ANCHE WEINSTEIN HA UN CUORE: DOPO LA CONDANNA È STATO RICOVERATO IN OSPEDALE PER DOLORI AL PETTO. DOVEVA ESSERE TRASFERITO NEL CARCERE DI RIKERS ISLAND, FAMOSO PER GLI ABUSI SUI DETENUTI (MA NEGLI ULTIMI ANNI È MIGLIORATO) - LA PENA SARÀ STABILITA DAL GIUDICE L'11 MARZO: RISCHIA DAI 5 AI 25 ANNI. LA GIURIA NON LO HA CONDANNATO PER I CRIMINI PIÙ GRAVI, ACCOGLIENDO IN PARTE LA TESI DELLA DIFESA, VISTO CHE LE SUE VITTIME HANNO CONTINUATO AD AVERE RAPPORTI CORDIALISSIMI CON LUI
1. HARVEY WEINSTEIN RICOVERATO IN OSPEDALE DOPO LA CONDANNA
Fabio Fusco per www.movieplayer.it
Harvey Weinstein è stato ricoverato all'ospedale Bellevue a Manhattan dopo aver lamentato dolori al petto, come ha confermato un portavoce del produttore, protagonista del più grande scandalo sessuale di Hollywood, che ieri si è concluso con una condanna per stupro.
Weinstein doveva essere trasferito in carcere a Rikers Island, ma è stato invece trasportato a Bellevue, una struttura sanitaria che è nota per il suo reparto psichiatrico, ma serve anche da ospedale per detenuti.
Il produttore era libero su cauzione, ma il giudice James Burke ha ordinato che restasse in prigione prima della sentenza, che si terrà l'11 marzo. Nella giornata di ieri Harvey Weinstein è stato dichiarato colpevole di stupro di terzo grado e aggressione sessuale.
L'avvocata del produttore, Donna Rotunno, ha chiesto al giudice di permettere al suo assistito di restare libero, sostenendo che di recente è stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena che non è andato bene, e che necessita di iniezioni perché rischia di diventare cieco. Nelle ultime settimane Harvey Weinstein si è presentato in tribunale visibilmente dimagrito e con un deambulatore.
2. «WEINSTEIN È COLPEVOLE DI STUPRO» IL VERDETTO PIÙ ATTESO DEL #METOO
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Colpevole. La Corte di New York ha condannato Harvey Weinstein, 67 anni, per assalto sessuale nei confronti di Mimi Haleyi, ex produttrice televisiva e per aver violentato l' aspirante attrice Jessica Mann. La giuria, composta da sette uomini e cinque donne, lo ha invece assolto per gli altri tre capi di imputazione, a cominciare dal più grave: l' accusa di essere un predatore sessuale seriale.
Toccherà ora al giudice James Burke stabilire l' entità della pena. L' udienza finale è prevista per l' 11 marzo. L' ex produttore di Hollywood rischia da 5 a 25 anni di carcere.
Aspetterà in prigione, dove è stato condotto in manette direttamente dall' aula del tribunale, sostenuto dagli agenti, perché ancora malfermo sulle gambe. Respinta la richiesta di arresti domiciliari, sarà detenuto nell' infermeria del penitenziario. La sua avvocata Donna Rotunno ha annunciato che presenterà appello.
Il verdetto è stato raggiunto dopo un fine settimana in Camera di consiglio. La Procura si aspettava un giudizio più severo, ma evidentemente i giurati hanno accolto almeno una piccola parte delle obiezioni della difesa: le vittime avevano continuato a vedere e frequentare il big boss della cinematografia americana dopo aver subito violenza.
Il processo a New York ha preso le mosse dalla denuncia dell' ex assistente di produzione televisiva Miriam Haleyi: ha riferito che Harvey la costrinse a un rapporto orale nel 2006. Jessica Mann, invece, venne stuprata in un albergo di Manhattan nel 2013.
Nel corso delle udienze ci sono state testimonianze importanti, come quella di Annabella Sciorra, 59 anni, interprete nelle serie tv I Sopranos . Sciorra ha raccontato che Weinstein la stuprò nel 1993, irrompendo nel suo appartamento di Gramercy Park, dopo una cena a Manhattan con altre persone.
Annabella non era parte lesa in questo processo. Ma i magistrati l' avevano convocata per dimostrare quale fosse la natura di Weinstein: un predatore seriale, violento, spregiudicato, convinto di essere troppo potente per doversi preoccupare della legge.
Una tesi respinta dalla Corte. Weinstein dovrà rispondere di episodi gravi, ma isolati, come lo stupro di terzo grado, cioè consumato senza ricorrere alla violenza. Ecco perché la sentenza fa già discutere. Il gruppo di attiviste a favore delle vittime «Silence Breakers» ha commentato con una nota: «L' esito di oggi non fa piena giustizia per tutte le donne, ma segna comunque una nuova epoca. Harvey Weinstein sarà ora ricordato per sempre come un uomo condannato per il suo comportamento».
La vicenda giudiziaria, però, non finisce qui. A Los Angeles è già pronto un altro processo, per altri due casi di violenza sessuale. Nelle scorse settimane il fondatore della Miramax e poi della Weinstein Company, produttore di film come Pulp fiction , ha chiuso 15 cause civili, incardinate nella Corte di New York, per un controvalore di 44 milioni di dollari. Nel complesso è stato accusato da circa 80 donne. Tra loro anche star del cinema americano come Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e altre attrici tra Rose McGowan e Asia Argento.
Il «caso Weinstein» ha segnato l' inizio del movimento di protesta contro le violenze sessuali, cominciato nella notte del 15 ottobre del 2017 con un tweet dell' attrice Alyssa Milano: «Se anche voi siete state sessualmente molestate o assaltate rispondete Me Too». Da allora molti uomini in posizioni di potere, dal cinema alla televisione, dal giornalismo alla politica, sono stati travolti. Ora cominciano ad arrivare i risultati anche nei tribunali.
harvey weinstein con naomi campbell e camilla alfayed a un party da cipriani nel dicembre 2005