alessandro di battista

185 EURO SPESI BENE: A LEZIONE DI GIORNALISMO DA DIBBA - DUE ORE E MEZZO DI APPASSIONATO RACCONTO DI SÉ PER I 25 ISCRITTI: ''SOFFRIVO DI ATTACCHI DI PANICO, SONO UN PO' PASOLINIANO, MI PIACE INFILARMI NELLE ZONE PIÙ MALFAMATE ED ENTRARE IN SINTONIA CON LA GENTE. NON SONO HEMINGWAY MA…'' - POI PARLA DEL TORMENTO INTERIORE SUL RIENTRARE IN POLITICA: ''POTEVO FARE IL MINISTRO O IL MANAGER IN UNA PARTECIPATA STATALE A 240MILA L'ANNO''

Concetto Vecchio per “la Repubblica

ALESSANDRO DI BATTISTA COMMENTA LA SCONFITTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE ALLE REGIONALI

 

 «Scusate il rumore del bebè, ma la mia compagna sta cambiando nostro figlio di due mesi», esordisce Alessandro Di Battista davanti agli aspiranti reporter della sua lezione di giornalismo organizzata dalla testata online Tpi , un workshop di cinque appuntamenti dal costo di 185 euro. In venticinque si sintonizzano alle 10 del mattino per sentirlo parlare delle "Linee guida per la realizzazione di un reportage dall'estero".

 

Seguiranno due ore mezzo di appassionato racconto di sé, perché le linee guida coincidono semplicemente con la sua biografia di «giornalista e attivista». È l'uomo del momento. Farà la scissione dal M5S? Confessa pieno di emotività: «Ho dubbi enormi se rinfilarmi in politica, perché il mio Movimento ne ha bisogno, o se continuare a seguire la mia strada, che mi dà più soddisfazione personale ».

 

alessandro di battista in iran 3

Dice: «Mi hanno dato del traditore perché non mi sono ricandidato, e mettono in giro che vado in vacanza, qualunque cosa faccia sono sempre in un limbo. Ne parlo spesso con la mia compagna. Vivo una dicotomia a volte lacerante. Potevo fare il ministro, o entrare in una partecipata da 240mila euro all'anno, ma ho preferito uscire dal Palazzo». Dibba è il figlio di questo tempo. Si capisce che vorrebbe fare tutto: il tribuno della plebe, il cronista dei diseredati nel mondo (cita spesso Terzani), il ministro.

 

Infatti a un certo punto, parlando delle rotte dei migranti, tradisce rimpianto: «Mi piacerebbe raccontarle, perché controllarle è un'arma di ricatto geopolitico, ma penso anche che avrei potuto farlo parlando direttamente con Erdogan, o con un suo ministro degli Esteri». E invece scrive reportage per Il Fatto , e realizza documentari tv, «e se non fossi grillino i miei video sarebbero valorizzati meglio», si autocommisera con riferimento agli scarsi riconoscimenti della critica.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA A PIAZZA PULITA

Appoggia le mani sulle tempie e racconta la sua vita. La tesi «durissima » sui formalisti russi al Dams, i primi articoli non pubblicati («ho sofferto tanto per quei rifiuti»), l'incontro Gianroberto Casaleggio («parlami delle tue idee!, mi accolse »), il primo libro, Sicari a 5 euro , («con cui ho guadagnato 850 euro, ora mi danno 20mila euro lorde invece »). E poi, come in un film, «soffrivo di attacchi di panico, sono un po' pasoliniano, mi piace infilarmi nelle zone più malfamate ed entrare in sintonia con la gente, è la cosa che mi riesce meglio».

 

alessandro di battista in iran 6

E racconta di quella volta in Sudamerica in autostop, in Guatemala «ci si lavava con l'acqua piovana e ho avuto il dengue, ho scaricato maiali, Crozza mi prende per il culo per quello, ma è la verità», e quella volta in Africa, e che avventura a Panama, «a Medellin riuscii a intervistare "El Puma", il capo dei killer».

 

Partite col taccuino, dice ai ragazzi, «poi sarà l'alba a fare il programma ». L'ultimo viaggio è stato nell'Iran «vittima di fake news, dove ho scritto i miei pezzi migliori, difficilmente attaccabili», e racconta di come ha girato il Paese «sui treni regionali». Dopo un'ora esatta di questo inarrestabile flusso di coscienza, i ragazzi mostrano i primi segni di impazienza. E cominciano a fare domande. I suoi consigli da reporter: andare sul campo, viaggiare con i mezzi pubblici, «perché lì si annusa la polvere del mondo», sorridere alle persone, condividere il disagio, intervenire sulla relazione, frequentando mercati e cimiteri.

ALESSANDRO DI BATTISTA (1)

 

Per un attimo ha una botta di umiltà: «Non voglio dare consigli stilistici, non sono Hemingway, l'articolo per me è sempre un parto, ne soffro ». Di scatto si alza. Va in cerca di libri da consigliare, «ne ho tanti», assicura con civetteria, «anche se noi grillini veniamo descritti come ignoranti o trogloditi», ma poi non trova il saggio che ha letto sul Medio Oriente. Viene distratto dal figlio che reclama i biscotti. «Portane uno anche a mamma».

 

alessandro di battista l'altro mondo 1

E tutto è rappresentazione, Dibba e Sahra i Ferragni-Fedez della nostra politica. Difatti sussurra da attore: «Ho detto una bugia a Sahra sul ritorno dall'Iran, le dissi che avevo paura dell'aereo e invece volevo fare il viaggio di ritorno via terra, viaggiare è una droga, un investimento di felicità, a Istanbul, ho scritto il pezzo con vista sul Bosforo». Qual è la qualità di un giornalista? «Il coraggio delle proprie opinioni, la parzialità è onestà». Dice che bisogna studiare la storia, e vorrebbe citare in proposito Eduardo Galeano, ma s' inceppa sulla citazione, e la cerca su Google. Si è fatto tardi. «Devo anche cucinare », si scusa. E gli studenti? Una di loro scrive: «Lezione illuminante ».

ALESSANDRO DI BATTISTA E IL DOCUMENTARIO L ALTRO MONDOALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIOALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALAALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALAANDREA SCANZI E ALESSANDRO DI BATTISTAALESSANDRO DI BATTISTAALESSANDRO DI BATTISTAle imperdibili cartoline di alessandro di battista dalla california 5le imperdibili cartoline di alessandro di battista dalla california 2ALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALAalessandro di battista a domenica live da barbara d urso 2ALESSANDRO DI BATTISTAalessandro di battista l'altro mondo 7

Ultimi Dagoreport

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...

donna sarda sardegna elly schlein

DAGOREPORT – ALLA DIREZIONE DEL PD, I RIFORMISTI DEM SONO SOBBALZATI SULLA SEDIA ALLE PAROLE DI ELLY SCHLEIN SULLA GUERRA UCRAINA: “NON SIAMO PER IL FINTO PACIFISMO DI TRUMP MA NEMMENO SIAMO CON L’EUROPA CHE VUOLE CONTINUARE LA GUERRA” - IL CLOU: QUANDO ELLY HA ATTACCATO LE INIZIATIVE SINGOLE DI MACRON E DI STARMER PER LA PACE, HA DETTO, TESTUALE: "ALL'EUROPA SERVE UN SALTO QUANTICO" (MA CHE CAZZO STAI A DI'?) - PICIERNO, PIERO DE LUCA, FASSINO NON CREDEVANO ALLE PROPRIE ORECCHIE: “QUINDI LA PACE SONO LE CONDIZIONI DETTATE DA PUTIN? ELLY, QUANDO LA SMETTI DI GIOCARE A NASCONDINO?” – ALTRO SCAZZO SUL REFERENDUM DELLA CGIL SUL JOBS ACT E SULL’ESERCITO COMUNE UE (TRANQUILLIZZATE LA DUCETTA: CON QUESTI SINISTRATI ALTRI 20 ANNI A PALAZZO CHIGI SONO SICURI…)

marina pier silvio berlusconi forza italia tajani barelli gasparri martusciello bertolaso

DAGOREPORT - PESSIME NOTIZIE PER LA “BANDA BASSOTTI” DI FORZA ITALIA (TAJANI-BARELLI-GASPARRI-MARTUSCIELLO) - OLTRE AL VILE DENARO (I FIGLI DI BERLUSCONI HANNO EREDITATO ANCHE LE FIDEIUSSIONI PER CIRCA 100 MILIONI DI EURO), C’È UN’ALTRA QUESTIONE FONDAMENTALE: LA FAMIGLIA DI ARCORE POSSIEDE IL SIMBOLO DEL PARTITO. UN SIMBOLO NEL QUALE CAMPEGGIA, A CARATTERI CUBITALI, LA SCRITTA “BERLUSCONI” - A DUE ANNI DALLA SCOMPARSA, IN CHE MISURA IL FANTASMA DEL CAV PESA SULLE PREFERENZE ELETTORALI? FONTI AUTOREVOLI HANNO SPIFFERATO A DAGOSPIA CHE LA PAROLA “BERLUSCONI” VALE IL 3,5% DEI VOTI. MICA BRUSCOLINI: SE SI TOGLIE AL 9,2% DI FORZA ITALIA (SONDAGGIO SWG) LA QUOTA “BERLUSCONI” (3,5%), COSA RESTA? UN PARTITO CHE POTREBBE FAR CONCORRENZA A VERDI & SINISTRA AL 6,5%

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

L'OSTACOLO PIU' DURO PER GIORGIA DEI DUE MONDI E' ARRIVATO: DEVE DECIDERE SE ESSERE LA RAGAZZA PON-PON DI TRUMP O STARE AL FIANCO DELL'UNIONE EUROPEA CONTRO LE TRUMPATE - DI FRONTE AI DAZI DEL 25%, APPENA ANNUNCIATI DAL TRUMPONE, BATTERÀ FINALMENTE UN COLPO? AVRÀ MAI LA LEADERSHIP DI UN MACRON, CHE SI È DIVINCOLATO DALLA STRETTA DI MANO DI TRUMP RIBATTENDO ALLE SUE CONTINUE MENZOGNE – IN ASSENZA DI UNA DECENTE OPPOSIZIONE, L'UNICO RISCHIO CHE CORRE IL GOVERNO MELONI E' DI IMPLODERE SULLA POLITICA ESTERA, TRA FRATELLINI D’ITALIA SEMPRE PIU' MALMOSTOSI VERSO L'EUROPA E  SALVINI IN ANSIA DA PRESTAZIONE TRUMPIANA (OGGI HA INCONTRATO PAOLO ZAMPOLLI, "COMMISSARIO" DEL TYCOON GIUNTO IN ITALIA PER ASSICURARSI DELLA FEDELTA' DI GIORGIA AL VERBO "MAGA") – I "PIZZINI" DELLA SANTADECHE' E L'INSOFFERENZA VERSO LA RUSSA - L’INCAZZATURA PER L’INTERVISTA DI MARINA BERLUSCONI E L’ATTACCO DI JOHN BOLTON: “DOPO IL SALUTO NAZISTA DI BANNON, MELONI NON AVREBBE DOVUTO PARTECIPARE ALLA CPAC”