ZELENSKY, È L’ORA DI TRATTARE. TE LO DICE ANCHE L'AMICO ITALIANO – ANTONIO TAJANI MANDA UN MESSAGGIO CHIARO AL PRESIDENTE UCRAINO: “SE I RUSSI CONTINUANO AD AVANZARE, DOVRÀ ACCETTARE QUALCHE CONDIZIONE SE NON VUOLE UN PEGGIORAMENTO DELLA SITUAZIONE” – IL RAPPORTO DI PALAZZO CHIGI, FIRMATO FAZZOLARI, SUL SOSTEGNO CHE IL GOVERNO MELONI HA DATO A KIEV E ALLA NATO IN QUESTI DUE ANNI: 35 PROVVEDIMENTI PER UN TOTALE DI 1,7 MILIARDI DI EURO STANZIATI…
antonio tajani giorgia meloni al senato foto lapresse
TAJANI, SE RUSSI AVANZANO ANCORA ZELENSKY DOVRÀ FARE CONCESSIONI
(ANSA) - "Vedremo cosa accadrà e quale sarà lo stato dell'arte quando inizierà un dialogo. Certamente se i russi continuano ad avanzare, Zelensky dovrà accettare qualche condizione se non vuole un peggioramento della situazione". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a Porta a Porta su Rai 1 nella registrazione del programma che andrà in onda stasera. "Noi stiamo facendo il possibile per sostenere l'Ucraina, però bisogna raggiungere la pace nel 2025", ha aggiunto Tajani.
QUARANTA LEGGI E 1,7 MILIARDI DI EURO: COSÌ IL GOVERNO SOSTIENE KIEV E LA NATO
Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”
giorgia meloni volodymyr zelensky giovanbattista fazzolari a kiev
Trentacinque provvedimenti per un totale di 1,7 miliardi di euro stanziati. L’obiettivo è chiaro: rispettare gli impegni internazionali con la Nato e sostenere l’Ucraina contro l’invasione russa. Sono questi i numeri che certificano l’impegno del governo di Giorgia Meloni nei confronti dell’Alleanza Atlantica. Per la prima volta Palazzo Chigi li mette nero su bianco in un documento ufficiale aggiornato al 26 novembre.
A scrivere il rapporto di 21 pagine, che Il Fatto ha letto, è il Dipartimento per il Programma di governo guidato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, fedelissimo della premier e sostenitore della causa ucraina. Il rapporto fa parte del monitoraggio che Fazzolari fa abitualmente sull’attuazione dei punti del programma di governo di centrodestra e in questo caso è quello che riguarda la politica estera: “Italia, a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente. Più Italia in Europa, più Europa nel mondo”.
volodymyr zelensky giorgia meloni charles michel foto lapresse
Il rapporto si divide in tre parti: i provvedimenti e gli stanziamenti in materia di Difesa e di rispetto degli impegni Nato, il sostegno all’Ucraina e gli investimenti per l’Africa con il cosiddetto Piano Mattei.
Già dall’introduzione si capisce bene quale sia l’orientamento dell’esecutivo sul posizionamento internazionale dell’Italia: “Il governo Meloni, fin dal suo insediamento, ha incentrato la propria azione in politica estera sulla tutela dell’interesse nazionale oltre che sul pieno rispetto delle alleanze internazionali e sul rafforzamento del ruolo diplomatico dell’Italia nell’attuale situazione geopolitica”.
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giorgia meloni volodymyr zelensky foto lapresse
Per quanto riguarda gli stanziamenti per la Difesa e il rispetto degli impegni Nato, Fazzolari specifica che il governo ha realizzato “programmi di ammodernamento e rinnovamento della logistica, delle attrezzature e degli equipaggiamenti” mentre per l’alleanza atlantica sono stati fatti investimenti per l’impiego della “forza a elevata prontezza e sono state dettate disposizioni per adempiere agli ulteriori impegni economico-finanziari con la Nato e con altre istituzioni europee e internazionali”.
Per questi due obiettivi le tabelle di Palazzo Chigi certificano l’approvazione di 17 provvedimenti legislativi con uno stanziamento totale di 662 milioni di euro. Il sostegno all’Ucraina, però, è il capitolo di spesa più sostanzioso: per garantire aiuti umanitari e militari a Kiev Palazzo Chigi riporta che il governo ha approvato 18 provvedimenti per una spesa totale di 1 miliardo di euro.
giorgia meloni e giovanbattista fazzolari
A questo proposito il sottosegretario Fazzolari ricorda che finora sono stati firmati nove decreti interministeriali di aiuti all’Ucraina e per tutto il 2024 è stata autorizzata la cessione di armi a Kiev. Lo sarà anche per il 2025 con un decreto ad hoc e una risoluzione che potrebbe arrivare a inizio anno, visto che l’agenda delle due Camere è piena fino a Natale.
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antonio tajani giorgia meloni alla camera foto lapresse.
Intanto ieri il ministro degli Esteri è sembrato prendere le distanze dalla posizione della premier Meloni sul sostegno a Kiev: “Noi stiamo con l’Ucraina ma Zelensky dovrà accettare le condizioni per la pace: la guerra è in stallo e la Russia avanza. Nel 2025 il conflitto deve finire”.