NON PARLATE A GIORGETTI DI TESORETTO – Il MINISTERO DELLE FINANZE SI RITROVA CON 8 MILIARDI IN PIÙ IN CASSA, GRAZIE AL BOOM DELLE RITENUTE SUI LAVORATORI DIPENDENTI – MA QUESTO “MALLOPPO” NON BASTA CERTO PER SODDISFARE LE RICHIESTE DEI PARTITI, DALLE PENSIONI ALLA FLAT TAX. PER LA COPERTURA DELLA MANOVRA MANCANO ANCORA UNA DECINA DI MILIARDI – DALLA ROTTAMAZIONE QUATER E DAL CONCORDATO PREVENTIVO DIPENDERÀ LA PROMESSA DI TAGLIARE LE TASSE SUL CETO MEDIO (MA SI ANNUNCIA UN FLOP...)
Estratto dell’articolo di Enrico Marro per il “Corriere della Sera”
GIANCARLO GIORGETTI AL MEETING DI RIMINI
La settimana della manovra si apre con i riflettori puntati sul 5 settembre. Giovedì, infatti, dovrebbero arrivare i dati sul gettito dell’autoliquidazione dei tributi, che potrebbero rivelarsi decisivi per trovare quelle risorse che mancano a una legge di Bilancio 2025 che, tra spese obbligate (taglio del cuneo, Irpef a 3 aliquote) e qualche intervento per rilanciare la crescita, dovrebbe valere intorno ai 25 miliardi.
[…] dall’andamento delle poste fiscali, comprese la rottamazione quater e il concordato preventivo per gli autonomi, dipenderà la promessa di tagliare le tasse sul ceto medio. Antonio Tajani (Forza Italia) già propone un’aliquota Irpef del 33% fino a 60mila euro (ora è del 35% fino a 50mila).
giorgia meloni e giancarlo giorgetti 4
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, assediato dalle richieste dei partiti di maggioranza (dalle pensioni alla flat tax), non vuol sentire la parola «tesoretto», ma le aspettative nascono da diversi fattori. Da ultimo il forte aumento dell’occupazione, che ha sfondato per la prima volta il muro dei 24 milioni. Quasi mezzo milione di occupati in più nell’ultimo anno, per giunta in buona parte a tempo indeterminato, significa un aumento delle entrate fiscali e contributive, ora e in prospettiva. […]
Nei primi sei mesi del 2024 le entrate tributarie e contributive sono aumentate di 13,1 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023. Di questi, ben 8 miliardi e mezzo derivano dalle maggiori ritenute alla fonte sui lavoratori dipendenti, frutto non solo dell’aumento degli occupati, ma anche degli incrementi di retribuzione dovuti ai rinnovi contrattuali e al fiscal drag, ovvero l’aumento dei redditi nominali spinto dall’inflazione.
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GIANCARLO GIORGETTI ALLA PARTITA DEL CUORE
Le aspettative sono alte anche sul fronte dell’Ires, visto il forte aumento degli utili delle imprese, in particolare delle banche. Infine, un quadro completo dell’autoliquidazione si potrà avere solo con i versamenti di fine luglio e fine agosto, visto che gli autonomi sottoposti agli Isa potevano versare entro il 31 luglio, o il 30 agosto con una maggiorazione dello 0,4%. Lotta all’evasione
Più incerta, invece, è la situazione sul fronte della lotta all’evasione. La Rottamazione quater, ovvero la sanatoria sulle cartelle esattoriali dal 200o al giugno 2022, è in corso. La quinta rata va pagata a settembre, ma, come ha ricordato la Corte dei Conti, finora la Rottamazione quater, «pur presentando un risultato superiore alle attese, a fronte di 6,8 miliardi riscossi, registra omessi versamenti di rate per 5,4 miliardi».
giorgia meloni giancarlo giorgetti
Nelle scorse settimane si erano diffuse voci su una possibile estensione della Rottamazione alle cartelle fino al 2023 o di una riapertura dei termini per chi non ha pagato, ma Giorgetti ha smentito.
Altro caposaldo della politica di recupero della base imponibile è il concordato preventivo biennale rivolto a una platea potenziale di 4,5 milioni di partite Iva. Obiettivo del governo: allineare gradualmente i redditi dichiarati finora con quelli reali.
CASSE VUOTE AL MEF - VIGNETTA BY GIANNELLI
Entro ottobre i contribuenti interessati dovranno decidere se aderire alle proposte dell’Agenzia delle entrate di aumentare il dichiarato. Con la politica della mano tesa agli autonomi il governo puntava a incassare inizialmente 780 milioni e a regime 1,8 miliardi ma probabilmente dovrà rivedere al ribasso le stime, visto lo scarso appeal che sembra avere il concordato presso le categorie interessate, nonostante le recenti correzioni fatte dallo stesso governo per ridurre le pretese del Fisco.
[…] di fronte a un quadro così incerto, riemergono le ipotesi di un taglio delle detrazioni e deduzioni fiscali: 625 voci che sottraggono ogni anno 105 miliardi alle casse dello Stato, ma che sono per la grandissima parte intoccabili (sanità, prima casa).
Si studia comunque una sforbiciata per i redditi più alti.
GIANCARLO GIORGETTI ALLA PARTITA DEL CUORE
Che però al massimo potrebbe fruttare meno di un miliardo. […]