pingitore salone margherita

"IL SALONE MARGHERITA POTREBBE DIVENTARE UN SUPERMERCATO? SIAMO MATTI? C’È IL VINCOLO DELLE BELLE ARTI” – L’INVENTORE DEL BAGAGLINO, PIER FRANCESCO PINGITORE, RICORDA QUANDO L’AMBASCIATA USA GLI CHIESE DEI POSTI PER JACKIE KENNEDY E LA BATTUTA DI ANDREOTTI: “GLI CHIEDEMMO “LEI VORREBBE FARE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA? E LUI RISPOSE: LA MIA ASPIRAZIONE È DIVENTARE PAPA...” - COSA DICE PINGITORE, GIA’ GIOVANE DIRIGENTE DEL FUAN, DELL’ARTICOLO “SPIONISTICO” FIRMATO DA LUI SU ALDO MORO? - VIDEO

 

Emilia Costantini per il Corriere della Sera - Estratti

 

Nato a Catanzaro, ma romano d’adozione?

pingitore marini

«Esatto. Vivo nella Capitale da quando avevo 2 anni. Mi definisco un “calabrotto” — risponde scherzando Pier Francesco Pingitore, creatore dello storico locale capitolino «Il Bagaglino» —. Da sempre amo la storia romana, il dialetto romanesco spiritoso e al tempo stesso tagliente: è diventato il mio dialetto».

 

(...)

Perché il nome Bagaglino?

salone margherita il bagaglino

«Da Bragaglia, il grande regista, fondatore del Teatro degli Indipendenti: lo conoscevo bene, era una firma del settimanale Lo Specchio, dove ero caporedattore. Dopo la sua scomparsa, in suo onore volevo chiamare il locale Bragaglino, ma sua figlia ci impedì di usarne il nome e Castellacci disse: togliamo la erre».

 

pier francesco pingitore foto di bacco

Lo spettacolo del debutto?

«“I tabù”. Pensavamo che sarebbero venuti a vederci quattro amici e, invece, tutta Roma! Ci chiamò persino l’ambasciata americana, per chiederci quattro posti per Jacqueline Kennedy, in visita nella Capitale».

Bella soddisfazione!

«Sì, ma il nostro spazio poteva contenere 60 persone, e quella volta avevano già prenotato oltre 160! La nostra segretaria urlò al telefono: è tutto pieno!».

 

Qual è la Roma dell’epoca nei suoi ricordi?

«Tra la fine anni ‘50 e i primi ‘60, il ricordo principale è la Dolce vita in via Veneto: un fiume in piena, adesso un fiume in secca. Prima di fondare il Bagaglino, la sera correvo al Café de Paris, mi tuffavo in quel frenetico viavai di personaggi più o meno famosi.

salone margherita il bagaglino

 

Tra i tanti, Maurizio Arena, molto ricercato dalle signore aristocratiche, infatti ebbe una relazione con Maria Beatrice di Savoia, si divertiva a dire: “C’ho le principesse ar parcheggio che m’aspettano”. Re Faruk: essendo musulmano, beveva solo aranciate e, quando alle 2 di notte usciva dal locale, si infilava di corsa nella limousine per non farsi fotografare. Liz Taylor, che mangiava alla Taverna Flavia, anche lei perseguitata, insieme a Richard Burton, dai paparazzi...».

 

Carla Vistarini e Oreste Lionello - Salone Margherita

Federico Fellini?

«Ovviamente sì. Federico divenne poi un frequentatore assiduo del Bagaglino, diventammo amici in quel nostro locale fumoso di sigarette che aveva un effetto quasi psichedelico. Si iniziava alle 10 di sera per finire all’una di notte, con l’intervallo delle pennette all’arrabbiata, servite agli spettatori. Dopo la chiusura, in pochi amici andavamo a mangiare dal buiaccaro a piazza del Gesù e concludevamo il giro nella bottega di Pino il pasticcere, che ci riempiva di golosità. Andavamo a dormire alle 6 del mattino».

 

(...)

pier francesco pingitore foto di bacco (2)

Sul vostro palco, tanti i protagonisti: Oreste Lionello, Pino Caruso, Tony Cucchiara, Gabriella Ferri...

«Con il mio socio, non conoscevamo Gabriella. Quando la sentimmo cantare, rimanemmo a bocca aperta: la voce straordinaria, i suoi occhi splendidi e soprattutto una personalità eccezionale, nata per il palcoscenico. Quando cantò “er barcarolo va contro corente...”, ci fece venire i brividi per l’emozione».

Nel 1972 traslocate dal Bagaglino al Salone Margherita, a via Due Macelli, café-chantant della Belle Epoque.

pierfrancesco pingitore foto di bacco

«La cantina di via della Campanella, ormai, ci andava un po’ stretta e poi, con quell’umidità, io soffrivo di dolori reumatici pazzeschi. Il Salone, che aveva avuto una storia gloriosa, era destinato a fallire e il proprietario, il cavalier Marino, disperato: accettò di darci la gestione. Gabriella interpretò la canzone Dove sta’ Zazà e fu un successo stratosferico».

 

 

Quella volta che salì sul palco del Salone Margherita Giulio Andreotti?

«Troppo divertente... Ospitavamo spesso dei personaggi politici: sia reali, sia imitati da Oreste Lionello, Pippo Franco, Leo Gullotta. Avevamo fatto realizzare a grandezza naturale la riproduzione, in polistirolo, della Bocca della Verità, l’antico mascherone in marmo di Santa Maria in Cosmedin. Venne il vero Andreotti e, prima di fargli una domanda, gli dicemmo che doveva infilare la mano nella fatidica bocca, quindi rispondere la verità...».

 

il salone margherita

Quale domanda e quale risposta?

«Gli chiedemmo: lei vorrebbe fare il Presidente della Repubblica? E lui rispose: la mia aspirazione è diventare Papa...».

Il Salone Magherita è chiuso dal 2020...

«L’ultimo spettacolo è stato La Presidente, interpretata da Valeria Marini: aveva un lungo programma di repliche, ma venne bloccata dal Covid. Finita la pandemia, abbiamo tentato in tutti i modi di riaprire il locale, che è della Banca d’Italia, ma ancora non ho notizie certe».

 

Potrebbe diventare un supermercato?

«A due passi da piazza di Spagna: siamo matti? C’è l’obbligo di destinazione d’uso e il vincolo delle Belle arti, non può essere utilizzato a fini commerciali».

Roma va rispettata...

«È una città che ha sempre ingoiato le persone che volevano farsi ingoiare, ma bisogna amarla per la sua storia millenaria, per la sua bellezza e anche per i suoi vizi, tra geni e furfanti. È davvero Roma Capoccia».

Articoli correlati

TORNA PINGITORE, E' TUTTO PERDONATO! OGGI: IL PAPA' DEL BAGAGLINO STA PREPARANDO PER LA RAI UNA

 

ANDREOTTI A BIBERON BAGAGLINOpier francesco pingitore leo gullotta pamela pratipier francesco pingitore foto di bacco (1)RE FARUKmaurizio arena maria beatrice di savoiapier francesco pingitore gabriella ferripietrangelo buttafuoco pier francesco pingitore foto di baccopier francesco pingitore foto di baccopingitore castellacciberlusconi al bagaglino con pingitore 10berlusconi al bagaglino con pingitore 1valeria marini (4)berlusconi al bagaglino con pingitore 8berlusconi al bagaglino con pingitore 7pier francesco pingitore

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE STRATEGIA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E GIORGIA MELONI COL CAZZO CHE CE LO MANDA: HA CONFERMATO PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE GESTITO DA MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE FICHES CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER L’ASSOLUZIONE DI SALVINI: SE NE FREGANO DELLA LEGA E VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD…

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...