WOODY ALLEN LA ‘CACCIA ALLE STREGHE’ DEI PORCONI DI HOLLYWOOD LA CONOSCE BENE: FU WEINSTEIN A SALVARE LA SUA CARRIERA DOPO IL PROCESSO PER MOLESTIE ALLA FIGLIA DI MIA FARROW. ALL’INIZIO SEMBRA (QUASI) DIFENDERLO DALL’INCHIESTA DEL FIGLIO RONAN: ‘IN QUESTA STORIA NON CI SONO VINCITORI’. MA PURE LUI DEVE SPECIFICARE: ‘HARVEY È UN UOMO MALATO E TRISTE’ - SUL SESSO CON DIANE KEATON: 'FARE L'AMORE CON LEI...'
1.NON MOLTI SANNO CHE FU WEINSTEIN L’UNICO A INVESTIRE SU WOODY ALLEN QUANDO NEL 1994 EMERSE DA DUE ANNI DI PROCESSI (GIUDIZIARI E MEDIATICI) PER L’ACCUSA DI ABUSI SESSUALI SU DYLAN FARROW, FIGLIA ADOTTIVA DI MIA. LA MIRAMAX DISTRIBUÌ IL SUO ‘PALLOTTOLE SU BROADWAY’ E SALVÒ LA CARRIERA DEL REGISTA
Dal ‘Los Angeles Times del 17 giugno 1994
http://articles.latimes.com/1994-06-17/entertainment/ca-5387_1_miramax-films
DAGONOTA - Proprio come Oliver Stone, Woody Allen ha ‘precisato’ a Variety le sue iniziali dichiarazioni alla BBC sul caso Weinstein: ‘Pensavo che il significato delle mie parole fosse chiaro: è un uomo triste e malato. Sono rimasto sorpreso che le mie parole siano state male interpretate. Non ci possono essere confusioni’.
2.WOODY ALLEN: "LE ATTRICI COINVOLTE HANNO PATITO UNA TRAGEDIA TERRIBILE"
Lorenzo Soria per La Stampa
Correva l' inizio del 1992 quando Mia Farrow scoprì che Woody Allen aveva iniziato una relazione con Soon-Yi, la sua figlia adottiva. E accusò l' autore di avere anche abusato sessualmente Dylan, altra figlia adottiva. 25 anni dopo è stato Ronan Farrow, figlio di Allen e della Farrow - oltre che fratello di Dylan - a pubblicare l' inchiesta sul New Yorker che, assieme con quella del New York Times, ha portato alla caduta di Harvey Weinstein. Abbiamo parlato del caso Weinstein con Woody Allen.
Dunque Woody, che cosa ha provato quando ha letto le accuse solevate da suo figlio Ronan? Orgoglio? Disagio?
«Penso che l' affare Harvey Weinstein sia molto triste per tutti. E' tragico per tutte le donne coinvolte. E' triste per Harvey, la cui vita adesso è sottosopra. Il New Yorker e il New York Times hanno fatto del reportage molto valido, ma la situazione è triste per tutti. Non ci sono vincitori. Ed è una tragedia per le povere donne che hanno sofferto».
E' rimasto sorpreso da quanto è emerso in questi giorni o si tratta di cose che sapeva o che sospettava?
«Non sapevo dei particolari, ma quando operi nello show business senti storie su tutti. Hai sentito di quell' attore fa orge? E di quel produttore che se la fa con le capre? Mi entrano in un orecchio e mi escono dall' altro perché so che più della metà non sono vere. Quindi dici: oh incredibile. E continui col tuo lavoro. Ci sono sempre dicerie, non solo sessuali. Senti di quel tipo che si è rubato un milione, di quel regista che odia quell' attore e cancella il film. Il nostro business è pieno di voci, ce ne sono a migliaia su attori e attrici. Ma non ho mai sentito le specifiche e orrende storie di questi giorni. Nessuno è venuto a raccontarmele perché' sanno che non mi interessano. Mi interessa fare i miei film».
Film che adesso vengono prodotti da Amazon, a sua volta nella tempesta per la presunta condotta sessuale del capo della Amazon Films.
«Lo so, ma Amazon è una delle società più grandi al mondo. Producono i miei film e producono libri e producono pannolini e non ho una vera relazione con loro. Mettono i soldi in una borsa, io faccio il film, loro lo mettono in circolazione. E non condanno tutti quelli che lavorano ad Amazon e il fenomeno Amazon perché c' è stato un dettaglio spiacevole. Sarebbe pregiudizio».
A volte le cose più negative producono effetti positivi...
«Vuoi sperare che una cosa di alto profilo come questa porti a migliorare la situazione, come speri in qualche modo che il massacro di Las Vegas porti a qualcosa di buono in termine di controllo delle armi. Speri lo stesso qui, speri anzi che ci sia più successo che con la questione delle armi personali. Devi sempre sperare per il meglio ma non vuoi che questo produca un' atmosfera da caccia alle streghe, da Salem. E che ora ogni uomo in un ufficio che fa l' occhiolino a una donna debba improvvisamente chiamare un avvocato e prepararsi a difendersi. Anche quello non sarebbe giusto. Vuoi comunque sperare che ci sia un beneficio, che qualcosa come questo non produca solo tristezza o tragedia».
MIA FARROW E RONAN article C x
- NEW YORK STORIES - WOODY ALLEN PRESENTA "WONDER WHEEL" E RACCONTA LA SUA QUOTIDIANITÀ: "INTELLETTUALE IO? PROPRIO NO"
Silvia Bizio per la Repubblica
Woody Allen, 81 anni, è in città per finire le riprese del nuovo film, A rainy day in New York, e si è ritrovato anche lui sconvolto dallo scandalo Harvey Weinstein, esploso anche con un' indagine sul New Yorker del figlioccio di Allen, Ronan Farrow. «È triste e tragico per chiunque coinvolto», ci dice al New York Film Festival. «È tragico per quelle povere donne vittime dei suoi abusi, triste per la vita rovinata di Harvey, di sua moglie, dei figli. Ronan ha scritto un ottimo reportage e ha fatto bene a togliere il coperchio da questa pentola da troppo tempo in ebollizione e anche a togliere il velo dell' omertà su queste odiose pratiche sessiste. Ma mi lasci dire che nessuno ne uscirà vincitore da, siamo tutti perdenti».
Allen spera che le indagini migliorino le cose, ma teme che «si venga a creare un' atmosfera da caccia alle streghe, in cui ogni uomo in un ufficio che fa l' occhiolino a una donna debba ritrovarsi a chiamare un avvocato per difendersi. Non è giusto nemmeno quello».
dylan farrow contro woody allen
È impressionante la continuità creativa di Allen, che sforna un film ogni dieci mesi con puntualità da orologio svizzero. Al festitval presenta Wonder wheel, in Italia atteso per Capodanno, imperniato sulle vicende di quattro personaggi nella caotica vita del parco dei divertimenti di Coney Island negli anni 50: Ginny (Kate Winslet) è un' aspirante attrice che vive di rimpianti con il secondo marito che non ama, Humpty (Jim Belushi), e ha una relazione con il bagnino Mickey (Justin Timberlake).
La finta serenità è spezzata dall' arrivo della giovane figlia di Humpty, Carolina (Juno Temple). Con la fotografia di Vittorio Storaro («Conoscendo la luce calda di Roma, sa creare come pochi altri reazioni emotive »), il film è prodotto da Amazon, che ha cancellato il tappeto rosso al festival dopo la sospensione del presidente Roy Price accusato di molestie sessuali.
Dylan Farrow sostiene che Woody sia un pedofilo
Cosa pensa di questa storia?
«Sì, lo so, è un' epidemia. Ma Amazon è una delle compagnie più grandi al mondo, ha sostenuto i miei film e non ho nessuna relazione con nessuno di loro in particolare. È un universo enorme e molto complesso. Non so che dirle: mi hanno dato i soldi per il film e mi hanno lasciato in pace, non ho sentito né visto nessuno. Hanno messo i soldi in una busta, me l' hanno consegnata, io ho fatto il film, loro lo fanno uscire. Fine. Non posso proprio condannare nessuno ad Amazon e sarebbe molto sciocco farlo da parte mia».
Parlando di "Wonder wheel", perché Coney Island?
«Quando ero bambino Coney Island era già in declino. Chiedevo sempre a mio padre di portarmici e lui lo faceva ma controvoglia, diceva che non era un bel posto. Ma prima che nascessi era un posto magnifico, una cosa unica, una leggenda di cui ascoltavo racconti come si trattasse davvero di un giardino delle meraviglie. Dall' Oceano vedevi le sue luci a miglia di distanza. Coney Island era New York ancora prima della statua della Libertà o dell' Empire State Building».
Certe atmosfere sembrano omaggiare "Un tram che si chiama desiderio".
«No, non faccio mai omaggi. Ma tutto quello che ho scritto ha legami con Tennessee Williams, un' ispirazione per me. E con Eugene O' Neill».
Ancora tanti personaggi femminili: cosa la ispira a scrivere di donne?
«Tutti abbiamo un lato maschile e uno femminile, anche io. Ma quando recitavo nei miei film non riuscivo a scrivere bene i ruoli femminili. La mia relazione con Diane Keaton mi ha insegnato molte cose sull' universo femminile e mi ha aiutato a tirar fuori la mia componente femminile».
Una volta Diane Keaton, a una domanda su chi fosse stato il suo migliore amante, rispose lei.
«Beh, io ero pazzo di Diane, ero del tutto dedito a lei, fare l' amore con lei era una piacevole "fatica d' amore". Lei è una che illumina la stanza, l' intero isolato, quando arriva. Ha una personalità scintillante, è stata e ancora è un' icona. Forse all' epoca il mio amore per lei mi ha reso attraente ai suoi occhi».
Chi è il boss a casa: lei o sua moglie Soon-Yi?
diane keaton e woody allen in io e annie
«Mia moglie. Ha una personalità dominante, è ipercompetente ed efficiente in tutto ciò che è gestione casa e figli, e io iperincompetente. Non riesco nemmeno a cambiare i canali della tv senza il suo aiuto. Mi dà la paghetta settimanale: 35 dollari. Mi bastano: tanto sono sempre a scrivere o a dirigere, e il catering è gratis. Ogni tanto scopro uno dei miei figli a sfilarmi qualche dollaro dai pantaloni e la cosa mi diverte. Però poi devo tornare da Soon-Yi a chiederle altri soldi e lei mi dice, "ma come, li hai già finiti?" ».
Quale crede sia l' idea più sbagliata sul suo conto?
DIANE KEATON PRESENTA IL GOLDEN GLOBE ALLA CARRIERA PER WOODY ALLEN
«Probabilmente che sono un intellettuale. Solo perché ho gli occhiali, i capelli scompigliati e faccio film che perdono soldi. Una bellissima immagine, ma non sono io. Io sono quello con una birra davanti alla tv a guardare il basket o il football, non nello studio con un libro di un filosofo danese esistenzialista».
E poi?
«Che sono lavoro-dipendente: passo più tempo col clarinetto o con mia moglie. Scrivo un film in poche settimane e lo giro in un mese, mai di più. Passo svariati mesi senza lavorare per niente».