popolazione rischio poverta

IL SOGNO ITALIANO NON ESISTE: SI NASCE POVERI E CI SI RESTA – LA MELONI È TROPPO PREOCCUPATA DAI COMPLOTTI PER ACCORGERSI CHE LA POVERTÀ IN ITALIA È AL SUO MASSIMO STORICO: 5,7 MILIONI DI PERSONE NON RIESCONO A METTERE IL PANE IN TAVOLA – LE SITUAZIONI PEGGIORI SI REGISTRANO OVVIAMENTE IN QUEL SUD ITALIA ABBANDONATO A SE STESSO: IN SICILIA, CAMPANIA E CALABRIA OLTRE IL 35% DELLA POPOLAZIONE È A RISCHIO POVERTÀ CONTRO UNA MEDIA EUROPEA DEL 21.4% - NELLA CLASSIFICA DI EUROSTAT IL NOSTRO PAESE È DAVANTI SOLO A BULGARIA E ROMANIA E…

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per "la Repubblica"

 

poverta in italia

La povertà in Italia non solo è al suo massimo storico: 5,7 milioni di persone, di cui 1,3 milioni di minori. Ma persiste tra le generazioni. Si eredita, meglio e più dei patrimoni. Il riscatto sociale non si innesca dalle nostre parti.

Tante le cause. L’abbandono precoce degli studi. Il lavoro intermittente, mal retribuito, in settori a basso valore aggiunto come servizi e commercio. La nascita di uno o più figli. L’affitto di casa. La nazionalità straniera.

 

popolazione a rischio poverta

Lo racconta, da anni, Istat. Lo testimonia ogni giorno la Caritas. Lo ripete anche Eurostat che colloca l’Italia terza dopo Bulgaria e Romania tra i Paesi Ue che registrano adulti tra 25 e 59 anni nel bisogno come quando avevano 14 anni: il 20% nella media Ue, il 48% a Sofia, il 42% a Bucarest, il 34% a Roma dal 31% del pre-Covid. Poveri da bambini e ragazzi. Poveri da grandi, come genitori o coppie.

 

I numeri, relativi al 2023, non devono sorprendere. Specie se messi a specchio con gli altri, sempre di Eurostat, sull’Italia ultima per occupazione di diplomati e laureati (67 contro 83%), i più protetti dal rischio povertà. Se fanno fatica loro, figuriamoci i meno istruiti.

Non a caso il 72% dei beneficiari del vecchio Reddito di cittadinanza non aveva neanche il diploma di scuola media. Tantissimi senza quello delle elementari. Il basso o assente titolo di studio e la nascita di un figlio sono tra le principali cause di povertà. Il governo di destra non se ne preoccupa.

 

poverta in italia

Ha abolito il Reddito, sostituendolo con l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro. Le famiglie coperte sono state dimezzate a neanche 700 mila. Escluse quelle in affitto e quanti, per età, sono sulla carta “occupabili” perché sotto i 60 anni. La social card da mezzo miliardo del ministro Francesco Lollobrigida manca il bersaglio. Perché va a famiglie non poverissime, con Isee doppio rispetto a quelle del Reddito e dell’Assegno di inclusione.

 

poverta in italia

[…] Il 34% dei poveri adulti italiani lo erano anche da adolescenti, dunque. Solo il 14,4% ha peggiorato la propria condizione, dopo un’infanzia tranquilla. In Spagna queste due percentuali sono 23 e 16,6. Peggio in Grecia (26 e 15). Solo in Danimarca si equivalgono, anzi i poveri solo da adulti sono poco sopra agli altri.

 

ricchezza e poverta 5

In Francia siamo a 14,4 e 12,4: la forchetta stretta racconta una dinamica più naturale nella trasmissibilità della povertà che ha quasi una stessa probabilità di derivare dal disagio o meno della famiglia di origine. Quello che non succede all’Italia, con ben venti punti di distanza, contro otto della media Ue (20 e 12,4%). Una divaricazione che parla di disagio profondo.

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