mattarella salvini

"A PALAZZO CHIGI CI VADO IO" – QUALCUNO DICA A SALVINI CHE, COME DAGO-RIVELATO, PER VARI E AVARIATI MOTIVI MATTARELLA, ANCHE NELLA IRREALE IPOTESI CHE FINISCA DAVANTI ALLA MELONI, NON GLI DARA’ MAI L’INCARICO - QUINDI IL GIRO D’ITALIA CHE IL CAPITONE SI STA INFLIGGENDO E’ FINALIZZATO SOLO A IMPEDIRE CHE IL M5S SUPERI LA LEGA E DIVENTI IL TERZO PARTITO – LA GAFFE: “ERO A LAMPEDUSA, ORA SONO QUI AD ARONA. DI MARE IN MARE” (POI VEDE I BATTELLI DEL LUNGOLAGO E SI CORREGGE)

 

 Francesco Moscatelli per “La Stampa”

Mattarella Salvini

 

«Questa mattina alle 9 ero Palermo per un'iniziativa con i commercianti perché l'emergenza oggi è fermare l'aumento delle bollette di luce e gas. Poi sono stato a Lampedusa perché non se ne può più di questa immigrazione clandestina fuori controllo. Dovevo andare a Busto Arsizio, ma non ce l'ho fatta per un aereo in ritardo. Ora sono qui ad Arona: di mare in mare».

 

Matteo Salvini si ferma un attimo, si volta a guardare i battelli ormeggiati davanti al lungolago Caduti di Nassirya, e subito si corregge: «Intendevo dire davanti a un altro bellissimo specchio d'acqua». Lo svarione da matita blu, pronunciato appena arrivato sul lago Maggiore per lanciare la candidatura al collegio uninominale della Camera del «già sindaco e oggi vicesindaco» di Arona Alberto Gusmeroli, dice tutto di come il segretario della Lega sta vivendo questa campagna elettorale: senza mai tirare il fiato.

 

SALVINI MELONI

È lui stesso a confermarlo, quasi a giustificarsi: «Più tardi sarò ad Alessandria, domattina in un'azienda a Casale Monferrato, a pranzo nel Pavese con 400 agricoltori, quindi a Milano davanti all'università Statale: mancano medici ed è arrivato il momento di togliere il numero chiuso a Medicina e nelle altre facoltà scientifiche. Nel pomeriggio andrò Piacenza dove c'è appena stato un orrendo stupro, poi a Parma...». L'agenda dei prossimi giorni, se possibile, è ancora più zeppa.

 

Dalla caduta del governo Draghi, in effetti, Salvini corre da Sud a Nord (un po' meno, almeno per il momento, da Nord Ovest a Nord Est), tiene comizi dalla mattina alla sera e dedica altrettanto tempo a scattare foto con i supporter della Lega, si sveglia all'alba per le interviste radio e chiude le sue giornate facendo dirette su TikTok a mezzanotte passata. Il motivo di tanto attivismo, gli ultimi sondaggi lo confermano, è presto spiegato: la Lega è al 12,5%, un po' di più dell'asticella minima del 10% sotto la quale, teoricamente, la stessa segreteria Salvini sarebbe a rischio, ma molto meno di quanto servirebbe per scongiurare con certezza un sorpasso da parte del Movimento Cinque Stelle (che in base alle ultime rilevazioni è cresciuto fino al 12,3%).

 

matteo salvini vota

Perché se è ormai data per scontata l'ottima performance anche al Nord di Fratelli d'Italia - «speriamo prendano 4 o 5 punti in più, l'importante è che non ci doppino» scherzava ieri, ma fino a un certo punto, una figura di primo piano della Lega piemontese, il 26 settembre finire addirittura medaglia di legno dietro Enrico Letta e Giuseppe Conte sarebbe molto più di uno smacco. Testa bassa e pedalare, dunque. Anche perché, e pure questo i sondaggi lo dicono, più Salvini fa Salvini, e più Salvini va in giro, più la Lega qualcosina lo guadagna.

 

Ogni selfie è un voto recuperato. TikTok, invece, serve per rilanciare i suoi messaggi più forti - «A Palazzo Chigi ci vado io» - e per provare ad agganciare chi tendenzialmente non è interessato alla politica. Neo-maggiorenni, ovviamente, un target elettorale che la Lega contende soprattutto ai Cinque Stelle. «Abbiamo tremila follower a volta e raccogliamo fondi per beneficenza» spiegano dal partito.

 

salvini meloni

Le parole chiave, dal vivo come sui social, sono quelle note - prima gli italiani, flat tax, azzeramento della Fornero, rottamazione delle cartelle esattoriali, no a tutte le droghe (con il corollario law and order «gli spacciatori devono marcire in galera come stupratori e assassini»), revisione del reddito di cittadinanza - ma il leader della Lega e il suo staff puntano anche sulle mosse a sorpresa.

 

Il blitz a Lampedusa di ieri mezzogiorno, ad esempio, è stato deciso all'ultimo minuto e in gran segreto. L'unico informato era il vicesindaco leghista dell'isola Attilio Lucia: è andato a recuperare Salvini in aeroporto direttamente con la sua utilitaria e l'ha accompagnato a suonare il citofono dell'hotspot. Al resto ci ha pensato una diretta Facebook. «Siamo arrivati senza avvisare nessuno perché la scorsa volta quando siamo venuti avevano ripulito e svuotato - ha spiegato Salvini, facendo riferimento alla sua visita di inizio agosto, coincisa con un'operazione di svuotamento del centro che secondo il leader leghista era stata ordinata ad hoc dal ministro Luciana Lamorgese -. Questa non è accoglienza, è caos, traffico di esseri umani, sfruttamento.

matteo salvini giorgia meloni enrico letta

 

Questo è un business da miliardi di euro. Questo centro potrebbe ospitare 350 persone, sono più di 1.300, quattro volte tanto, ammassati ovunque. Ecco, controllare gli sbarchi, i confini, significa salvare vite e proteggere gli italiani». A sottolineare ancor di più quanto il tema immigrazione sia una delle architravi della campagna salviniana ci sono anche i video, pubblicati sui social, degli italiani di origine straniera che votano Lega. «In Italia entra chi ha il permesso» ha ripetuto anche dal palco di Arona Salvini, dopo aver chiesto ripetutamente al pubblico: «Ci date una mano a tenere fuori dall'Italia i clandestini?».

 

Domanda seguita dai «Sì» dei 350 supporter leghisti presenti, ma anche dalla contestazione organizzata a bordo fontana da un gruppetto di ragazzi che fischiano e intonano Bella Ciao. «Ci sono quattro o cinque di sinistra che rosicano? - li affronta Salvini -. Malox per tutti. Un bacio anche al segretario cittadino del Pd che ha già capito di aver perso». Quindi torna a battere sull'altro pilastro della sua campagna: l'economia. «La Lega chiede a tutta la politica di fermarsi e votare subito un provvedimento sulle bollette - chiude il segretario prima di dedicarsi alla consueta sessione di fotografie ricordo sulle note di "Dove si balla" di Dargen D'Amico, colonna sonora ufficiale del suo tour estivo -. Servono almeno 30 miliardi cash. Dopo il Covid, si rischia una strage di posti di lavoro». -

SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…