofondatore della Kunos Simulazioni, fra le software house italiane di maggior talento oggi parte della scuderia 505 Games. «Negli anni i grandi editori hanno ridotto il numero di videogame, con le risorse concentrate su poche produzioni. Parliamo di centinaia di milioni di dollari a titolo. Ma se qualcosa va storto il danno è immenso. Il modello Fortnite offre una scorciatoia, in particolare a chi è quotato in Borsa. Ma è una scelta poco lungimirante che ha portato alla nascita di una macchina infernale».

 

FORTNITE

Netflix ha da poco pubblicato Black Mirror: Bandersnatch, tentativo acerbo di unire serie tv con l' interattività dei videogame. Una possibile arma per la conquista del pubblico di oggi, non a caso il protagonista è un programmatore di giochi. Restando in tema di contaminazioni, viene da chiedersi cosa potrebbe succedere se lo streaming della Ps Now dovesse sposarsi con le logiche di monetizzazione dei free to play. Applicate stavolta al modello Netflix.

FORTNITE

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...