joe biden donald trump kamala harris

NONOSTANTE IL FUOCO AMICO DEL “NEW YORK TIMES” E DEI DEMOCRATICI, L’81ENNNE BIDEN PUO’ ANCORA BATTERE TRUMP – DOPO LA FIGURACCIA NEL DIBATTITO CONTRO "THE DONALD" IL PRESIDENTE HA RIDOTTO A 2 PUNTI PERCENTUALI LO SVANTAGGIO MEDIO NEI SETTE STATI DECISIVI. IN MICHIGAN E WISCONSIN È IN TESTA - IL "WALL STREET JOURNAL" SI CHIEDE: "È IL MOMENTO DI KAMALA HARRIS? LA VICEPRESIDENTE DIFENDE BIDEN, MA MOLTI DEMOCRATICI VEDONO IN LEI IL MIGLIOR PIANO DI RISERVA"

1.È IL MOMENTO DI KAMALA HARRIS?

Traduzione dell'articolo di Sabrina Siddiqui per www.wsj.com

 

joe biden con kamala harris festa del 4 luglio

Mentre il Presidente Biden continua a fare i conti con le conseguenze del suo brutto dibattito contro l'ex Presidente Donald Trump, altri democratici stanno suggerendo pubblicamente e privatamente che il Vicepresidente Kamala Harris è l'unico sostituto possibile se Biden dovesse ritirarsi dalla corsa.

 

Il Presidente ha ribadito che non si farà da parte, sostenendo di essere nella posizione migliore per sconfiggere Trump a novembre. Ma i Democratici stanno comunque valutando le possibilità che si prospettano, tra cui la prospettiva che il partito si ritrovi a dover cercare un successore se Biden, 81 anni, non sarà in grado di superare il crescente scetticismo dei donatori, degli strateghi del partito e di alcuni legislatori democratici sul suo futuro politico.

 

dibattito trump biden sulla cnn 3

Queste conversazioni hanno portato una rinnovata attenzione su Harris, sulla sua gestione del ruolo di vicepresidente e sulla possibilità che se la cavi meglio contro Trump, 78 anni, rispetto a un Biden indebolito. 

 

Tra i democratici è circolato un documento a favore di Harris, 59 anni, scritto in forma anonima da alti funzionari democratici che dicono di non avere legami personali o professionali con il vicepresidente. Secondo una copia visionata dal Wall Street Journal, Harris è "l'unica via d'uscita realistica da questo pasticcio".

 

kamala harris

Mentre altri Democratici di spicco potrebbero lottare per la nomination anche se Biden si facesse da parte e appoggiasse Harris, alcuni all'interno del partito stanno mettendo in guardia sulle conseguenze dell'esclusione della prima donna e del primo vicepresidente nero, nonché del primo di origine indiana.

 

"È stata una sostenitrice molto visibile e vocale di questa amministrazione", ha detto il leader dei diritti civili Rev. Al Sharpton, un democratico. "È una democratica fedele. Penso che la domanda sia se il Partito Democratico sarà fedele alle donne e ai neri, che sono stati fedeli a loro come simboleggiato da lei".

 

Per i sostenitori più accaniti della Harris, il fatto che ci si chieda se una vicepresidente in carica debba essere il sostituto dell'ultimo minuto del suo partito al vertice della lista è l'ultimo segno della mancanza di rispetto nei suoi confronti. I suoi detrattori, invece, sostengono che non abbia dimostrato di essere all'altezza del compito.

 

2.BIDEN RIALZA LA TESTA NEI SONDAGGI E TORNA IN PISTA CON COMIZI E FINANZIATORI

 

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per www.lastampa.it

 

copertina the economist - elezioni americane 2024

Il presidente Usa ha trascorso la domenica in Pennsylvania nel tentativo di rilanciare la sua campagna elettorale mentre a Washington in riunioni a porte chiuse e o alla luce del sole dei social, esponenti democratici discutono se è il caso di presentarsi all’appuntamento delle presidenziali del 5 novembre con il nome di Joe Biden sulle schede. […]

 

A dare una mano al presidente sono alcuni sondaggi. Il tradizionale monitoraggio di Morning Consulting per Bloomberg sui sette stati decisivi offre persino uno scenario inaspettato alla luce della serataccia in cui è incappato Biden nel duello tv con Trump e delle pressioni che giungono da donatori, attivisti, compagni di partito perché si ritiri. Ebbene il presidente ha ridotto a 2 punti lo svantaggio medio in questi sette Stati, in Michigan e Wisconsin è in testa.

 

I rumors che escono dal mondo democratico vorrebbero un cambio di cavallo e un ticket presidenziale guidato da Kamala Harris. Secondo la CNN però anche la vicepresidente oggi sarebbe sconfitta (pur con scarto minore rispetto a Biden) da Trump.

kamala harris joe biden

 

Il numero di democratici al Congresso che ha chiesto pubblicamente il ritiro di Biden sta aumentando. Sabato sera è stata la volta di Angie Craig, viene da un distretto in bilico in Minnesota e la sua dichiarazione è la prima che proviene da una politica il cui seggio è fortemente a rischio in novembre. L’impatto della presenza di Biden sulle elezioni per il rinnovo del Congresso è uno dei fattori principali nella questione.

 

Ieri Hakeem Jeffries, leader democratico alla Camera, ha convocato una riunione su Zoom con gli esponenti di spicco del Partito. Oggi il Congresso si riunisce per la prima volta dopo il dibattito di Atlanta e domani il gruppo democratico terrà una riunione a porte chiuse per discutere dello stato delle elezioni. Intanto circolano due lettere al Congresso che chiedono con toni diversi a Biden di fare un passo indietro. […]

 

joe biden

Quello che il mondo politico Usa chiede a Biden è comunque di rovesciare l’inerzia e di prendere una decisione. Chris Murphy, suo grande elettore, ha invitato il presidente a tenere degli incontri pubblici con gli elettori e di fare una conferenza stampa per consentire agli americani di vederlo in azione.

 

E Adam Schiff, californiano in corsa per il Senato, ha fatto un chiaro endorsement per Kamala Harris: «Vincerebbe alla grande, se Biden non riesce a farlo si faccia da parte». Qualche governatore però come Josh Green delle Hawaii, ha anche fissato una scadenza: «Entro un paio di giorni il presidente deciderà».

DONALD TRUMP - JOE BIDEN - IMMAGINE CREATA DA MIDJOURNEY

 

Nel frattempo, a Washington arrivano i leader dei Paesi Nato per il summit che si apre domani. Anche i loro occhi indubitabilmente finiranno per scrutare le mosse del presidente 81enne.

bidenica video di donald trump 2joe biden donald trumpMEME SU JOE BIDEN BY DONALD TRUMP dibattito trump biden sulla cnn 1

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)