ADESSO VOGLIAMO VEDERE "LA BIBBIA" IN VERSIONE TEODOSIO LOSITO! – MASSI’, DOVREBBERO FARE UN MONUMENTO AL CAMP ALL’AUTORE DEI SOGGETTI DELLE FICTION DI TACCO 12 E PUNTA DEGLI ULTIMI ANNI, DA "IL BELLO DELLE DONNE" A “RODOLFO VALENTINO”
Ivan Rota per Dagospia
Dovrebbero fare un monumento a Teodosio Losito, autore dei soggetti delle fiction di tacco e punta degli ultimi anni, vedi "Il Bello delle Donne", "L'Onore e il Rispetto" e "Il Peccato e la Vergogna": la sua consapevolezza del trash sublima qualsiasi cosa e, con il suo tocco, tutto assurge all'autorevolezza del "camp", territorio artistico dei grandi, da John Waters a Andy Wharol.
Teodosio ha concepito la sua ultima fatica "Rodolfo Valentino, la Leggenda" facendo leva su un'estetica trasversale che pesca a piene mani dal feuilleton, dal romanzo d'appendice, da "C'era una volta in America" di Sergio Leone (vedi la cena a due con Asia Argento nel salone vuoto dell'hotel), dal "Paganini" di Klaus Kinski (da cui arriva la rinata Dalila di Lazzaro, nobile vogliosa), dal magnifico "Valentino" di Ken Russell con lo straordinario Rudolf Nureyev, e chi più ne ha, più ne metta.
Frulla il tutto in un'ambientazione più che decorosa per gli standard dell'attuale fiction, complice Alberto Tarallo produttore con la sua Ares, e il gioco è fatto: da al suo pubblico quello che il suo pubblico vuole, ma questa volta, forse, il gioco si è fatto troppo "alto" e il suo pubblico ha premiato solo la prima puntata in termini di share: la seconda ha avuto un notevole tracollo.
Le spiegazioni possono essere tante, ma una sola è attendibile: la scrittura era un poco destabilizzante con "salti" di sceneggiatura abbastanza evidenti. Rimangono comunque momenti "cult" che difficilmente saranno dimenticati: in primis la mitica Alessandra Barzaghi, pupa del gangster bionda e bistrata, quasi un clone della signora dei salotti milanese Marinella Di Capua: il suo trucco, le sue movenze, la caratterizzazione estrema e straniante valgono da soli la visione del film.
E la Di Lazzaro che osserva Gabriel Garko a torso nudo fare la doccia? Non c'è pari. E Rudy che all'inizio della carriera fa il "Taxi Boy? E che c'azzecca Asia Argento nella parte di Natasha Rambova che forse pensava di essere ancora sul set dell'ultimo "Dracula" diretto da papà Dario Argento?
A questo punto va detto che sul set è nata una grande amicizia tra Asia Argento e Garko e lei lo ha scelto come protagonista della sua ultima fatica da regista, ovvero "Incompresa", a fianco di un calibro come Charlotte Gainsbourg e di Gianmarco Tognazzi. Per tutti i detrattori, sarà stato un colpo al cuore sapere che il film è stato selezionato per la sezione "Un Cèrtain Règard" al festival di Cannes: Gabrielone sul tappetone rosso... e chi l'avrebbe mai pensato?
Montata ad arte la polemica tra il regista e Mediaset per la scena con Gabriel nudo (vabbè, lo avevamo già visto come mamma l'ha fatto nell'inguardabile "Senso 45" di Tinto Brass): alla fine si è risolto tutto facendo passare i sottotitoli sopra le parti intimi del bell'attore che, questa volta, nonostante le critiche (tanto ormai si sa) si è dimostrato all'altezza del ruolo nonostante la totale mancanza di rassomiglianza con il vero Rudy.
Ma torniamo a Teodosio Losito, per gli amici, Teo, vera anima di questa produzione, consacrato persino, nel bene e nel male, da Aldo Grasso: è stato modello (sfilò anche su una passerella di Lorenzo Riva dedicata al "Mago di Oz"), cantante, attore (da non perdere lo "scult" soft-core "Kreola" con Demetra "Valentina" Hampton).
Sarà da questa diversificazione di impegni che nasce la sua viscerale voglia di raccontare storie tutte di pancia: in fondo non erano la stessa cosa "Catene", "I Figli di Nessuno" e i vari altri titoli girati da Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson, un tempo tanto denigrati e poi presi ad esempio di cinema (molto) popolare? Auguri Teo, auguri anche a Gabriel Garko e a Asia Argento per Cannes. Adesso vogliamo vedere "La Bibbia" in versione Losito.
Teodosio Losito Teodosio Losito ai tempi di Sanremo gabriel garko rodolfo valentinoGABRIEL GARKO NUDO IN SENSO QUARANTACINQUE ALESSANDRA BARZAGHI ASIA ARGENTO PER TERRY RICHARDSON