europa euro

LA FRAGILE EUROPA – 14 PAESI DELL’UE SONO GUIDATI DA GOVERNI MINORITARI: DALLA SPAGNA ALL'IRLANDA FINO AL BELGIO, SONO ESECUTIVI CHE NASCONO DALLA FRAMMENTAZIONE POLITICA E DAL TENTATIVO DI MANTENERE ALL’OPPOSIZIONE I POPULISTI – MA CHE SUCCEDERÀ DOPO LE EUROPEE?

Beda Romano per www.ilsole24ore.com

 

charles michel e jan jambon

La scena politica europea è diventata un mosaico terribilmente confuso e fragile. Accanto ai paesi ormai governati dai partiti più radicali ed estremisti o dove lo stato di diritto è addirittura messo in dubbio, si stanno moltiplicando i paesi guidati da governi di minoranza. La tendenza non è banale. Rischia di complicare il futuro della politica comunitaria e di influenzare le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.

 

«Oggi vi sono non meno di 13 paesi nell’Unione europea guidati da governi minoritari», ha detto martedì 18 dicembre alla Camera dei rappresentanti a Bruxelles il premier Charles Michel. L’attuale esecutivo belga ha portato il numero a 14, dopo che gli autonomisti fiamminghi della N-VA hanno deciso di lasciare il governo. L’uomo politico liberale francofono è stato costretto a rassegnare le dimissioni, e il Belgio è ora gestito da un governo minoritario in attesa delle elezioni fissate in maggio.

 

ANGELA MERKEL PEDRO SANCHEZ

Non è il solo paese. In Spagna, in Danimarca, a Cipro, in Irlanda, in Portogallo, in Svezia, in Croazia, nella Repubblica Ceca, in Lituania, in Slovenia, nel Regno Unito, in Estonia e in Slovacchia i partiti che formano il governo in carico hanno meno del 50% dei seggi in Parlamento, secondo fonti di stampa. In molti casi, questi esecutivi vedono la luce per via di una crescente frammentazione del quadro politico e del desiderio di mantenere all’opposizione i partiti più estremisti o ritenuti populisti.

 

BATTIBECCO TRA THERESA MAY E JUNCKER

Spiega Miguel Poiares Maduro, ex ministro portoghese dello sviluppo regionale e attualmente professore all’Istituto universitario europeo di Firenze: «Il difetto dei governi minoritari è che prima di tutto tendono a guardare al breve termine e non hanno la possibilità di intervenire politicamente in modo duraturo. In secondo luogo, proprio perché minoritari, paradossalmente sono spesso vittime della contaminazione dai partiti più estremisti».

 

Il caso spagnolo è eclatante. Il giovane primo ministro socialista Pedro Sanchez è arrivato al potere nel giugno scorso con un voto di sfiducia costruttiva nei confronti del precedente esecutivo guidato dal popolare Mariano Rajoy. Il nuovo governo è sostenuto in Parlamento da appena 84 deputati su 350 (il 24,4% del totale). Paradossalmente, non può fare a meno dell’appoggio esterno di Podemos e dei nazionalisti baschi e catalani per far approvare le misure decise in consiglio dei ministri.

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

 

Dal canto suo, Michel De Waele, professore all’Université libre de Bruxelles, nota il rischio di «una democrazia di bassa qualità». I 14 paesi appena menzionati vanno ad aggiungersi alla Polonia, all’Ungheria, alla Romania, dove molti ritengono che lo stato di diritto sia ormai a rischio. In Austria, al potere è una maggioranza di destra, segnata dalla presenza dai nazionalisti della FPÖ. In Italia, guida il paese una coalizione che raggruppa la destra della Lega e la sinistra del Movimento Cinque Stelle.

 

Il professor Maduro teme il perdurare di un ciclo politico vizioso nel quale governi fragili indeboliscono l’Unione, la sua legittimità e la sua popolarità, rendendola meno efficace e quindi ancor più criticabile dalle forze politiche più estremiste. «Da un punto di vista sociale – spiega il docente portoghese – la globalizzazione e ancora di più la digitalizzazione stanno avendo la stessa influenza della rivoluzione industriale, con un fortissimo impatto redistributivo della ricchezza».

parlamento europeo 2

 

Stiamo quindi assistendo a una ridefinizione del dibattito politico. Accanto ai partiti più radicali sono nati anche movimenti più centristi come En Marche in Francia e Ciudadanos in Spagna. Due sono i rischi di questa situazione. Il primo è che i governi siano spesso deboli e poco incisivi anche nella politica comunitaria. Il voto per il rinnovo del Parlamento europeo in maggio rifletterà la frammentazione delle scene politiche nazionali e quindi rischia di complicare la nascita di una maggioranza a Strasburgo.

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO