netanyahu discorso al congresso usa

“LA GUERRA CON HAMAS È UNO SCONTRO TRA BARBARIE E CIVILIZZAZIONE” – IL PREMIER ISRAELIANO NETANYAHU PARLA AL CONGRESSO USA, ELOGIA TRUMP, LIQUIDA COME “UTILI IDIOTI DELL’IRAN” I CINQUEMILA MANIFESTANTI PRO PALESTINA E SCATENA UN PANDEMONIO DI POLEMICHE - LA DEPUTATA DEMOCRATICA RASHIDA TLAIB, UNICA DEPUTATA PALESTINESE-AMERICANA, TIENE IN MANO UN CARTELLO: “CRIMINALE DI GUERRA, COLPEVOLE DI GENOCIDIO” - L’EX SPEAKER DELLA CAMERA, NANCY PELOSI LO DEFINISCE IL DISCORSO "PEGGIORE MAI SENTITO AL CONGRESSO" - KAMALA HARRIS NON C’ERA PER “IMPEGNI INDEROGABILI” – VIDEO

https://video.corriere.it/esteri/deputata-usa-mostra-il-cartello-criminale-di-guerra-mentre-parla-netanyahu/27fdce51-958f-4bee-a6a0-b9f282386xlk

 

benjamin netanyahu discorso congresso usa

(ANSA) Il "peggiore" discorso al Congresso pronunciato da un leader straniero. Così l'ex speaker della Camera Nancy Pelosi commenta l'intervento del premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Le famiglie" degli ostaggi "vogliono un cessate il fuoco per riportarli a casa e noi ci auguriamo che il premier spenda il suo tempo a centrare questo obiettivo", ha detto Pelosi. (ANSA).

 

 

IL DISCORSO DI NETANYAHU

Giuseppe Sarcina per corriere.it - Estratti

 

 

Al culmine del suo discorso, dopo aver liquidato come «utili idioti dell’Iran» i circa cinquemila manifestanti pro Palestina assiepati intorno a Capitol Hill e davanti all’Union Station, Benjamin Netanyahu si paragona a Winston Churchill.

benjamin netanyahu discorso congresso usa 4

 

Nell’«ora più buia» della Seconda Guerra Mondiale, il premier britannico si rivolse così agli americani: «Dateci i mezzi e noi finiremo il lavoro». Il primo ministro israeliano offre la sua versione: «Dateci più velocemente i mezzi e noi finiremo più velocemente il lavoro».

 

I destinatari dell’appello, i senatori e i deputati del Congresso, scattano in piedi, applaudendo con convinzione.

 

 

rashida tlaib

Certo tutta l’ala sinistra del partito democratico ha disertato per protesta, così come l’ex Speaker della Camera, Nancy Pelosi. Assente anche Kamala Harris, che ha fatto sapere di avere «impegni inderogabili». Anche loro «utili idioti dell’Iran»? Netanyahu, naturalmente, glissa, così come ignora tutti i contrasti con la Casa Bianca che hanno segnato gli ultimi mesi o le proteste in corso anche ieri a Tel Aviv.

 

Lo schema del leader israeliano è un altro. In una scenografia curata nei dettagli, con l’ostaggio simbolo in tribuna, la giovane Noa Argamani, Netanyahu si presenta come la trincea più avanzata di uno scontro epocale «tra la barbarie e la civiltà», tra chi «semina la morte» e chi «difende la vita». Il perno decisivo resta l’alleanza con gli Stati Uniti: «Amici, se volete ricordare una sola cosa del mio discorso, allora prendete nota di questo: i nostri nemici, sono i vostri nemici. La nostra battaglia è la vostra battaglia. E la nostra vittoria sarà la nostra vittoria».

rashida tlaib 5

 

Un concetto declinato in tanti modi, per quasi sessanta minuti. Ora con accenti più retorici, «la nostra alleanza durerà per sempre», ora con toni più pragmatici, «non stiamo combattendo solo per noi, ci stiamo battendo anche per voi». Sì, perché il «nemico comune» vuole distruggere Israele, ma minaccia anche gli Stati Uniti. Il promotore di questa trama è l’Iran, tutto «il male», tutta «la violenza» porta a Teheran.

 

Netanyahu non vede sfumature, non vede possibilità di dialogo con gli ayatollah. Non accenna ai negoziati in corso in Qatar e in Egitto per arrivare al cessate il fuoco a Gaza e alla liberazione degli ostaggi. Non accorda alcuna credibilità all’idea, diffusa anche tra gli analisti americani, che in realtà gli iraniani non stiano cercando lo scontro frontale nè con Israele nè, tanto meno, con gli Usa.

 

nancy pelosi

Netanyahu vuole la resa dei conti finale con l’Iran? Il premier israeliano, abilmente, non approda a quella che sarebbe la logica conclusione della sua orazione. Chiede velocemente più armi per sradicare l’apparato militare di Hamas e, sarà necessario, per annientare gli Hezbollah in Libano o gli Houthi nello Yemen. Nei prossimi mesi ha bisogno di questo, sia che continuino a governare i democratici, sia che subentrino i repubblicani. Eccolo allora «ringraziare» per tre volte Joe Biden «per il suo sostegno», per «aver messo insieme la coalizione che nell’aprile scorso respinse l’attacco missilistico iraniano».

proteste contro netanyahu a capitol hill

 

Ma c’è gratitudine anche per Donald Trump, che dalla Casa Bianca, favorì la firma degli «Accordi di Abramo» con Emirati Arabi, Barhein, Marocco, Sudan. Adesso potrebbe ripartire quel processo, coinvolgendo anche l’Arabia Saudita. Sempre con l’obiettivo di consolidare un blocco anti-Iran: «potremmo chiamarla l’Alleanza di Abramo», suggerisce Netanyahu. E i palestinesi? Nella «visione» di «Bibi», «un giorno potranno amministrare anche Gaza». Ma nel breve periodo la Striscia sarà controllata dai militari israeliani, fino a quando non «sarà demilitarizzata e de radicalizzata».

 

benjamin netanyahu discorso congresso usa 3

(...)

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?