LA NUOVA VITA DEL MANAGER DEI VIP LELE MORA CHE VENDE PELLICCE AL MERCATO DI TORINO - "QUALCUNO MI HA DETTO: DALLE STELLE ALLE STALLE. PENSANO CHE SIA DIVENTATO POVERO. MA IO, A DIFFERENZA DI MOLTE PERSONE CHE MI HANNO ORBITATO INTORNO, NON HO MAI AVUTO DELIRI DI ONNIPOTENZA – NELLA MIA VITA HO INCONTRATO 41 CAPI DI STATO, SONO STATO AMICO DI 5 PONTEFICI, UNA VOLTA HO ACCOMPAGNATO PAPA WOJTYLA A CONOSCERE FIDEL CASTRO A CUBA ASSIEME A VALERIA MARINI E LEONARDO DICAPRIO - NON SAPETE QUANTI INVITI ANCORA RICEVO DALLE TELEVISIONI MA RIFIUTO SEMPRE. SO BENE CHE VOGLIONO SOLO CHIEDERMI ANEDDOTI SUL MIO RAPPORTO CON BERLUSCONI. NON MI SEMBRA ELEGANTE…”
Leonardo Di Paco per la Stampa - Estratti
Piazza Benefica, Torino, importante mercato cittadino. Ore dieci di sabato mattina: «Dario, è proprio lei?».
«Sono io, ma nessuno mi ha mai chiamato così. Anzi, qualcuno c'era: Silvio».
Quel Silvio era Silvio Berlusconi. E Dario è il vero nome di Lele Mora, già potentissimo manager dei vip, figura simbolo della golden age del berlusconismo, organizzatore di eventi, per anni re indiscusso delle feste in Costa Smeralda. Dici Lele Mora e pensi a Milano, a Cologno Monzese ma anche ad Arcore, alle luci artificiali di locali alla moda, a fiumi di champagne, lusso, ville da sogno, esclusive feste da jet set.
I tempi cambiano. Dario Gabriele, detto Lele, Mora, classe 1955, oggi, dopo le inchieste e le condanne, vende pellicce vintage tra i banchi di un mercato torinese.
lele mora mostra gli orologi su instagram
Addio flash dei paparazzi e aspiranti personaggi che gli massaggiavano i piedi in una villa in Sardegna – erano i "tronisti" del programma tv Uomini e Donne Francesco Arca e Cristiano Angelucci – qui ci sono in gran parte pensionati che trasportano buste di plastica e ambulanti che si urlano addosso per piazzare la loro merce. I formaggi di Sonia, la frutta di Franco. E le pellicce di Lele.
«Qualcuno mi ha detto: guarda come ti sei ridotto, dalle stelle alle stalle. Pensano che sia diventato povero. La verità è che io ho sempre fatto ciò che amo. E continuo anche oggi. Stare in mezzo alla gente comune mi piace, pure al mercato».
Lele Mora l'ambulante vende pellicce dai prezzi proibitivi per la bancarella di un mercato rionale. Si va dai 2 ai 5 mila euro a pezzo. Riesce a vendere qualcosa?
«Certo, bastano uno o due capi e la giornata è fatta. E poi quelli sono i prezzi pieni, noi facciamo sconti speciali. Questa costerebbe 3.500 euro, noi la diamo via a 800» dice con sguardo furbo. Che si tratti di vendere pellicce o piazzare vip dai fisici scultorei e volti botulinici in programmi televisivi «fa poca differenza, venditori si nasce».
Dice di essere un uomo sereno, senza rimpianti del passato. «Sono un bisnonno felice, ho due figli e tanti amici che mi vogliono bene». Ma basta poco per far riaffiorare la malinconia della grandeur berlusconiana.
«È stato un grande imprenditore, un genio. Silvio era molto simile a me. Andavamo davvero d'accordo e abbiamo condiviso 40 anni di profonda amicizia. Entrambi venivamo da origini umili, dal nulla. Anche lui, come me partendo dal niente, è riuscito a fare grandi cose. Io vengo da un piccolo paese del Veneto, vicino a Rovigo, ma non ho mai dimenticato le mie origini.
Sono sempre stato una persona semplice, nemmeno il successo mi ha fatto perdere la bussola. A differenza di molte persone che mi hanno orbitato intorno, non ho mai avuto deliri di onnipotenza. Per diventare famoso basta poco, ma finire nel dimenticatoio è altrettanto facile».
Lele Mora si considera ancora una personalità in auge. «Non sa quanti inviti ancora ricevo dalle televisioni per essere intervistato, ma rifiuto sempre. So bene che vogliono solo chiedermi aneddoti sul mio rapporto con Berlusconi. Non mi sembra elegante» dice indossando con nonchalance una vistosa pelliccia nera con le sue iniziali ricamate sulla tasca destra.
LELE MORA AI FUNERALI DI SILVIO BERLUSCONI
Mettere in soffitta il libro dei ricordi non è semplice. «Nella mia vita ho incontrato 41 capi di Stato, sono stato amico di cinque pontefici, una volta ho addirittura accompagnato Papa Wojtyla a conoscere Fidel Castro a Cuba durante una visita pastorale. Assieme a Valeria Marini e Leonardo DiCaprio» racconta, serissimo, circondato da pellicce esposte sulla bancarella del mercato.
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«Poco distante c'era un ristorante famoso frequentato da Sylvester Stallone, Maradona, Jovanotti e Caniggia. Ho sempre voluto stupire la gente, così feci costruire un campo per farli giocare tra loro una volta finiti i pranzi. La gente impazziva, in una zona di provincia non si era mai vista una cosa simile».
Qualche curioso gli chiede un selfie, e lui, gentilissimo, non si nega a nessuno.
lele mora costa smeralda sestini
«Anche questa è comunicazione, sono trucchi che ho imparato dal migliore».
Cioè il Cavaliere. «Sono sicuro che Berlusconi mi vede da lassù e che è ancora molto orgoglioso di me».
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